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GIOVEDÌ 23 MARZO 2017 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano IN ITALIANO | E ric Scigliano scrive di scienza e temi ambientali da più di 30 anni. Cresciuto nel Midwest, è arrivato a Seattle negli anni Settanta, attratto dal sentimento cittadino, allora molto vicino alla classe operaia, e dalla prossimità all'acqua salata. I suoi articoli, meticolosamente ricercati e premiati, sono apparsi in molte pubblicazioni da Harper's e New Scientist al New York Times. Scigliano è anche l'autore o il coautore di cinque libri, incluso "Love, War and Circuses: The Age-Old Relationship Between Elephants and Humans" e due libri sul Nordovest Pacifico. In "Michelangelo's Mountain", sonda le profondità delle cave di marmo di Carrara, portando alla vita la carriera tumultuosa di Michelangelo così come esplo- rando i suoi legami familiari con la regione. Pubblicato nel 2005, il libro è stato finalista per il Washington Book Award. Cosa la impressionò mag- giormente del luogo per "Michelangelo's Mountain?" Carrara è sia una città indus- triale sia una città di arte, con una storia incredibilmente ricca. Fui attirato dallo spettacolo puro e semplice ed anche dalla sua dimensione molto umana. Tuttavia è una delle regioni più povere nel Nord - una città set- tentrionale con un standard di vita meridionale. Mi sono serviti quasi due anni per scrivere "Michelangelo's Mountain". Durante la mia ricerca, ho visita- to molte volte la regione, passan- doci fino a tre mesi alla volta. I miei cugini ancora lavorano nel- l'industria e là conoscono tutti. Oltre a scavatori e tagliatori di pietra, ha anche un parente che è stato un politico e che si è speso per battaglie sociali, cor- retto? Le mie radici familiari tor- nano a Boston dove Giorgio Achille Scigliano, mio prozio, fu uno dei primi italo-americani eletti in un ufficio pubblico, inizialmente al Boston Common Council e poi alla Massachusetts Legislature. Lui lottò per i diritti Lo scr ittore Er ic Scigliano scava argomenti che vanno dalle cave di marmo alle correnti oceaniche degli italiani e affrontò molte aziende che sfruttavano gli immi- granti, incluso l'industria delle assicurazioni, le banche effimere e i "padroni" che davano lavori. Per i suoi sforzi, ricevette minac- ce di morte ma invece di esserne atterrito, aveva il giornale locale che le stampava. Morì nel 1907 all'età di 35. Ci chiediamo se sia stato avvelenato; la vedova non permise un'autopsia. Chiaramente, non conobbi mai il mio prozio; morì prima che io nascessi. Io sono cresciuto prevalentemente in una città agri- cola del Midwest dove mio padre era un accademico alla Michigan State University. Ogni estate, tor- navamo a Est dove ero esposto a un mondo diverso e dove imparai di più sulle mie radici italiane. Mia nonna mi mostrava una vec- chia fotografia in bianco e nero delle Alpi Apuane, vicino a Carrara e diceva: "Io arrivo da lì." Suo padre era anche scultore e intagliatore di marmo. Questo genere di ricordi resta con te. Il libro su Carrara ha ispi- rato un seguito della storia? Mi sono appassionato al restauro d'arte. Ero a Firenze con un gruppo di giornalisti per pre- senziare allo scoprimento del David di Michelangelo appena restaurato nel 2004. Fui anche possibile salire su un ponteggio per vedere da vicino la statua. Il restauro era stato abbastanza problematico. Il marmo era stato levigato fino a un bianco bril- lante. Era stata lasciata una pic- cola patina per mostrare le ombre e la ricchezza dei toni di pelle. Quel genere di pulizia profonda poteva eventualmente rendere il marmo sensibile all'umidità e al decadimento. Io feci una ricerca estesa su ciò e sugli altri restauri e finii per scrivere una storia par- ticolare per Harper's Magazine. Che altri libri ha scritto? Il mio primo grande libro è stato "Love, War and Circuses" che scavava nelle relazioni tra creature umane ed elefanti. Sono stato anche co-autore o ho con- tribuito a tre libri sull'ambiente marino, incluso "Flotsametrics" che studia le correnti degli oceani e le cose che portano, e "The Wild Edge," un volume illustrato le cui fotografie e testo esplorano la linea costiera del Pacifico dalla Baja California al Beaufort Sea. Più recentemente, sono stato scrittore di scienza per Washington Sea Grant, un pro- gramma di scienza marina dell'Università di Washington. Amo l'oceano, e mi piace tuf- farmi. Vivere a Seattle vuole dire essere molto consapevole dell'ac- qua circostante. Il mio interesse nella scienza marina è stata una parte naturale di questa evoluzione. Nonostante il suo successo come scrittore, è diventato un disegnatore di cartoni. Mi piace scrivere da sempre. Era il mio punto forte a scuola. Ma mi piaceva anche disegnare e facevo vignette per il mio gior- nale del liceo. Sono andato al St. Johns College di Santa Fe, N.M., una città con una vivace scena artistica, e ci rimasi anche dopo, quando aprii un studio di arte commerciale con un amico. Facevo vignette editoriali per il quotidiano locale e poi per un settimanale di gare. Occasionalmente, aiutavo l'edi- tore scrivendo storie particolari. Un giorno, lui mi disse: "Sai, dovresti scrivere di più". Quindi cominciai a muovermi in quella direzione. Era l'era del Watergate ed io fui inspirato dopo avere letto "Tutti gli uomini del Presidente." Io disegno ancora vignette ed illustrazioni ma sotto pseudonimi. Ha un nuovo libro in cantiere? Sono interessato in alcuni progetti. C'è un particolare sen- tiero in Italia che gradirei seguire e poi scriverne. Ho anche idee per romanzi storici ambientati in Italia ma è un po' troppo presto per parlare di quelli. Vorrei scri- vere anche sull'Artico e su come quella regione è colpita dal cam- biamento climatico. Non sarebbe solo una storia di esplorazione ma anche sulle persone, il luogo e la loro difficile situazione. Eric Scigliano ha visitato molte volte la regione dove si trova il marmo di Carrara e gli sono serviti quasi due anni per scrivere il suo libro "Michelangelo's Mountain" LA COMUNITÀ DI SEATTLE