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GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2016 www.italoamericano.org 51 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI Palazzo Grimani nell'ambito della Biennale di Venezia 2011. Punti di contatto con il nipote del celebre Sigmund evidenti soprattutto nei grandi Nudi, nelle posizioni e nell'intreccio dei corpi pesanti fatti di una materia greve, densa, antilirica, dramma- tica, di una carnalità puramente fisica. Il confronto con Freud prende tutta la sua ampiezza guardando in particolare i Nudi del 1923/24 e del 1940: Freud e Pirandello parlano di tormenti, di solitudini, di un individuali- smo tenace e singolare. Li avvi- cina il particolare realismo, la materia ripresa e lavorata instan- cabilmente, la ricerca, lo sguardo sulla memoria che si risolve per entrambi in uno stato di tensione inappagata. "Fausto Pirandello. Opere dal 1923 al 1973" è la grande antolo- gica che la Galleria Russo di Roma dedica all'artista la cui opera non finisce di stupire e ne fa un caso a parte nella pittura italiana del '900. La mostra, curata da Fabio Benzi e Flavia Matitti, organiz- zata in collaborazione con la Fondazione Fausto Pirandello e l'A s s ociazione F aus to Pirandello, propone un affasci- nante itinerario nella produzione artistica del pittore, dalle opere degli anni '20 caratterizzate da una ricca plasticità cromatica fino ai corpi dalla carnalità sof- ferta dei bagnanti, le spiagge, i paesaggi riarsi, le vedute dei tetti Fausto Pirandello: spaesamento esisten- ziale e ricerca del sè, all'ombra del padre mette di ricostruire il complesso rapporto del pittore con la realtà, pervasa di un senso di inquietu- dine, di attesa, di stupore, di stra- niamento. Fra le opere più significative in mostra alcuni dipinti storici, come Pastori e Testa di bambola, esposte rispettivamente alla II Quadriennale di Roma del 1935 e alla III Quadriennale di Roma del 1939, e le Grandi bagnanti, esposte alla Biennale di Venezia Pirandello ha 32 anni. Ne ha 5 quando il padre pubblica il "Fu Mattia Pascal", 18 quando vanno in scena i primi successi teatrali, 21 quando vengono rappresentati i "Sei Personaggi in cerca d'au- tore". L'esordio è il periodo degli Autoritratti dove il pittore allo specchio sta forse cercando se stesso, una sua autobiografia riflessa nella storia della pittura. Agli anni della formazione appartengono anche tre straordi- amarezze, difficoltà, giunge il tempo della maturità artistica, quando assume in pieno quel- l'audacia e libertà concettuale, che lo confermano nell'espres- sione delle sue emozioni. In 50 anni di pittura l'artista compie un lungo percorso artistico, tec- nico, stilistico, iconografico s empre accompagnato da un ininterrotto enigma esistenziale e una ricerca inces s ante, la verità della pittura. " Cominciai a desiderare di poter dipingere vedendo dipingere mio padre. Se mio padre dipingeva, dipingeva anche mio fratello e questa petu- lanza indispettiva me solo, cui per l'età tenera si vietava l'eser- cizio di quelle arti belle". Nella famiglia Pirandello tutti dipingevano, ma se "pittare"ser- viva a Luigi "soprattutto come una specie di meditazione", per Fausto la pittura divenne la prin- cipale forma di espressione ed un mezzo per differenziarsi dal cele- bre e ingombrante padre. Quanto il problema dell'iden- tità ha avuto a che fare con il suo nome, con le vicissitudini della famiglia, con l'essere figlio del famoso scrittore premio Nobel? Per i due Pirandello, padre e figlio, meglio sarebbe parlare di identificazione e complementa- rietà. Le loro personalità erano complementari perché lo scritto- re dipingeva così come il pittore scriveva. Scrittura e pittura: alcuni dei giudizi più acuti e ful- minanti sulla sua pittura sono consegnati agli appunti non siste- matici di Fausto. E parlando di identificazione si potrebbe dire, servendoci della nozione lacania- na di sinthome (da non confon- dere con il symptome in senso medico), che l'opacità del sinto- mo potrebbe essere alla base o