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GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE 2016 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO T erminato il restauro, l'anti- co manoscritto del Codex P urpureus Ros s anens is torna a Ros s ano nel nuovo Museo del Codex, un'area intera- mente riservata alla migliore visione e conoscenza del prezio- so codice bizantino. Gli spazi dedicati al Rossanensis sono inseriti all'interno del Museo Diocesano e del Codex, anch'es- so interamente rinnovato per proporre una visione privilegiata degli ulteriori antichi tesori di arte sacra che lo spazio museale conserva. Il prezioso Codex Purpureus Rossanensis, riconosciuto nel 2015 dall'U nes co come Patrimonio dell'Umanità, è stato affidato nel 2012 all'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio A rchivis tico e librario del Ministero dei Beni Culturali, affinché venis s ero es eguite approfondite analisi biologiche, chimiche, fisiche, tecnologiche e tutte le necessarie cure per il suo restauro e la sua conservazione. Il restauro del codice e le ope- razioni di cons erv azione del Rossanensis sono state precedute da una serie di indagini ed analisi volte ad indicare l'effettivo stato di conservazione del manoscrit- i restauratori hanno scelto di rile- gare nuovamente il codice seguendo l'ordine di numerazio- ne non originale per non alterare il delicato equilibrio delle perga- mene. Q ues te, contrariamente a quanto si credeva, non sono state trattate con il murice, un mollu- sco gasteropode (conchiglia) da cui si ricavava la porpora reale (diffusa dai fenici), ma utilizzan- che. Le analisi di laboratorio, ese- guite in micro-Raman, micro- Infrarosso in Trasformata di Fourier e in Fluorescenza da Raggi X, su alcuni pigmenti ori- ginali e altri appositamente pre- parati in laboratorio, hanno inol- tre permesso di approfondire le conoscenze sui materiali pittorici impiegati nell'alto medioevo e forniscono la prima evidenza sperimentale dell'uso della lacca di sambuco in un manoscritto così antico. La miniatura di M arco Evangelista con Sofia, che è stata l'unica risparmiata dall'interven- to di restauro effettuato fra il 1917 e il 1919 da Nestore Leoni, ha dato la possibilità a studiosi di differenti discipline di analizzare la tecnica di esecuzione e le componenti dei materiali origi- nali della miniatura. Un risultato di grande rilievo che non è infe- riore al fatto che, la stessa minia- tura, di sublime preziosità appare oggi così come quando fu realiz- zata. Questo preziosissimo foglio consente di ammirare la bellezza più pura del codice a distanza di 16 secoli. Il Codex contiene 13 miniatu- re sulla vita di Cristo, una minia- tura dei quattro Evangelisti, parte della Lettera di Eus ebio a Carpiano racchiusa in una deco- A Rossano Calabro per ammirare le miniature di 16 secoli fa del Codex Pur pureus to da Nestore Leoni, che ha con- solidato e stirato le pergamene utilizzando gelatina a caldo. L'opera è conservata, dal 1952, presso il Museo Diocesano di Arte Sacra di Rossano Calabro, in provincia di Cosenza. Nonostante in passato vi sia stata una manomissione dei fogli del codice con l'apporto di una numerazione del tutto arbitraria, co, viola, ros a, malva, oro). L'oro puro e l'argento sono stati utilizzati per la scrittura dei Vangeli, così come è stato utiliz- zato inchiostro nero per i titoli. Alcune parti sbiadite dei testi in argento, in epoca sconosciuta, s ono s tate s ovras critte con inchiostro nero. Fortunatamente, per i tecnici incaricati a svolgere il miniaturista non ha macinato finemente i pigmenti utilizzati per le miniature. Così è stato possibile analizzare spettroscopi- camente ogni singolo pigmento, anche quando applicati in misce- la, favorendo così l'identificazio- ne delle materie coloranti. Per i coloranti di natura organica, lac- che e porpora, è stata utilizzata la tecnica dell'infrarosso a supporto del Raman. Il codice inoltre è stato certamente rifilato in testa e sul taglio rispetto alla sua misura originale. Per la sua consistenza, pur se mancante di molte pagine, il Rossanensis è il più prezioso fra i codici onciali (scritti in caratteri greci maiuscoli) dell'antichità. Ma soprattutto è l'unico codice rilegato, i codici analoghi sono ormai solo fogli sciolti. Esso contiene l'intero V angelo di Matteo, parte del Vangelo di Marco, mentre sono interamente perduti i V angeli di Luca e Giovanni. numerati recto verso e scritte in caratteri in oro e argento. Molte delle pagine sono impreziosite da miniature che illustrano alcu- ne fasi della vita di Gesù. Il prezioso manoscritto fu portato alla conoscenza scientifi- ca alla fine dell'800 dagli studio- si di Leipzig, O. von Gebhardt e A. Harnak. Esiste una documen- tazione fotografica dei primi del Novecento, conservata presso l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Iccd, dello s torico A rthur H as eloff che documenta su lastra fotografica di vetro le pagine e in particolare le miniature, evidenziandone lo stato di conservazione; nel 1907 lo s torico dell'arte A ntonio Muñoz ne cura una serie di cro- molitografie e negli anni Venti del secolo scorso è stato restaura- to. Il lavoro degli studiosi ha for- nito, altresì, significative risposte sulla storia e sull'esecuzione del volume, oltre a dettare importanti indicazioni generali sulla fattura e lettura dei codici di analoga provenienza e periodo storico. Nei tre anni di studio e indagini s ul Codex s i è giunti ad una "rilettura" importante del codice. E' uno straordinario mano- scritto la cui colorazione porpora delle carte membranacee (perga- mene) conferisce al volume valo- re di estrema sacralità. Si tratta di un oggetto prezioso, manifesta- zione di potere, opulenza e pre- stigio del possessore e della com- mittenza e non poteva che appar- tenere ad una classe socio-econo- mica assai elevata. Il Codex Rossanensis, opera bizantina del VI secolo dopo Cristo in pergamena color porpo- ra manoscritta e miniata, è estre- mamente importante s ia dal punto di vista religioso sia dal punto di vista della manifattura tali da rendere il substrato scrit- torio simile a pochissimi altri esemplari finora esistenti, fra i quali la Genesi di Vienna (Öst. Nat. Bibl., Vind. Theol. Gr 31) e i Vangeli di Sinope (Parigi, BN, Suppl. gr. 1286). Il Codex Rossanensis consiste di 188 fogli di pergamena di dimens ioni 31 cm x 26 cm do l'oricello, un colorante di ori- gine vegetale. Colorante, eviden- temente a disposizione dell'anti- co laboratorio che trattò le perga- mene. Tale importante esito si è ottenuto confrontando i risultati ottenuti su campioni apposita- mente preparati nel laboratorio di chimica con quelli forniti dagli originali, analizzati in spettrosco- pia di riflettanza con fibre otti- razione aurea, la miniatura di Marco evangelista con la Sofia ed è scritto a caratteri onciali in oro e argento e, occasionalmente, con inchiostri neri. Tutti i risultati delle indagini hanno dimostrato che nell'intero codice è stata usata la stessa tavolozza pittorica composta da molti colori (bianco, nero, rosso, arancio, giallo, verde, blu, inda- Il Codex Purpureus Rossanensis del VI secolo, conservato a Rossano Calabro, è uno dei più antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento Il Codex è dall'ottobre 2015 Patrimonio mondiale dell'umanità