L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-24-2016

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GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE 2016 www.italoamericano.org L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | 21 SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI I l valore dell'arte e della cultu- ra per uno sviluppo equilibra- to delle società e per la qua- lità della vita dei cittadini. E' stato questo il cuore del conve- gno sul futuro delle città d'arte italiane che s i è s volto a Mantova, gioiello del nostro patrimonio paesaggistico e arti- stico nazionale e capitale 2016 della cultura. Nel suo intervento, il presi- dente della Repubblica Sergio Mattarella ha messo l'accento proprio sulla cultura in quest'e- poca di globalizzazioni in cui, ha detto, occorre avere "consapevo- lezza delle nostre radici, della nostra identità, delle potenzialità da usare per divenire costruttori di futuro". "Noi italiani disponiamo - ha detto Mattarella - di un patrimo- nio culturale straordinario, che tutto il mondo ammira. Un patri- monio che dobbiamo certamente custodire, ma anche valorizzare, incrementare, integrare con nuove progettualità. L'Italia si identifica anche con i suoi impa- reggiabili tesori, è la storia che li ha plasmati e che compone il dna delle nostre città e del nostro popolo, è l'osmosi tra natura e opera dell'uomo che ha formato i tessuti urbani, definito i paesag- gi, dato vita a un modello sociale e a una civiltà. Q ues to non vuol dire che dobbiamo sentirci custodi di un museo. Al contrario, i nostri tesori sono abitati, vissuti, vivi ogni giorno. E sta proprio alla nostra responsabilità continuare a farli vivere nel tempo, in modo che ci aiutino a rafforzare i nos tri legami di comunità e diventino leva di saperi diffusi, di benessere, di crescita delle opportunità, in ogni ambito della vita della società. La creatività italiana è il talento che abbiamo ricevuto e che non dobbiamo mai dissipare. La qualità Italia è un insieme di beni materiali e immateriali, di natura e di esperienza, di genia- lità e di stile. E' il valore aggiun- to della nostra vita sociale e un valore per la nostra economia. Investire in arte, istruzione, beni culturali, ricerca, è sempre van- taggioso. Il ritorno sarà più gran- de dell'impegno di spesa, perché ci offre conoscenze per conser- vare ciò che va conservato e sti- moli per innovare, per trasforma- re con creatività. Mantova è nel 2016 Capitale italiana della Cultura. Mantova merita questo rico- noscimento. Sanno bene i man- tovani e i lombardi quanta storia e quanto lavoro sono impressi nelle costruzioni della città, nelle strade e nelle architetture, nelle opere artistiche e nei luoghi della vita di ogni giorno. A smentire la raffigurazione di provincia, ai marg ini della indus trios a Lombardia, vi è la eloquenza delle realizzazioni di quest'anno. Ci troviamo in una delle terre più progredite del Paese: da qui è più facile comprendere come competitività e coesione sociale non devono essere mai disgiunte. L'innovazione è necessaria pro- prio per difendere i caratteri migliori del n os tro modello sociale, e al tempo stesso non va dimenticato che saremo più forti se crescono le opportunità di coloro che ne hanno meno. Le città, a partire proprio dalle tante città d'arte, forniscono un mercato aperto. Sono proprio l'evoluzione della società indu- striale, il peso maggiore assunto dai servizi, il valore crescente delle reti attraverso le quali si manifesta la globalità, a segna- larci che le città non sono solo agglomerati urbani, ma centri nervosi e pensanti, assi portanti della nazione e, in realtà, dell'in- tero continente. possibile soltanto tutti insieme. Cultura e arte sono volani di crescita. Di una crescita equili- brata: la sola che garantisce coe- sione, senso di appartenenza alla società, fiducia e rispetto per l'ambiente e per gli altri. Del resto, non è soltanto il Pil la misura della felicità delle perso- ne e delle comunità. E, tuttavia, cultura e arte fanno bene anche belli e attraenti i nostri tesori e le nostre città. Per questo mi augu- ro che l'esperienza di Mantova sia un esempio e un traino: una sperimentazione offerta all'Italia intera, l'avvio di un processo - ha detto ancora Mattarella - per dare una governance migliore al patri- monio culturale e per metterlo al servizio di una crescita di tutta la società. La cultura, peraltro, offre potenzialità importanti di lavoro qualificato. Purtroppo, nonostan- te il cospicuo vantaggio competi- tivo del nostro Paese, non abbia- mo ancora una quota di occupa- zione nel settore