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GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2017 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com LA BUONA TAVOLA RICETTE PIATTI TIPICI STORIE DI CUCINA LUIGI CASALE V i sarà capitato di leggere la parola "leggenda" a volte con una sola elle (legenda) e altre volte con la doppia elle (leggenda). Quando ero più giovane, di fronte a quella che io credevo una incertezza di scrittura, pro- pendevo a spiegarla col fatto che i testi da me letti, probabilmente, fossero d'epoche differenti, e che la lingua durante la sua evoluzio- ne si fosse stabilizzata con dei "miglioramenti" che avrebbero fissato la parola nella forma gra- fica più vicina, e quindi più rispettosa, della sua forma foneti- ca; condizionato, com'ero, dal diffuso pregiudizio secondo cui gli antichi siano sempre primiti- vi. Pregiudizio che andrebbe subito eliminato! Ora, però so, che esse sono due parole diverse; e che, pur avendo la stessa origine, pur significando la stessa cosa, le due parole designano due cose diver- se; esse hanno due referenti diversi: la prima, legenda, è il gerundivo del verbo latino, e Ma andiamo con ordine. Abbiamo detto che l'origine delle due parole è il verbo latino lego/lègere (primo significato: leggere). Del verbo lego, la forma "legenda" è il gerundivo. Per chi non ha studiato – o non ha studiato bene – il latino, aggiungo che si tratta di un aggettivo verbale, una specie di participio passivo, come agenda ("cose che si devono fare"), paro- la già trattata a suo tempo. Questo aggettivo verbale – chiamiamolo così – nella lingua italiana si è trasformato in un sostantivo, caratterizzato dal tipi- co suffisso. Moltissime forme di questi ex gerundivi latini li usia- mo ancora, come: agenda, azien- da, bevanda, faccenda, filanda, lavanda, locanda, miranda, mutanda, reverendo, serranda, venerando, veranda; oltre a leg- genda, naturalmente. L'originaria forma con la ter- minazione "a" o è un femminile singolare, oppure è un neutro plurale: nel caso del verbo lègere significa, rispettivamente, o "cosa da leggere", o "cose da leggere". Perciò, le "legenda" (a parte la novità dell'articolo, è ancora una parola della lingua latina) sono le cose che devono essere lette. Analogamente agen- da (da ago = fare), cose che si devono fare; azienda (sempre da significa "cose da leggersi"; e si usa quando si vuole indicare come devono essere letti alcuni segni grafici; la seconda è già un sostantivo della lingua italiana, e, pur significando all'origine "cose da leggersi", oggi sappiamo che essa è il termine tecnico per indi- care un genere letterario, la leg- genda appunto, un "racconto fan- tastico che in maniera didascalica tende a spigare l'origine di nomi, fatti, tradizioni". ago ma con diverso esito foneti- co e diverso significato, più o meno affine); bevanda …. E qui lascio a voi il compito dell'inter- pretazione. Faccenda (facienda, da facio = fare), filanda, lavanda, locanda, miranda (da miror = ammirare), ecc. Allora, per concludere: la parola "legenda" viene usata per spiegare come si devono leggere i segni grafici di alcune rappre- sentazioni simboliche (carte geo- grafiche, diagrammi, ecc.). Così le "legenda", sono l'in- dice dei segni grafici e le relative declaratorie. Mentre la "leggen- da" è il racconto fantastico che spiega origini di parole, di riti, o di altri fatti strepitosi, in cui è centrale l'episodio di qualche metamorfosi (trasformazione). Anche queste mie chiacchiere sono tutte cose che "si devono leggere". Indicazioni che vanno lette per capire tutto il resto