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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2017 www.italoamericano.org 31 V i l l e g l o r i o s a m e n t e affascinanti punteggiano la riva del lago. Surfisti del kite scivolano e pattinano senza paura sull'acqua baciata dal sole. E montagne incappuc- ciate dalla neve scendono verso l a r i v a d e l l ' a c q u a d o v e s i arrampicano villaggi colorati. Se si guarda un po' più da vicino, però, si cominciano a scorgere edifici senza tetti, che si aggrap- pano alla costa e ai pendii. Ce ne sono centinaia e la loro storia conta più di 800 anni. Ma non sono rovine, sono le limonaie del Lago Garda e questa è la loro storia. Le origini dei limoni italiani I limoni e l'Italia stanno insieme come Laurel e Hardy, fragole e crema o gin&tonic ma molte persone non sanno che i limoni non sono realmente orig- inari dell'Italia. Infatti, le loro origini sono un po' oscure, così che nessuno realmente sa da dove vengano, anche se certa- mente non dall'Europa. Le prime testimonianze sug- geriscono che i limoni erano c o n o s c i u t i g i à d a g l i a n t i c h i romani del primo secolo A.C., essendo entrati nell'impero attra- v e r s o i c o m m e r c i a n t i d e l l a Birmania, della Cina o di Assam nel nord-est dell'India. Ma non attecchirono. I frutti gradual- m e n t e s i s p a r s e r o t r a m i t e l a c o l t u r a s u p i c c o l a s c a l a i n P e r s i a , E g i t t o e n e l M e d i o Oriente, anche arricchendo gli ornamentali giardini islamici. Dovranno però passare altri sec- oli prima che il limone arrivasse ad essere coltivato in Italia, prima in Sicilia con i conquista- tori arabi attorno all'830 A.C., e poi raggiungendo il continente 400-500 anni più tardi attraverso il porto di Genova. Fu attorno al 13° secolo che i monaci del Convento di San F r a n c e s c o i n G a r g n a n o p o r - tarono le gloriose crostate di frutta dalla costa ligure nell'en- troterra rivierasco del Lago di Garda. E fu così che nacque l'ac- coppiamento storico che ha gen- e r a t o l a R i v i e r a d e i L i m o n i nell'Italia settentrionale. Limoni e Lago di Garda La "Riviera dei Limoni" del Lago di Garda si estese fuori d a l l ' o r i g i n a r i o c o n v e n t o d i Gargnano, seguendo la costa occidentale del lago a forma di ascia. Verso nord fino a Limone s u l G a r d a e v e r s o s u d i n direzione Salò, sfruttando il clima insolitamente mite della gola, nonostante l'ubicazione montuosa. Anche se le estati favoriscono la crescita di piante mediterranee, inclusi olivi ed alberi di limone, gli inverni pos- sono essere piuttosto freddi per i frutti che hanno bisogno di più protezione. Fortunatamente gli abitanti del luogo non furono scoraggiati dalla sfida agronomica e le loro s o l u z i o n i s i p o s s o n o a n c o r a vedere lungo la riva dell'acqua. I n v e c e d i c o s t r u i r e s e r r e o a r a n c i e r e c o m e f a c e v a n o l e famiglie aristocratiche inglesi per combattere i loro climi più nordici, la soluzione adottata sul Lago di Garda molto era più semplice e specifica per l'area. Da lontano i grappoli delle limonaie lungo la costa sembra- n o i n n u m e r e v o l i p a l a z z i e magazzini derelitti. I loro alti pilastri di pietra, appoggiati a muri bianchi su tre lati guardano l'acqua e si alzano verso il cielo aperto. Ma, in modo cruciale, il f r o n t e s p i z i o e d i l t e t t o s o n o a p e r t i a g l i e l e m e n t i d a n d o l'aspetto che le limonaie siano mezze finite o siano state abban- d o n a t e a l l a r o v i n a . N u l l a potrebbe essere più lontano