adeguata. È inferiore alla media europea. Questa sottovalutazione è ancora maggiore nel Mezzogiorno, dove pure ci sono giacimenti di inesti- mabile pregio culturale, ambien- tale, turistico. Occorrono investimenti coor- dinati in cultura, innovazione e accoglienza turistica per compe- tere con le altre offerte europee, per accrescere gli standard, e così valorizzare ancor di più sto- ria, tradizione e natura dell'Italia. C'è tanta domanda di Italia in Europa e nel mondo. Non è un azzardo scommettere su noi stes- si e sulle nostre capacità. E' anzi scelta lungimirante e concreta". Inevitabile, nel discorso, il tema del terremoto dell'Italia centrale dato che alle ferite profonde e ai costi umani si sono aggiunti ingenti danni a numero- se opere d'arte, a cattedrali e monumenti di enorme valore sto- rico che sono finiti in macerie. "La ricostruzione dei beni cultu- rali e artistici è necessaria, non meno di quella delle case e delle fabbriche, delle scuole e delle piazze, perché i beni culturali e artistici sono parte di un'identità personale e collettiva, e sono moltiplicatori di forza sociale. La cultura è memoria, e non sol- tanto questo. Deve saper offrire le "chiavi di lettura" di un pre- sente che talvolta ci spiazza e ci impaurisce. La migliore reazione alla paura nasce proprio dalla capacità di interpretare e di affrontare il presente, evitando risposte parziali e superficiali. La cultura si genera peraltro laddove può trarre da una comu- nità la linfa vitale.Scrive Marc Augé che la ricostruzione dei borghi antichi è l'antidoto alla fine culturale dell' Europa. Dobbiamo impedire ha detto - che parti di territorio diventino "nonluoghi". E l'integrità di un luogo si difende anzitutto resti- tuendogli la vita nella sua pie- nezza, non solo salvaguardando- ne la memoria ma restituendogli la vita di ogni giorno". Da Mantova la sfida della Cultura, volano di crescita per il Sistema Italia ai numeri dell' economia. Lo dimos trano i legami s empre stretti tra fruizione dei beni arti- stici e turismo. Lo dimostrano i risultati delle applicazione di nuove tecnologie nei progetti e nei percorsi museali e culturali. Lo dimostrano le ricadute dell'in- dustria del cinema, laddove que- sta è messa nelle condizioni di s viluppars i. E ques to elenco potrebbe ancora continuare". Fondamentale dunque, saper cogliere l'opportunità che essi offrono. "I beni culturali solo molto più di un valore in sé: possono diventare perno di progetti di riqualificazione e di rilancio anche di territori in difficoltà. Il turismo culturale è in sviluppo, la domanda mondiale è più forte che nel passato: è nostro dovere attrezzarci, migliorare tecnologie e idee per offrire migliori servizi e per utilizzare poi le ricadute positive per rendere ancora più al Paese una rete di connessione preziosa. E' questo a differenziare il nostro da Paesi europei di pure vivace impronta culturale: non vi è centralismo possibile in questa materia nel nostro Paese. Non vi è città o borgo d'Italia che non annoveri un Museo, un monumento, un'opera d'arte, che non sia inserito in un paesaggio che meriti attenzione. Ed è que- sta proposta diffusa a rendere possibili percorsi di sviluppo del turismo culturali sin qui non esplorati. La definizione di Città d'arte, non si applica solo a grandi cen- tri, bensì è diffusa sull'intero ter- ritorio nazionale: una consapevo- lezza che richiama, appunto, alla necessità e all'esigenza di soste- nere l' organizzazione di una offerta ampia e estesa. Le città sono un motore di sviluppo, tanto più in un mondo sempre più interdipendente e in La civiltà italiana è fondata sulle sue città, sui suoi municipi: la sua cultura e le sue qualità hanno origine nell'affermazione dei Comuni e delle loro peculiari originalità. Per questo i tanti campanili costituiscono un mol- tiplicatore di energia, e di possi- bilità. L'unità del Paese ha avuto una vicenda storica impegnativa, anche per le radicate diversità regionali e locali. L'Italia delle città, nella sua ricca varietà - ha detto il capo dello Stato - può avere una straordinaria forza di attrazione e di creatività. Sta a noi vincere questa sfida. E rica- vare dalle culture e identità loca- li, che permangono nel loro valore così alto, una nuova spin- ta di comunità, un salto in avanti per l'intero Paese, da Nord a Sud. Nella dimensione globale, nella società 3.0 o 4.0 non si sal- verà una parte dell' Italia a dispetto di un'altra: il vero pro- gresso, ampio e consistente, è Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Mantova, capitale italiana 2016 della Cultura

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