almeno aver molto influito sulle invenzioni artistiche che, a parti- re dal loro reale prodursi, per- mettono a Fausto di fronteggiare in modo nuovo la mancanza di quel padre di cui deve e vuole fare a meno, legge e desiderio nel contempo, e che regola comunque la sua condotta, le sue creazioni artistiche. Legatis s imo alla madre, Antonietta Portolano, di cui era il preferito (la grave depressione materna ha certamente molto influito sul suo carattere intro- verso e solitario), sembra che Fausto non fosse esente da una sorta di rivalità-competizione nei confronti del padre, destinata però a vederlo sempre perdente. Vi fu con il padre un rapporto intenso e difficile: dal celebre scrittore e uomo di teatro, Fausto cercò, attraverso la pittura, di differenziarsi, ma anche di rico- struire delle relazioni che gli riu- scivano umanamente difficili e complicate. N ato e cres ciuto in un ambiente dove il celebre padre fu il suo primo ispiratore e critico, le sue invenzioni, fuori da sche- mi e parentele, ne hanno fatto una delle più originali, inquietan- ti ed enigmatiche personalità artistiche del '900. Scriveva Luigi Pirandello "Il mondo non è per se stesso in nes s una realtà s e non gliela diamo noi e dunque, poiché glie- la abbiamo data noi, è naturale che ci spieghiamo che non possa essere diverso. Bisognerebbe dif- fidare di noi stessi, della realtà del mondo posta da noi". FRANCESCA GRAZIANO Alla Galleria Russo di Roma, Bagnanti nella luce (Bagnanti nella rifrazione), olio su tavola del 1959 di Pirandello narie opere del 1923 "Composizioni", si tratta di corpi femminili nudi, in pos izioni estreme, con scorci prospettici dalle forti tensioni lineari, la pro- spettiva accelerata di cui parla Maurizio Fagiolo dell'Arco. Poi la fuga a Parigi, nell'in- verno 1927, è l'occasione giusta per allontanarsi. Porta con sé Pompilia d'Aprile, bellissima modella di Anticoli Corrado, che sposa a Montparnasse. Il suo esordio artistico era avvenuto nel '23 sotto il segno di Spadini, Carena, Martini. Nel '26 un suo quadro era stato esposto alla Biennale di Venezia accanto a quelli di Carlo Levi, ma il viag- gio nella Ville Lumière gli dà quel soffio di aria nuova e di libertà, che lo pone al di fuori delle liturgie e delle dinamiche della tradizione del '900 italiano. Qui entra in contatto con il vivace gruppo degli Italiens de P aris : D e Chirico, S avinio, Tozzi, P ares ce, Campigli, Sciltian, Severini. Ha 30 anni quando espone alla Galleria Zak di St. Germain-des-Pres. Dopo il triennio parigino, F aus to Pirandello torna a Roma, dove nel 1936 muore il padre. Dopo anni di sperimentalismi, dubbi, del 1962. La mostra mette in evidenza le diverse tappe dell'i- ter artistico di Pirandello. Dopo aver contribuito all'ela- borazione del tonalismo della Scuola Romana (che diventerà patrimonio comune dei pittori più innovativi degli anni Trenta), Pirandello "ne elaborò la solu- zione materica e visionaria, spiri- tata e inquietante, attraverso figure spatolate, dalle posizioni e dai gesti quotidiani, ma come bloccati in composizioni ritmi- che e innaturali", scrive Fabio Benzi. A nni fondamentali per il periodo di ricerca e trasformazio- ne. Aggiunge Flavia Matitti: "L'as p etto problematico del reale delle opere di F aus to richiama gli scritti del padre Luigi. Le sue nature morte sono popolate da oggetti mis eri e misteriosi, spesso difficilmente riconoscibili, quasi il pittore volesse costringere l'osservatore ad affinare lo sguardo e a dubita- re della verità della visione. Come in tante novelle di Luigi, agli oggetti sembra affida- to il compito di rappresentare uno spaesamento esistenziale". FAUSTO PIRANDELLO N as ce quando Luigi Ma il realismo di Fausto, poetico, introspettivo sembra anticipare di 50 anni la pittura di Lucien Freud, come già ha ben indagato una precedente mostra a di Roma, le nature morte. Oltre ottanta tra olii e pastelli ripercor- rono l'intera attività dell'artista (Pirandello muore nel 1975) in un percorso espositivo che per- Mosè salvato di Fausto Pirandello (1934)