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www.italoamericano.org 13 C ome comunità, gli ital- iani/americani stanno iniziando a capire il valore della parola scritta. Per anni gli editori hanno detto che quello italoamericano non era un buon target di pubblico per la maggior parte dei libri: non comprano libri perché non leggono. Tuttavia, c'è qualcosa della cul- tura italiana/americana che sta cambiando questo stereotipo. Questo "qualcosa" è quando gli italoamericani trasferiscono la dipendenza dalla tradizione orale alla tradizione scritta. Sono stato spesso avvicinato da persone che mi hanno chiesto di scrivere le loro biografie. Perché, all'improvviso, questi italiani/americani hanno cominci- ato a cercare scrittori? Credo che questo dipenda dalla disinte- grazione della tradizionale comu- nità degli italiani/americani e dalla dispersione degli italiani nella società americana. Le storie di vita dei nostri antenati erano parte della conoscenza comune di coloro che vivevano dentro una comunità. Nei piccoli villaggi, dove avere contatti con gli altri era pratica quasi quotidiana, gli argo- menti delle conversazioni pote- vano espandersi fino a includere la storia. E la storia, in termini di storie delle origini, era tenuta viva da una generazione all'altra con la memoria e con le parola della bocca. Il passato era sempre una parte del presente. Questo metodo è stato sufficiente finché una famiglia non lasciava il suo luogo di origine. Anche oggi, tutto ciò che vuoi sapere sul tuo passato ancestrale lo sai passando il tempo nelle piazze dei paesi del Sud Italia, tra i vecchi pensionati. Anche se gli immigranti italiani si stabilirono nelle Little Italy, le cose sono comunque iniziate a cambiare. In questi "vecchi" quartieri, le tradizioni orali furono tenute vive attraverso l'interazione continua fra famiglie ed amici. Questo sis- tema di trasmissione orale ha funzionato grazie al contatto con- tinuo che noi italiani avevamo con la famiglia allargata e con i paesani. E finché il sistema orale ha funzionato, il bisogno di leg- gere e scrivere fu limitato alle esigenze sociali ed economiche della società più vasta. C'era scarso bisogno di registrare una storia visto che la storia viveva nelle menti e nelle parole di col- oro che circondavano le nostre vite. Quando i vecchi quartieri si dissolsero con le migrazioni, i contesti multi-culturali ed i luoghi lontani in cui ci ha portato il lavoro, quel contatto gior- naliero col passato si è ridotto ad incontri occasionali nei quali, se va bene, ci possono essere trasmesse solamente un piccolo numero di storie. Una conseguenza di questa disintegrazione della comunità è stata la perdita di un accesso al passato che non solo poteva informare ma anche migliorare il presente. Questa perdita riemerge in domande che hanno bisogno di avere una risposta ed in un vuoto che ha bisogno di essere riempito. Non c'è dubbio che per gli italoamericani il numero delle domande e la grandezza dei vuoti sta crescendo. Questo è special- mente vero ora che i pionieri stanno scomparendo senza stati ascoltati. E questo è precisamente il motivo per cui stiamo entrando in un tempo nel quale saranno riconosciuti i nostri scrittori. Il loro riconoscimento dipenderà dalla loro abilità nell'ascoltare e nel rispondere a quello che hanno sentito, creando la letteratura. È tipico di ogni società istruita ed avanzata dipendere sempre meno dagli antenati. Dopo tutto, il passato è registrato nei libri, nei film e sui nastri; il dipendere dalla memoria degli anziani è stato scambiato con la dipenden- za dagli esperti. Il problema degli italoamericani è che noi dobbi- amo ancora capire questa fun- zione di una società basata sulla stampa, una società che separa il passato dal presente. Come avanziamo, così scambiamo le nostre storie personali per una storia pubblica che ha distorto la nostra presenza in comunità attraverso la presentazione e con- servazione di stereotipi. In breve, non appena passi- amo alla quarta e quinta gener- azione, scopriamo, nonostante il predominio dei mass media, che dipendiamo sempre di più dalla parola scritta per la registrazione della nostra storia e da istituzioni comuni oltre la famiglia per la distribuzione di quella storia. L'evoluzione della cultura dell'i- taliano/americano dipende moltissimo dalla nostra abilità nel produrre la nostra storia. E se non scriveremo la nostra storia, succederà che i prossimi italoamericani, nonostante le migliori intenzioni di riscoprire l'influenza delle proprie famiglie, FRED GARDAPHE perderanno il controllo delle loro identità. Non importa l'occasione, ogni qualvolta un oratore è chiamato a trattare un fatto italo-americano, lui o lei inevitabilmente si volger- anno verso un passato illustre pieno di grandi opere d'arte. Ma i pittori del Rinascimento non sono riferiti direttamente alle esperien- ze italiane che formano le basi della cultura italoamericana. Solamente quando il presente interagisce col passato, possiamo dire che una tradizione è stata creata. Le storie del nostro pas- sato, specialmente raccontante dai nostri vecchi, sono state il veicolo principale con cui la nos- tra eredità è stata trasmessa di generazione in generazione. Ma questo processo è stato messo in pericolo quando gli italiani emi- grarono in America. La perdita di lingue primarie condivise, la mancanza di ambi- enti condivisi (i bambini non solo hanno lasciato le loro case, ma anche i quartieri e spesso gli Stati dove sono cresciuti) ha impedito lo sviluppo di un senso di tradizione. Come T.S. Eliot sape- va, il compito di organizzare una tradizione letteraria appartiene ai critici letterari e agli storici, ma il compito di riconoscerne una appartiene al singolo lettore e al singolo scrittore. In quanto poeta in esilio, Eliot conosceva bene l'importanza di stare collegato ad una tradizione e di tenere viva una tradizione. Fortunatamente per lui, la tradizione della letteratura inglese non aveva confini geografici. Dovunque uno legge o scrive inglese, c'è sempre la possibilità di conoscere il meglio che letter- atura ha prodotto. Questo sarà lo stesso per gli italo-americani, ma per loro c'è un doppio compito: conoscere sia la letteratura ital- iana che quella americana. E questo è il motivo per cui è importante per gli italoamericani rivolgersi ai loro scrittori che li aiuteranno a pensare cosa ha sig- nificato essere un italiano/ameri- cano nel passato, cosa vuole dire essere un italiano/americano oggi, e cosa vorrà dire essere un italiano/americano nel futuro. La Tradizione e l'individuo Italo-Americano: l'importanza della scrittura italoamericana "La tradizione...non può essere ereditata, e se la vuoi devi ottenerla con grande impegno". T.S. Eliot, Tradizione e talento individuale. L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2017 FOCUS COMUNITÀ TRADIZIONI PERSONAGGI