L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-8-2016

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/760353

Contents of this Issue

Navigation

Page 40 of 55

GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2016 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Dino Sarti, l'ultimo cantore di Bologna che col dialetto seppe raccontare l'anima della sua gente Becaud. Sua la sigla dello sce- neggiato tv "Il passatore", scritta con il maestro Piero Piccioni. A metà strada tra un cantauto- re e uno showman, il cantore di Bologna ha avuto il suo periodo d'oro tra gli anni '70 e '80. Di lui Enzo Biagi diceva: "Le canzoni di Dino Sarti, hanno il sapore del pane all'olio e rispecchiano il carattere della mia gente...". Dino Sarti scriveva i testi delle sue canzoni, mentre le musiche erano quasi tutte di Corrado Cas tellari, noto per avere composto successi per M ina, M ilva, Iva Zanicchi, O rnella V anoni, A driano Celentano, Stefania Rotolo e Fabrizio de Andrè (sua la musica de "Il testamento di Tito"). Sarti era dotato di un partico- lare umorismo, che sapeva tra- sferire al pubblico, sia dal vivo sia per mezzo dei dischi; il primo dei quattro volumi di "Bologna invece" vendette oltre 100.000 copie. Era ins uperabile nel descrivere luoghi, personaggi, tic e stereotipi del bolognese medio. Il suo era un microcosmo di per- sonaggi oramai relegati nella memoria di chi ha vissuto quei tempi e in qualche film di Pupi Avati. Oltre che cantante è stato attore nello sceneggiato televisi- vo "Fontamara", diretto da Carlo Lizzani, nei film "Vai alla gran- de" d i S alvatore S amperi, e "Dichiarazioni d'amore" di Pupi Avati e in un carosello dell'Alka S eltzer, diretto da G illo Pontecorvo (episodio: "Sala di consiglio" 1972). Intens a anche l' attività di scrittore, iniziando da "Vengo dal night", dove ripercorre la sua infanzia e con essa la storia di Bologna, cui sono seguiti "Il tango è imbecille?", "O s i è bolognesi o si sa l'inglese" e "Quanto zucchero?". Per meglio comprendere lo stato d'animo del cantante bolo- gnese, durante gli ultimi anni di vita, riportiamo uno stralcio di quanto s cris s e M aurizio Cevenini (scomparso nel 2012), in occas ione del funerale: "Piazza Maggiore 14 agosto; anche lì c'ero, fresco di diploma quell'estate la passai a Bologna e il ferragosto di quell'anno fu memorabile. Erano davvero qua- rantamila, più della grande festa per la vittoria del referendum sul divorzio di quel 1974. Forse fu da quella sera, dalle parole di Zangheri, che Bologna stava cambiando, tre anni dopo arrivò lo schiaffo violento del '77 che riportò tutti con i piedi per terra. Ma quella sera fu indimenticabi- le, tenne la s cena per ore il nostro caro Dino e forse non si accorse, anche se ci furono altri appuntamenti, che la sua città il suo dialetto lo stavano abbando- nando. Questa è la verità e me ne accorsi qualche anno fa quando incontrandolo, os pite di un matrimonio, mi disse che tutti i sindaci di Bologna, allora c'era Guazzaloca ma valeva anche per gli altri dopo Zangheri, lo aveva- no dimenticato. Lo diceva un po' a tutti e oggi nel giorno del suo funerale guardando i muri spogli del Pantheon della Certosa ci vergogniamo. Come capita sem- pre più spesso con i figli di que- sta terra che se ne vanno in silen- zio, trascorrendo lontano dalla città gli ultimi anni della loro vita. Non è stato il più grande ma certamente il più popolare can- tante del dialetto bolognese. At sàlut Dino, ti grànd". D ino Sarti, nato 80 anni fa e scomparso nel 2007, è stato chansonnier e show- man, artista di night-club e di cabaret, autore di canzoni, attore e scrittore, ma soprattutto figlio di Bologna. Il 14 agosto 1974 il Comune di Bologna, su idea del sindaco Renato Zangheri, organizzò per i bolognesi rimasti in città, uno spettacolo in Piazza Maggiore, incaricando Dino Sarti di con- durli verso il ferragosto. Quella sera migliaia di persone si ritro- varono in piazza per applaudire il cantante bolognese, nonostante lo scetticismo che aleggiava in città. Dopo quel concerto Dino Sarti diventò ancora più famoso e le sue canzoni iniziarono a es s ere conos ciute nel res to d'Italia, facilitato dal fatto che erano metà in dialetto e metà in italiano. Da "Spomèti" a "Bologna campione", da "Tango Ibezéll" a "Viale Ceccarini Riccione", dalla giovane che cerca "Un biglietto del tram per Stella" lungo via Indipendenza fino a "Prova d'a- more", ispirata al personaggio felliniano di Lallo, grazie a Tonino Guerra che gli aveva fatto leggere in anteprima la sce- neggiatura di "Amarcord". La carriera dello "sciomen" petroniano ebbe inizio a metà degli anni Cinquanta, quando si esibiva nelle balere e alle feste dell'Unità, smessi gli abiti di operaio metalmeccanico. Nel 1958, dopo aver partecipato alla prima edizione del Festival di Castrocaro, grazie al maestro Pino Calvi, ottenne un contratto discografico e incise il suo primo 45 giri: "Giorgio/La pasta asciut- ta". N el 1972 collaborò con Donatella Moretti, per cui scrisse "Malgrado ciò ti voglio bene" e con Fred Bongusto, firmando i testi di "Non è un capriccio d'a- gosto" e "Un'occasione per dirti che ti amo". In quel periodo si esibiva regolarmente al Derby, il famoso locale milanese. È stato un interprete di cover, rigorosamente in dialetto bolo- gnese, di brani stranieri, special- mente della scuola francese, come nel caso di "Non, je n'ai rien oublié" di Charles Aznavour, tradotta in "No, an me scurdarò mai" oppure "In dal pôrt d'Amsterdam" di Jaques Brel, autore anche di "Les vieux", diventata "I vic'". La sua parodia di "N ew Y ork, N ew Y ork " tradotta in "A vag a Neviork", fu molto apprezzata, per non parlare di "Dormi Brel", un omaggio al grande chanson- nier belga, s critto ins ieme a Castellari e "Nathalie" di Gilbert WILLIAM MOLDUCCI Dino Sarti, da operaio metalmeccanico a showman degli anni '60-80 Sarti cantava rigorosamente in dialetto ed era insuperabile nel ritrarre luoghi, stereotipi e personaggi bolognesi

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-12-8-2016