L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-9-2017

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GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2017 www.italoamericano.org SIMONE SANNIO N on c'è mai stato alcun dubbio che la regione Umbria, situata nel cuore dell'Italia, sia una vera e propria "Terra dei Santi". Moltissime persone arrivano ogni anno in questa parte del Bel Paese per rendere omaggio, fra gli altri, a figure come S an F rances co d'A s s is i e S an V alentino da Terni. Nel frattempo, però, i pel- legrini e i visitatori riescono a "ris anare lo s pirito" anche godendosi la tranquillità del pae- saggio umbro, l'aspetto enogas- tronomico, e la vivacità delle antiche tradizioni locali: il folk- lore, l'arte, la storia e la reli- gione vanno spesso di pari passo in Italia, ma questo vale ancor di più per l'U mbria, dove tali aspetti sembrano essere inestri- cabilmente legati l'uno all'altro. Proveremo a svelare l'unicità di ques ta bellis s ima regione seguendo le origini di alcuni dei suoi santi e delle sue tradizioni entro le mura di borghi e santu- ari secolari. A tal proposito, il "percorso classico" includerebbe certamente A s s is i e N orcia, paese nativo di San Benedetto. Tuttavia, nel nostro itinerario in tre parti, ci sposteremo verso luoghi meno affollati, in modo da dare uno sguardo più obietti- vo a ciò che l'Umbria ha da offrire: ci concentreremo s u Cascia, Todi e Gubbio, raccon- tando anche le storie dei rispet- tivi santi patroni e visitando i principali santuari a loro dedi- cati. La nos tra prima tappa, Cascia, è un paese di montagna situato a soli pochi chilometri da Norcia, nella parte sudorientale dell'Umbria recentemente colpi- ta dai terremoti del Centro Italia. Già abitato in epoca romana, ques to piccolo bo rgo della Valnerina è noto soprattutto per essere la patria di uno dei santi più adorati al mondo, Santa Rita da Cascia (1381-1457). Qui, ancora oggi, la sua presenza spirituale è percepibile dapper- tutto e continua a influenzare i ritmi della comunità locale. Santa Rita nacque col nome di Margherita Lotti nella vicina e impervia località di Roccaporena. Sposata in giovane età ad un uomo violento chiama- to Paolo Mancini, Rita sopportò gli abusi del marito per molti anni, educando nel frattempo i loro due figli alla fede cristiana. In seguito all'uccisione di Paolo da parte di una famiglia rivale e alla morte prematura dei figli, Rita trovò rifugio nella preghiera, entrando infine a far parte – all'età di trentasei anni – del Monastero di Santa Maria M addalena a Cas cia, dove avrebbe vissuto come monaca agostiniana fino alla propria morte, prendendosi cura dei malati e dei poveri, ma anche compiendo innumerevoli mira- coli. Rita passò la sua intera vita qui a Cas cia, quindi non dovrebbe s orprendere la devozione, passata e presente, dei suoi concittadini. Il monas- tero di clausura nel quale la Santa visse per quarant'anni ades s o porta il s uo nome: è ancora possibile trovare al suo interno il coro antico e la modes- ta cella dove Rita era solita pre- gare, così come l'Oratorio del Crocifisso dove – secondo la leggenda – ricevette la sua carat- teristica stigmate sulla fronte, provocata da una luce scaturita dalla corona di spine di Cristo. Per quanto riguarda gli abitanti di Roccaporena, decisero invece di costruire un nuovo Santuario non lontano dalla casa natale di Rita, e anche una piccola cappel- la sullo sperone di roccia noto come Scoglio della Preghiera, dal quale – si diceva – la Santa cercava il contatto con Dio. Il culto di Santa Rita ebbe inizio immediatamente dopo la sua morte, quando ben quaranta- sei dei suoi miracoli comincia- rono a essere registrati nel cosid- detto Codex Mir aculor um (Codice dei Miracoli): così, Rita ottenne ben presto la sua rep- utazione mondiale come Patrona dei Casi Impossibili, delle mogli maltrattate e delle vedove. Nel corso dei secoli, la notorietà della Santa crebbe fino al punto che – agli inizi del Novecento – il piccolo monastero di Cascia sarebbe diventato gremito di pel- legrini provenienti da tutto il mondo. Si rese quindi necessario un luogo di culto più appropria- to: il risultato fu la costruzione della maestosa Basilica di Santa Rita, completata nel 1947 con un'imponente consacrazione. La Basilica di Cascia rappre- senta oggi il principale monu- mento alla storia, all'arte e alla devozione di questa piccola città. Sotto le sue guglie allungate, la facciata in travertino bianco della chiesa rivela alcuni suggestivi bassorilievi che ricordano episo- di significativi della vita di Rita. Ma è la veduta generale degli interni, con il loro variopinto stile neo-bizantino, a lasciare del tutto senza fiato: le pareti affres- cate e le colonne a mosaico, totalmente ricoperte di una sfu- matura bluastra, danno all'intero luogo un'atmosfera vivace. È anche molto solenne, però, a causa della tenebrosa cappella che include la tomba, finemente decorata, con il corpo ancora intatto della Santa. Ogni anno, il 22 maggio, gli abitanti di Cascia si riuniscono attorno alla Basilica per cele- brare la Festa di Santa Rita. In questa occasione, rimettono in s cena la vita e l'epoca della Santa sfilando in abiti storici attraverso le ripide vie del borgo, mentre tutti i pellegrini portano una rosa rossa (simbolo di Santa Rita) per la benedizione, rituale che ogni anno rinnova la loro sconfinata devozione. La basilica di Santa Rita da Cascia è una basilica minore di Cascia, appartenente all'omonimo santuario: al suo interno vengono venerati i resti mortali di Santa Rita Un ritratto di Santa Rita da Cascia GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Umbria, terra di santi e tradizioni (Parte I): Cascia 19 L'Italo-Americano IN ITALIANO |

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