L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-9-2017

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www.italoamericano.org 11 L a pizza è stata declinata in tutte le lingue e condita con innumerevoli preli- batezze. Ogni paese ha creato la sua versione, più o meno, orto- dossa della quintessenza del mangiare italiano. M a nella mente di tutti c'è la P izza Napoletana e mangiare una pizza a Napoli è certamente nella lista di ogni buongustaio. La Pizza Napoletana o "ver- ace pizza Napoletana", come è conosciuta in Italia, è una "spe- cialità tradizionale garantita" (S.T.G) dal 2010: questo vuole dire che l'Unione Europea ha riconosciuto che una vera pizza Napoletana può essere prodotta solamente in una certa maniera e in una certa area. Modo: si fa la pizza con una pasta flessibile e semplice come quella del pane e solo con una manciata di ingredienti autoriz- zati come i pomodori di San Marzano, l'olio d'oliva, il basili- co e la mozzarella (di bufala) o fiordilatte (mozzarella vaccina) per creare la Margherita perfetta. Pomodori San Marzano, aglio, origano e olio d'oliva per l'umile e gus tos a M arinara. A rea: Napoli. F are una perfetta P izza Napoletana è un'arte e gli ital- iani, a Napoli in particolare, sperano di vedere tale patrimo- nio di conos cenza e s toria riconosciuto dall'Unesco fin da 2011, quando il pres idente dell'Associazione dei Pizzaiuoli N apo letani (A .P .N .) S ergio M iccù, con l' appoggio del M inis tero italiano per l'Agricoltura, lo propose all'im- portante Comitato per la prima volta. S fortunatamente, allora l'Unesco non ha potuto prendere in considerazione la proposta per ragioni burocratiche e la richies- ta è rimasta nel cassetto per alcu- ni anni. N el 2016 la Commissione Nazionale italiana dell'U nes co ha nuovamente accettato la proposta, sostenuta questa volta dai Ministeri per l'Agricoltura, gli Affari Esteri, per l'Università, l'Ambiente e l'Economia. L'arte napoletana del fare la pizza potrebbe divenire patrimo- nio mondiale: sì, perché non è la pizza ad essere candidata ma piuttosto la procedura, gli ingre- dienti e le abilità necessarie per prepararla. S e la richies ta dell'Italia avrà successo, sarà un primato, visto che mai prima d'ora l'Unesco ha selezionato un'arte culinaria per le sue rino- mate liste. Secondo la proposta del comitato di supporto, l'arte dei "Pizzaiuoli" Napoletani è diventata un elemento identifi- cante dei napoletani e dell'Italia, un vero simbolo dell'Italia e dell'essere italiani in tutto il mondo. La proposta è stata sostenuta anche internazionalmente attra- verso l'hashtag #PizzaUnesco associata ad una petizione su change.org lanciata dall'ex leader del partito dei V erdi Alfonso Pecoraro Scanio nel 2016. Il sostegno è arrivato da ogni luogo: 150.000 firme sono arrivate dall' A s ia, 50.000 dall'Argentina e altrettante da San Paolo in Brasile. Un succes- so internazionale per la Pizza Napoletana e, secondo Pecoraro Scanio, un passo necessario da fare per proteggere le origini e il patrimonio di questo piatto tradizionalmente italiano, minacciato – delizioso a dirsi - dalla possibile candidatura di uno dei suoi più popolari alter ego stranieri: la pizza di New York. "Questa è una battaglia da fare ancora una volta di fronte al mondo per una delle tradizioni più amate e antiche dell'Italia" ha dichiarato Pecoraro Scanio l'anno scorso, durante la cam- pagna per l'ammis s ione dell'Unesco. Ma precisamente cosa diven- terà parte dell'Eredità Intangibile Mondiale dell'Unesco se l'arte della pizza fatta a Napoli sarà accettata in primavera? Il modo in cui la Pizza Napoletana è fatta, chiaramente: i suoi ingredi- enti e le tecniche uniche usate per preparare pasta e condimen- to, ma anche la ricchezza cultur- ale e sociale della professione di "pizzaiuolo", spesso imparata direttamente dagli anziani e tra- mandata da una generazione all'altra. Essenziale è anche l'at- mosfera associata alla pizza fatta a Napoli, rilassata e gioviale, dove il pos to di lavoro è un luogo di incontro e intratteni- mento, con i pizzaioli che spesso si intrattengono con i clienti mentre mostrano la loro abilità nel far ruotare le pizze interagen- do gioiosamente con loro. L'importanza di vedere l'arte della pizza fatta a N apoli riconosciuta internazionalmente è stata paragonata da molti alle etichette di origine e qualità garantita. Si pensi a DOP e DOC e a come ques te proteggono s pecifici prodotti e la loro integrità, assicurandosi che sola- mente quelli prodotti in una certa area e seguendo certi canoni pos- sono usare il nome originale: la definizione di Eredità Intangibile Unesco assicurerebbe che sola- mente la vera Pizza Napoletana, fatto a Napoli da "Pizzaiuoli" originali, possa essere considera- ta tale. La pizza ha successo in tutto il mondo perché è vers atile, delizioso e creativa: le varietà di pizze, anche all' interno dell'Italia, sono innumerevoli poichè ogni pizzaiolo ama aggiungere un tocco personale nel modo esso in cui è cotta al forno o è condita. Le pizze amer- icane, benché diverse da quelle che troverete in Italia, s ono ugualmente buone, grandi e fan- tastiche da dividere. Ma la Pizza Napoletana ha qualche cosa più alle spalle: la storia. È proprio questo sorprendente pezzo di tradizione culinaria e l'arte di rotearle che le fanno meritare il riconoscimento mondiale. L'arte di fare la pizza merita di diventare patrimonio intangibile dell'Unesco L'arte napoletana del fare la pizza potrebbe divenire patrimonio mondiale FRANCESCA BEZZONE L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2017 LA VITA ITALIANA COSTUMI PATRIMONIO TERRITORIO

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