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GIOVEDÌ 9 MARZO 2017 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Generalmente, il termine "design" è connesso con l'età della Rivoluzione Industriale che arrivò più tardi in Italia che nel resto d'Europa. Approssimativamente nel 1860, la maggior parte dell'Italia era ancora pesantemente legata alla coltivazione. Le poche eccezioni erano alcuni progetti pionieristici promossi dal Casato dei Borboni delle Due Sicilie, che regnarono, tra il 1815 ed il 1860, sulla parte continentale merid- ionale dell'Italia e sull'isola della Sicilia. Quelle futuristiche entità pro- toindustriali erano: il centro di produzione della seta di San Leucio (piccolo villaggio di Caserta, in Campania), il cui com- plesso, fin dal 1997, è stato inclu- so nella lista del patrimonio mon- diale dell'Umanità dell'Unesco; Pietrarsa (tra le città di Napoli, Portici e San Giorgio a Cremano) dove furono costruite, a partire dal 1842, macchine a vapore per le navi e caldaie per le locomotive; e l'Arsenale Reale di Castellammare di Stabia (sulla Baia di Napoli), il più antico cantiere navale dei tempi moderni, fondato nel 1783 da Sir John Acton, Primo Ministro di Ferdinando IV del Regno di Napoli. Dopo l'unificazione italiana, ufficialmente dichiarata il 17 marzo 1861, nonostante una prima fusione dell'industria del cotone con le fabbriche, non ci fu una vera industrializzazione dell'Italia prima del 1870-80. All'inizio, nei primi anni del Ventesimo secolo, i designer di arredamento italiano lottarono per arrivare ad un equilibrio tra ele- ganza classica e creatività moder- na. Figure eminenti, come il designer Vittorio Ducrot e l'ar- chitetto Ernesto Basile condussero una rivoluzione a Palermo (la cap- itale della Sicilia) nel fiorire dell'Art Nouveau. In seguito, i designer italiani d'interni negli anni Dieci e Venti del Novecento, furono estrema- mente influenzati dall'Art Deco francese, un pastiche di vari stili che mescolano materiali esotici, come ebano ed avorio, ad una sofisticata arte artigiana. Patrocinato dal nascente partito fascista, che richiedeva un "ritorno all'ordine" dopo la Prima guerra mondiale, il movimento artistico Novecento Italiano fondato da Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Pietro Marussig, Ubaldo Oppi e Mario Sironi - fu lanciato ufficialmente nel 1923 ad un'esposizione a Milano, con Mussolini come uno degli oratori. L'architetto-designer nato a Milano Gio Ponti, insieme con l'architetto Emilio Lancia furono inspirati dalla corrente artistica e dai decori dell'interior design chiamata Domus Nova (1928 - 29), per il raffinato grande maga- zzino di Milano, La Rinascente. Milano divenne il massimo centro italiano del design, toccan- do il suo apice nel periodo suc- cessivo alla II Guerra mondiale. L'Università Politecnica di Milano, fin dalla sua fondazione nel 1863, ha giocato un ruolo importantissimo nell'insegnare design a generazioni di designer. L'evoluzione del design fu favorita da riviste specialistiche milanesi come Domus (1928) e La Casa Bella (1928, poi chiama- ta Casabella fin dal '33), e presti- giose installazioni espositive. Su tutte, il Palazzo dell'Arte dell'ar- chitetto Giovanni Muzio divenuto la sede centrale della Triennale di Milano. Dagli anni '20 ai '40, l'Architettura Razionale ha rapp- resentato una terra di mezzo tra il classicismo del Novecento Italiano e l'architettura Futurista inspirata dall'industria. Secondo tale manifesto, nel 1926, un grup- po di sette giovani architetti - Luigi Figini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Giuseppe Pagano, Gino Pollini, Carlo Enrico Rava, Giuseppe Terragni ed Ubaldo Castagnoli (sostituito l'anno seguente da Adalberto Libera) - fondò il cosiddetto Gruppo 7, con base a Milano e Como. I razionalisti crearono oggetti raffinati che hanno anticipato il vero "disegno industriale". Pietro Chiesa progettò - in collabo- razione con il citato Gio Ponti - il "Luminator" (1936), la prima lampada italiana a luce indiretta, ovvero una lampada creata da rif- lessi verso l'alto. Nel 1948, il Movimento d'arte concreta (MAC, Art Concrete Movement) fu fondato a Milano da Atanasio Soldati, Gillo Dorfles, Bruno Munari, Gianni Monnet. Loro cercavano una forma di arte dell'astratto/geomet- rica, totalmente cerebrale ed indipendente dall'esteriore. L'eccitazione e la sperimen- tazione del design italiano rag- giunsero il climax negli anni '60. Il Salone Internazionale del Mobile di Milano (Milan Furniture Fair) fu lanciato nel 1961, concentrandosi original- mente sull'arredamento italiano, ma presto si trasformò nella più grande fiera commerciale che mette in mostra l'avanguardia nel- l'arredamento e nel design di tutto il mondo. La domanda per il "Made in Italy" stava crescendo rapida- mente sia nel mercato nazionale che internazionale. In particolare, Massimo e Lella Vignelli avevano successo negli Stati Uniti come rappresentanti del disegno italiano più puro. Nei tardi anni '60, un nuovo movimento razionalista in Italia, conosciuto come la Tendenza emerse in architettura, cercando inspirazione sia dagli Illuministi sia dai razionalisti della prima metà del Novecento. I seguaci inclusero Carlo Aymonino, Aldo Rossi, e Giorgio Grassi. Simultaneamente, il Design radicale si divise in due tendenze opposte. Archizoom Associati - uno studio di design fondato a Firenze nel '66, teorizzò l'abban- dono della tradizione, rovesciando le convenzioni e glorificando tutto il kitsch come un'asserzione di sfida estetica ed ideologica. Al contrario, Superstudio, uno studio di architettura aperto a Firenze nello stesso anno, predicò che un'architettura nuova doveva basarsi sul rifiuto dei dettami della produzione a favore di valori simbolici, sognati, che ideologica- mente possono andare bene con il paesaggio. Nella seconda metà degli anni '70, i postmoderni (o neo-moder- no) divennero il movimento più significativo di Italia. Questa linea rivoluzionaria di pensiero emerse grazie al gruppo di Alchymia, fondato nel 1976 da Alessandro Guerriero che formulò una teoria su come arrivare all'essenza degli oggetti, su come creatore e creato dovessero interagire l'uno con l'al- tro. Nei primi anni '80 l'esperien- za, estremamente provocatoria e kitsch, del gruppo di Memphis fondato nell'appartamento di Ettore Sottsass, ha rappresentato l'ultimo episodio della più grande libertà sperimentale del design milanese del Ventesimo secolo. Oggi, una generazione nuova di disegnatori italiani eco-friend- ly, come Lorenzo Damiani, ed architetti, come Stefano Boeri, coi loro progetti innovativi ha introdotto il concetto di sostenibil- ità nell'equilibrio Design italiano: una storia di eccellenza Architettura Futurista - Antonio Sant'Elia -Casamento con ascensori esterni, passaggio coperto, su tre piani stradali NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua da pagina 1 Gio Ponti ideò la sedia Superleggera nel 1957