Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/802257
GIOVEDÌ 23 MARZO 2017 www.italoamericano.org 19 L'Italo-Americano IN ITALIANO | A ppollaiata su tre colline toscane, l'antica città di Siena circondata dalle mura è famosa per molte cose. Le sue strade medievali e l'ar- chitettura sono cambiate pochissimo in 800 anni. La sua cattedrale di marmi policromi rivaleggia con la bellezza del Duomo di Firenze. E la sua stori- ca Piazza del Campo, che ogni anno ospita il Palio, la corsa di cavalli famosa nel mondo, è con- siderata la più bella piazza civica in Italia. Ma sotto le pavimen- tazioni e i palazzi ci sono dei tun- nel, i Bottini, costruiti nel 12° secolo che tengono viva Siena. Questi sono gli acquedotti sotter- ranei di Siena e questa è la loro storia. Una breve storia di Siena Chi fondò la città di Siena in cima ai colli si perde nelle nebbie del tempo. La leggenda dice che Siena fu voluta da Senio ed Aschio, figli di Remo e nipoti di Romolo, il fondatore di Roma. Da qui l'emblema della città: una lupa che allatta gemelli. La verità può essere un po' meno romanti- ca con l'evidenza di un insedia- mento etrusco datato tra il 900 e il 400 AC. Poi arrivarono i Romani, seguiti dai Longobardi che portarono prosperità com- merciale nel 700 A.C., e poi dai Franchi di Carlo Magno che la presero nel 774 D.C., prima che i senesi guadagnassero l'indipen- denza nell'11° secolo. Ma quale che sia la storia di Siena o chi- unque l'abbia dominata, c'era un problema che tutti i residenti hanno dovuto affrontare: come fare fluire l'acqua in salita nella cittadella murata sopra le colline. La costruzione dei Bottini di Siena I primi Etruschi e i coloni romani erano molto avanzati, conoscevano l'uso dell'ir- rigazione per le terre di colti- vazione e sapevano movimentare l'acqua dagli altipiani. Ma affrontare il problema di Siena era diverso. La città è a 322 metri (1056 piedi) sopra di livello del mare e la fonte di acqua fresca più vicina è un affluente del fiume Arbia nella valle a sud, così che i Senesi dovettero trovare un'altra fonte d'acqua per la vita quotidiana ed una che non comportasse il dover lasciare la sicurezza della fortezza in cima al colle. La soluzione alla fine fu piuttosto semplice, cadde let- teralmente dal cielo. Acqua piovana. Molto prima delle tubazioni e dell'idraulica moderna, i Senesi impararono a raccogliere insieme il gocciolamento dell'acqua pio- vana con l'acqua delle piccole sorgenti in cima al colle. Il trucco era canalizzarla in una serie di tunnel sotterranei chiamati Bottini, costruiti nella roccia vul- canica di tufo. La gravità ed il naturale flusso avrebbero diretto l'acqua nei piccoli canali smal- tati, o gorelli, nel fondo dei tun- nel. Quando raggiungeva un certo volume l'acqua sarebbe stata raccolta in grandi serbatoi di raccolta, cisterne e fontane che punteggiarono la città. E poichè molte delle piscine erano sot- toterra, avevano l'ulteriore ben- eficio di prevenire l'evaporazione e di conservare, fresca e chiara, la preziosa acqua durante le soffo- canti estati toscane. Quando la città divenne più ricca e più potente, gli acquedotti sotterranei divennero anche più sofisticati. Ed il risultato fu che, successivamente a un impegnati- vo lavoro di costruzione tra il 12° e il 15° secolo, durante il picco di potere della città, Siena ora si ritrova 25 chilometri di tunnel di pietra con volte percorribili che si incrociano sotto le strade. Il prob- Uno scorcio dei Bottini, gli antichi acquedotti di Siena GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Alla scoperta degli acquedotti sotterranei di Siena lema dell'acqua era stato risolto. Nel Rinascimento gli antichi tunnel sotterranei dei bottini erano alimentati da 17 fontane distribuite lungo la città. La più vecchia, approvvigionata dai bot- tini, è Fontebranda nella contrada dell'Oca, vicino alla Porta di Fontebranda. Il primo serbatoio sul luogo data attorno al 1081 ma la Gilda dei Lanaioli di Siena costruì la versione attuale nel 1246. Oggi si può ancora vis- itare, ammirando gli archi gotici e il tetto merlettato che pro- teggono il tesoro liquido e prezioso. L'arrivo della moderna idraulica e delle tubature sig- nificò che i Senesi non ebbero più bisogno di contare sui bottini per rifornire le fontane di comu- nità come fonti d'acqua per gli usi domestici. Ciononostante i tunnel continuano a spedire le preziose precipitazioni della Toscana ai serbatoi, alle cisterne e alle piscine. Ed i canali sono ancora mantenuti da bottinieri, personale qualificato che coordi- na riparazioni, rimuove fram- menti e ripristina i danni causati dalle radici degli alberi per assi- curare il flusso dell'acqua così come è stato per secoli e secoli. E così come sarà per molti altri. Si possono anche vedere i bottini con speciali visite orga- nizzate dagli esperti bottinieri che porteranno attraverso i tunnel che hanno reso possibile la vita a Siena. I tunnel erano le arterie e i capillari che hanno portato la linfa vitale nel cuore della città e camminandoci anche per una piccola sezione, sarà possibile apprezzare il loro significato nonostante la loro collocazione nascosta, segreta. Quindi, la prossima volta che salirete sulla collina e passerete attraverso le imponenti porte medievali per calcare la pavi- mentazione in pietra di Siena, pensate ai bottinieri che una volta faticavano proprio sotto i vostri piedi per tenere viva la città. E guardate le fontane deco- rative e funzionali che sono sparpagliate nella città. Dal Fonte Gaia, molto pubblico e ric- camente ornato nella centrale Piazza del Campo, alla fun- zionale Fontebranda nascosta nel cuore di una delle leggendarie e storiche contrade cittadine, cias- cuna ha lo stesso scopo, portare l'acqua alla città sotto il caldo sole d'estate. Potrete anche bagnare la vostra mano sotto i rubinetti e i becchi e sorseggiare il limpido liquido. Tutto è possi- bile grazie ad una cosa: i tunnel degli ingegnosi bottini sotter- ranei di Siena. La bandiera di una delle contrade senesi: la Contrada dell'Oca. Fontana Fontebranda si trova nei pressi della con- trada dell'Oca, vicino alla Porta di Fontebranda