dalla verità, visto che è precisamente così che furono disegnate. Le gigantesche strutture, un p o ' c o m e s e r r e s e n z a v e t r i e costruite a terrazze, sono lasciate aperte durante i caldi mesi estivi d i G a r d a . C i ò p e r m e t t e a g l i alberi di limone di fiorire e frut- t i f i c a r e a l c a l o r e d e l s o l e . Quando l'aria comincia a rinfres- care, in autunno ed inverno, le limonaie vengono coperte con pilastri di legno che si intro- ducono nella cima della strut- tura. Il tetto provvisorio tiene il c a l o r e d e n t r o e p r o t e g g e i Oggi, la produzione di limoni del Lago di Garda continua ancora anche se a un livello più modesto. Photo: manfredxy GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Le limonaie del Lago di Garda L'Italo-Americano IN ITALIANO | preziosi raccolti dai venti freddi che scendono dalle montagne a nord. Ma strategicamente, anche se la vicina Venezia aveva una fiorente industria di produzione del vetro, i primi coltivatori di limone non usarono vetro nelle loro costruzioni perché raffred- dava gli alberi troppo presto in p r i m a v e r a , f a c e n d o l i g e r - mogliare ma lasciandoli vulner- abili ai danni del gelo tardivo. Col tempo, il semplice ma i n t e l l i g e n t e s c h e l e t r o d e l l e limonaie funzionò così bene che gli esotici alberi di limone asi- atici riuscirono a fruttificare anche quattro volte all'anno nonostante il loro trapianto nella temperata Italia settentrionale. La Riviera dei limoni divenne sinonimo di favolosi e succosi frutti. E con una abbondante produzione di alta qualità, pres- socché garantita, i coltivatori della Riviera ottennero profitti alti esportando la loro frutta in Europa e Russia. Fu un boom p e r l ' e c o n o m i a l o c a l e . Tristemente però, la storia delle limonaie del Lago di Garda non ha lieto fine e dopo la rapida e s p a n s i o n e v e n n e l a b a t t u t a d'arresto. La produzione di limoni sul Lago di Garda raggiunse il suo apice nel tardo 1800 ma è dal 20° secolo che la crescita del- l'area è stata minacciata da più parti. Molti inverni insolita- mente freddi distrussero i rac- colti. Un virus mortale per gli alberi danneggiò molte piante m a t u r e . E d i l m a n t e n i m e n t o delle limonaie divenne antieco- nomico. Ma l'unghiata mortale fu la concorrenza dai prezzi stracciati di Spagna, Sicilia e I t a l i a m e r i d i o n a l e , c h e r e s e q u e s t e u l t i m e l e p r i n c i p a l i regioni produttrici in Europa. Oggi, per fortuna, la pro- duzione di limoni lungo il Lago di Garda continua, benché ad un livello ridotto. Quindi se si cam- mina lungo la riva o si naviga lungolago, si vedono ancora molte monumentali limonaie aggrappate ai pendii così come ce n'erano ai tempi di Goethe quando lui scriveva: "I giardini sui pendii terrazzati e piantati con alberi di limone, (ancora) c r e a n o u n p a e s a g g i o r i c c o e bello". C'è anche un museo della limonaia al Parco Alto Garda Bresciano vicino a Salò, dove tre terrazze di costruzioni sono state ripristinate e sono state ripiantate. E più di una limonaia è stata riportata in uso per il mercato turistico del limoncello, della cosmetica a base di limone o d e l l e l o c a l i r i c e t t e c o n i limoni. Così, forse, il futuro non è così nero per le limonaie del Garda ma nel frattempo, per lo meno, ora saprete cosa sono quelle costruzioni la prossima volta che le vedrete durante i vostri viaggi. Da una certa distanza, i grappoli di case per la coltivazione dei limoni lungo la riva del lago, sembrano innumere- voli palazzi derelitti o magazzini. Photo: Isaac74