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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2017 www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L a passione per la musica italiana combinata con un grande talento è quel che c'è dietro la storia di Giuseppe Pinto. Nato e cresciuto a Salerno, il musicista italiano aveva solo sei anni quando ha conosciuto la m u s i c a p e r l a p r i m a v o l t a . Grazie a suo padre Gianni, ha imparato il solfeggio e comin- ciato ad ascoltare jazz e blues. Da allora in poi, l'amore per la musica si è sicuramente evoluto ma non è mai finito. Giuseppe si è trasferito nella Bay Area per lavoro nel 2011, quando ha cominciato a colla- borare con buoni artisti, intelli- genti e talentuosi. Ha suonato con gruppi di altri generi musi- c a l i , m a è s t a t o s o l a m e n t e incontrando il chitarrista Trent Berry, il contrabbassista Bob Menacho e la batteria di Chris Thalmann, che ha potuto tra- sformare la passione per musica in qualche cosa di più. Ha lan- ciato il suo gruppo, i Sonamo', una miscela di cultura italiana e americana attraverso composi- zioni musicali originali. Dopo alcune notti al Muka Bar, il g r u p p o s i è a n c h e e s i b i t o a l Madrone Art Bar e al Pier 23 Cafe. Attualmente sono ospiti per due mesi al Boom Boom Room, uno dei più noti luoghi musicali di San Francisco. Giuseppe, quale è la sua storia? Vengo da una città vicino a Napoli, che si affaccia sul Mar M e d i t e r r a n e o . S o n o v e n u t o negli Stati Uniti dopo i miei studi in Ingegneria Elettronica, a causa della mia altra passione, la scienza. Allora, non facevo solo musica, a parte alcune jazz jam session. Ero solito farle al Hedley Jazz Club di San José dove ho incontrato il trombetti- sta John Worley che mi ha volu- to per il San José Jazz Festival del 2012. Un anno dopo mi sono trasferito a San Francisco e ho anche deciso di incontrare musicisti, partecipare alle jam sessions e alle audizioni. Quale è la sua relazione con la musica? Ho iniziato a suonare il pia- noforte classico e sono passato alla musica jazz quando incon- trai Michele Di Martino, uno dei più grandi pianisti italiani. Mi sono esibito con altri artisti e partecipato a seminari di jazz con eccellenti musicisti contem- poranei. Ha un cantante italiano preferito o un gruppo? Difficile dirlo. Il primo com- positore moderno che mi ha e n t u s i a s m a t o è s t a t o L u c i o Battisti ma posso citare altri, anche conosciuti nel mondo, c o m e l a P r e m i a t a F o r n e r i a Marconi. Ma credo che Pino Daniele, Jovanotti e Stefano Bollani abbiano dato una vera spinta alla musica italiana: non solo hanno riportato in vita le più antiche tradizioni musicali ma le hanno anche mescolate finendo con il creare una musi- ca - ancora indefinita - che ha a t t i r a t o g r a n d i a r t i s t i c o m e Chick Corea e Pat Metheny. Q u a n d o h a p e n s a t o d i creare la sua band? Sono arrivato a questa deci- sione quando ho compreso che gli Americani conoscevano solo un aspetto della musica italiana. C'era una mancanza di rappre- s e n t a z i o n e n e l l ' i n t e r a s c e n a musicale. Poichè sapevo che non potevo fare da solo, ho cer- cato di trovare le persone giuste per iniziare. Cosa significa Sonamo'? Questa parola viene da una delle canzoni di Pino Daniele, A Me Me Piace O' Blues. Verso la f i n e , l u i c a n t a E S o n o M o ' , Sono Mo' che vuole dire "sto suonando adesso". E' diventato Sonamo' – suoniamo ora! - ma in realtà è anche uno slang che sta per "fammi vedere quel che hai" in modo provocatorio. Come definirebbe la sua musica? Mi piace chiamarla funk ita- liano. Noi scriviamo la nostra musica basandola su quello che abbiamo dentro. Sono cresciuto con ogni genere di stile musica- le ma la mia esperienza negli Stati Uniti ha cambiato comple- tamente me e la mia prospettiva di vita. Ho dovuto riconsiderare tutti i miei valori e capire che ci sono molti modi di fare le cose. Questo è quello che io chiamo il miracolo americano: una diver- sità enorme che porta la miglio- re parte di tutti noi. Direi che la nostra è una "musica mondia- le". La Sua musica attira sia americani che italiani. Quale è il segreto? I nostri pezzi originali sono una miscela di suoni da tutto il mondo, noi semplicemente li c a n t i a m o i n i t a l i a n o . S i a m o molto inspirati da artisti italiani come Pino Daniele e Jovanotti c h e a r r i v a n o m o l t o v i c i n o a quello che vogliamo realizzare col nostro suono. Lei è l'unico italiano nel gruppo. Quanto è importante la diversità per i Sonamo'? Inizialmente, tutto quel che volevo per il mio gruppo era di mettere insieme grandi musici- sti, non mi importava da dove venissero. Avevo bisogno di Sonamo' con il suo Funk italiano conquista la Bay Area qualcuno che potesse aiutare il m i o s o g n o a d i v e n t a r e v e r o . D o p o a v e r m e s s o i n s i e m e i l gruppo, ho compreso quanta for- tuna avevo avuto nel poter suo- nare con simili gentiluomini che hanno creato un'atmosfera fami- liare e amichevole e che attiva- mente partecipano all'organizza- z i o n e e a l l a p r o m o z i o n e d e l gruppo. Non è più il mio grup- po, è il nostro gruppo. Progetti futuri? Abbiamo un buon numero di canzoni originali e vorremmo registrare un album. Stiamo affi- nando il suono coi nostri concer- ti dal vivo, con reazioni positive. Vogliamo diffondere la nostra musica nella Bay Area e far sì che ognuno sperimenti quello che noi sentiamo. Inoltre c'è, ancora non definito, il progetto di un possibile tour sulla costa ovest quest'anno. Per tutti gli eventi, seguiteci su Facebook www.facebook.com/sonamo.mu sic. Giuseppe Pinto was born in Salerno and moved to the Bay Area in 2011 LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO