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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2017 O rselli, Saturno, Tachi, Locati, Arbini. Questi nomi melodici appartenevano ad alcuni dei primi coloni italiani che trovarono la loro strada nella parte orientale dello Stato di Washington nel 1800. La maggior parte erano esperti coltivatori. Alcuni erano abili vinificatori. Insieme, tirarono su un'industria la cui impronta si sarebbe sentita 150 anni più tardi. Oggi, più di 100 stabilimenti per la lavorazione del vino e quasi 2,000 acri di vigneti si sono radi- cati nella valle Walla Walla. Localizzata nell'angolo sudorientale dello Stato, benedet- ta con suolo fertile, fiumi che scorrono e falde acquifere abbon- danti, Walla Walla (una parola degli indiani d'America che sta per "molte acque") forse è più famosa per le sue cipolle dolci. Ma fin dagli anni Ottanta del 1900, la sua crescente industria del vino aveva trasformato la città da un sonnolento villaggio ad una "fermata obbligata" per gli appassionati di cibo e vino. Fra i primi coloni, Frank Orselli fu determinante per quella crescita. Ritenuto il primo ital- iano ad arrivare nella valle di Walla Walla, Orselli era nato a Lucca nel 1833. Era emigrato in America ancora giovane, servì come soldato di fanteria nell'Esercito U.S., ed arrivò a Forte Walla Walla nel 1857. Una volta congedato, Orselli rimase nell'area attratto dalla sua terra conveniente e dagli ampi spazi. Walla Walla stava crescendo a passi da gigante, aiu- tata dall'arrivo di cercatori di oro dal vicino Idaho. Presto, in cen- tro ci furono 30 taverne e negozi di liquore. Orselli pare comprò 180 acri che piantò con ortaggi, uva ed alberi da frutta. Come così molti immigrati, non aveva paura del lavoro duro. Oltre alla sua fatto- ria, possedeva anche la California Bakery dove vendeva prodotti da forno, generi alimen- tari, frutta fresca e vegetali, tabacco, liquori e, ovviamente, vino. Il suo negozio divenne una delle prime sale di degustazione di Walla Walla. Nel 1882, il vino prodotto in loco era disponibile in tutti i bar di Walla Walla. Il "Walla Walla Statesman" riporta un breve articolo su Orselli nel 1875 che spiega in dettaglio le sue prodigiose abilità di vinificatore: "Il Sig. Frank Orselli ha pestato approssimati- vamente 6,000 libbre di acini d'uva, e ha già prodotto 300 gal- loni di quello che promette essere un vino molto eccellente. L'uva pestata è della varietà bianca….Il Sig. Orselli ha il più grande stabilimento per la lavo- razione del vino della valle ed in pochi anni, pensa di produrre vino su vasta scala". In un successivo articolo del giornale, Orselli diceva che vole- va produrre circa 2,500 galloni di vino, principalmente da acini d'uva cresciuti nella sua fattoria. Se avesse raggiunto quell'obiet- tivo, avrebbe aumentato la pro- duzione l'anno seguente, anche se avesse dovuto acquistare grappoli da altri vigneti. La sto- ria non ci dice se Orselli rag- giunse il suo obiettivo. Morì nel 1894, lasciando moglie e tre bambini, nessuno dei quali rimase nell'area. Più o meno nello stesso perio- do in cui il giornale celebrava gli affari vinicoli di Orselli, un altro italiano, Pasquale Saturno, stava per apparire sulla scena. Originario dell'isola di Ischia, vicino a Napoli, Saturno arrivò a Walla Walla nel gennaio 1876 e più tardi lo raggiunsero la moglie e i tre bambini. Primariamente un coltivatore di ortaggi, anche Saturno coltivò uva sui due acri di terra che possedeva nella parte posteriore della sua fattoria. Aveva capito che i soldati che stazionavano al Forte di Walla Walla erano i primi clienti per la sua pro- duzione orticola e il suo vino, ma il suo piccolo vigneto non poteva soddisfare la richiesta. Cominciò ad importare da due a quattro tonnellate di uva Zinfandel dalla Il contributo degli immigrati italiani all'industria vinicola di Walla Walla California con il treno. Insieme con il compagno immigrato Giuseppe Tachi, Saturno invitò altre famiglie italiane ad associa- rsi a loro nella valle. Quando gli immigranti arrivarono, vennero messi a lavorare nelle fattorie o nei vigneti finché non avevano pagato il prestito anticipato. Inizialmente la famiglia di Saturno visse in una grande stan- za ma non appena Pasquale guadagnò più soldi, aggiunse altre stanze. Oggi la proprietà è rimasta nel possesso della famiglia, ridotta però dai suoi 88 acri originali ad otto. Nel 1980 è stata inserita nell'elenco del Registro Nazionale dei Luoghi Storici. Molta dell'attrezzatura per la vinificazione usata da Saturno è in mostra al Museo del Forte Walla Walla, inclusa la casa colonica originale del 1876. I mobili furono donati da membri della famiglia e davvero furono usati nella casa. "L'esposizione include anche un piccolo vigneto di uva Principe Nero, una varietà usata dalle prime famiglie ital- iane come buona uva da tavola, come succo e uva da vino" spie- ga James Payne, direttore del museo. "Il nostro vigneto viene da tagli di viti piantate nella valle di Walla Walla negli anni Trenta del Novecento". Il Proibizionismo bloccò la vinificazione commerciale nella valle, una situazione che è rimas- ta immutata finché Gary Figgins avviò la Cantina Leonetti nel 1977. L'interesse vinicolo di Figgins risale ai suoi nonni, Francesco e Rosa Leonetti, che emigrarono dalla Calabria nel 1902 e coltivarono il loro piccolo vigneto. Infatti, le prime uve di Cabernet Sauvignon di Figgins crebbero su un acro di collina dietro alla casa colonica origi- nale di Leonetti. Oggi i premiati vini di Leonetti sono molto ricer- cati dagli appassionati. I contributi italiani all'indus- tria vinicola di Walla Walla sono stati enormi ed il loro impatto si è sentito per generazioni, ha detto Regina Daigneault, educa- trice vinicola. "I primi italiani non solo piantarono viti proveni- enti dal loro paese natale ma piantarono anche la loro pas- sione per coltivare e sviluppare la vinicoltura a Walla Walla ed in tutta Washington orientale. Quando piantarono le varietà toscane, piemontesi o meridion- ali, ebbero la capacità di prevedere che Washington orien- tale un giorno avrebbe potuto produrre vini di profondità sor- prendente, di carattere e comp- lessità". L'ondata di emigrazione italiana a Walla Walla iniziò intorno al 1870. Si ritiene che gli italiani siano stati i primi a piantare delle vigne nella regione. (Fort Walla Walla Museum) Casa Saturno e il suo giardino, che risalgono al XVIII secolo sono in esposizio- ne al museo di Fort Walla Walla. L'esterno verde era il colore usato tradizio- nalmente dagli italiani immigrati nella regione. (Fort Walla Walla Museum) LA COMUNITÀ DI SEATTLE