L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-23-2017

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GIOVEDÌ 23 MARZO 2017 www.italoamericano.org 25 L'Italo-Americano IN ITALIANO | S e guardiamo alla storia dell'umanità, spesso ci con- centriamo sugli individui che fecero scoperte fondamentali e consentirono di far avanzare la nostra conoscenza, sfidando aper- tamente il sistema di credenze in cui vivevano. Uno straordinario esempio è rappresentato dallo scienziato ital- iano, Galileo Galilei (Pisa 1564 - 1642) che sostenne il modello eliocentrico copernicano in oppo- sizione ai modelli geocentrico e geoeliocentrico ufficialmente sostenuti dalla Chiesa e dalla maggior parte delle persone colte di quei tempi. Passando ai giorni nostri, nonostante viviamo nel ventunesi- mo secolo, molte persone ancora diffidano delle verità scientifiche ritenute controverse, come l'evoluzione biologica e il cambia- mento climatico. Questo, ancora una volta, ci dice come, secoli e millenni possono passare, ma la psicologia umana resta la stessa. Gale Sinatra, docente di Educazione e Psicologia alla University of Southern California (USC), a Los Angeles, ha condi- viso con noi il modo in cui entra in campo la resistenza emotiva e motivazionale. Per favore si presenti. Come il suo essere cresciuta in una famiglia italo-americana ha influenzato la sua educazione? Sono professore di Educazione e Psicologia alla USC. Al momento insegno agli studenti di dottorato e mi piace far crescere in loro l'amore per la ricerca e aiutarli a diventare studiosi a pieno titolo. Io sono cresciuta nell'area di Boston e i miei nonni, dal lato di mio padre emigrarono da Agrigento (sulla costa merid- ionale della Sicilia) ad Ellis Island, NY, attorno al 1908. Inizialmente, mio nonno lavorò come sarto nell'area di New York, prima di trasferirsi con la famiglia nei dintorni di Boston dove sono cresciuta. La mia eredità italiana ha cer- tamente giocato una parte signi- ficativa nella mia educazione. Umanità e attenzione per gli altri erano estremamente considerate nella mia famiglia. Anche oggi, la centralità della famiglia resta uno dei miei valori principali, insieme all'amore per il cibo e la cucina. Cosa l'ha attratta del ruolo giocato dalla psicologia nel processo di apprendimento delle materie scientifiche? Credo sia molto importante considerare la psicologia dell'ap- prendimento. Io sono sempre stata attratta dalla scienza. Sono stata all'Università di Padova e ho visto la cattedra di Galileo. All'inizio del diciassettesimo secolo, questo astronomo italiano aveva una nozione così controver- sa del ruolo della Terra nel Sistema solare, così contrastante con le credenze comuni sostenute dalla maggioranza delle persone colte e dalla Chiesa. Noi tutti sappiamo come è andata a finire questa storia, ma quello è proprio il genere di sfida che mi ispira. Come le persone interpretano il mondo naturale e riconciliano la comprensione sci- entifica con le loro credenze per- sonali e religiose? La sua recente ricerca si è concentrata sul ruolo della motivazione e dell'emozione nell'insegnamento e nell'ap- prendimento di temi controver- si, come evoluzione biologica e il cambiamento climatico. Per favore, ci spieghi. Sto investigando su come le motivazioni e le emozioni delle persone interagiscano con le informazioni scientifiche e come la coscienza processi queste ultime. Negli Stati Uniti, si dis- cute molto della resistenza alla scienza, particolarmente nelle aree dell'evoluzione biologica e dei cambiamenti climatici. Le ragioni sono principal- mente psicologiche e relative a come le persone si sentono rispet- to alle loro identità e alle comu- nità alle quali appartengono, incluso i partiti politici a cui sono affiliati. Tempo fa, Papa Francesco stesso scrisse sull'evoluzione, affermando che non contraddice questioni della fede. L'attuale Papa ha anche invitato a mobili- tarsi rispetto al cambiamento cli- matico con la promulgazione del- l'enciclica Laudato sì. Molte persone capiscono che i problemi religiosi sono diversi e separati dai problemi della scien- za. A parte gruppi che credono letteralmente nella Bibbia, e a parte frange di estremisti, la mag- gior parte delle religioni del mondo, incluso il Cattolicesimo, non hanno nessun problema sig- nificativo nel riconoscere l'impat- to scientifico delle prospettive evolutive. Ha recentemente lavorato come Investigatore Co-princi- pale (Co-pi) con una borsa della National Science Foundation che ha prodotto un volume coeditato, "Le sfide dell' Evoluzione: integrare ricerca e pratica nell'insegnamento e nell'apprendimento del- l'evoluzione" (Oxford Oxford University Press). Cosa potrebbe dirci di questa espe- rienza? Questa borsa, sostenuta dalla National Science Foundation ha messo insieme un gruppo di stu- diosi in diverse discipline, come psicologia della mente, edu- cazione civile e biologia evoluti- va. Abbiamo esaminato quelle che sono le "sfide evolutive". Per esempio, da un lato la comp- lessità, per persone che non studi- ano direttamente il soggetto, di capire concetti scientifici che coinvolgono la genetica, l'antropologia e molte altre com- ponenti. Dall'altro, sono stati meticolosamente investigati i problemi emotivi summenzionati che si riferiscono al senso d'iden- tità delle persone. Guardando sia all'evoluzione biologica che al cambiamento del clima, sembra che una delle sfide principali nell'accettazione dei due fenomeni sia il tempo dilatato e il ritmo lento con cui avvengono i cambiamenti. C'è in gioco un fattore conoscitivo? Certamente, giocano la loro parte nell'accettazione cognitiva/ concettuale dei due fenomeni da parte delle persone ma, soprattut- to, c'è una resistenza moti- vazionale ed emotiva, insieme a credenze precedenti e contraddit- torie. Talvolta, le persone possono anche fraintendere le posizioni tenute dai gruppi religiosi ai quali appartengono. Pensano che ci sia un conflitto coi loro principi di fede, quando non ce n'è alcuno nei fatti. Negli Stati Uniti, c'è una grossa questione identitaria man mano che il clima cambia. Nell'attuale controversa situ- azione politica, la gente sente, più che mai, di doversi allineare con le prospettive dei propri partiti politici. Così la politica si occupa di una questione che dovrebbe rimanere di dominio scientifico. È difficile per le persone avere accesso diretto ai dati scientifici e relazionarsi con quelle infor- mazioni. Quindi non è sorpren- dente se usano altri parametri per decidere in cosa credere e se spes- so adottano le prospettive dei gruppi religiosi e politici. Ha legami professionali e/o emotivi con l'Italia? Collaboro con la psicologa italiana Lucia Mason, professore di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell'educazione all'Università di Padova. Abbiamo condotto ricerche pubblicate insieme ed ho avuto l'opportunità di farle visita in più occasioni. Nonostante i molti viaggi in Italia, non sono mai stata in Sicilia e mi auguro di poter andare ad Agrigento un giorno, e vedere il luogo dove i miei nonni crebbero, prima di emigrare negli Stati Uniti. La professoressa Sinatra ci parla della resistenza emotiva delle persone alle verità scientifiche Gale Sinatra, docente di Educazione e Psicologia presso la University of Southern California LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES

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