L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-6-2017

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 6 APRILE 2017 B arcellonetta, termine ital- iano che indica una Barcellona piccola e bella, è il soprannome della città di Alghero, sulla costa settentri- onale della Sardegna che riman- da alla conquista della città nel 1372 ad opera dei catalani. In questa perla della Riviera Corallina, i nomi delle strade sono ancora scritti sia in catalano che in l'italiano, e c'è anche una tivù catalana. Quell'antica domi- nazione ha plasmato l'architet- tura urbana e ha anche influenza- to fortemente musica, canzoni e tradizioni religiose: la Setmana Santa de l'Alguer, i riti pasquali, ed il Cant de la Sibil.la, una tradizione di Natale. Ad Alghero, molti edifici sono nell'architettura gotico- catalana che si diffuse grazie alle costruzioni religiose, come la Chiesa di San Francesco e la Cattedrale di Santa Maria. Diversamente da altri stili architettonici, ad Alghero, lo stile gotico-catalano è durato molti secoli. Le caratteristiche dello stile gotico-catalano sono la verticalità degli edifici, le frammentazioni dei muri, l'arco a sesto acuto, l'arco rampante, e i contrafforti. Elementi verticali arricchiscono l'edificio all'ester- no: statue, portali, finestre e rosoni, pinnacoli e fregi con- tribuiscono tutti alla bellezza della struttura. L'influenza catalana sugli edi- fici religiosi ci porta diritti all'in- fluenza catalana sul canto liturgi- co e la musica. Il più famoso è il Cant de la Sibil.la, la Canzone della Sibilla, o Senyal del Judici, capolavoro Unesco dell'eredità orale e intangibile dell'Umanità. Questa canzone è un dramma liturgico ed un canto gregoriano, la cui lirica compone una pro- fezia che descrive l'Apocalisse ed annuncia il ritorno di Gesù Cristo, Re, Giudice e Redentore. In Alghero è cantato in catalano durante la Missa del Gall nella notte di Natale. La lingua di questo canto liturgico di autore anonimo è cambiata nel tempo: prima in greco, poi tradotta in latino, quindi in provenzale o lingua di Oc, che è quasi identica al cata- lano: così fu breve il passo verso la versione finale. Una forte impronta catalana riguarda i riti della Settimana Santa che coin- volgono le confraternite locali e catalane e i fedeli che dalla Catalogna si radunano ad Alghero. Le celebrazioni comin- ciano il Martedì Santo con la Processione dei Misteri con sei statue che rappresentano i cinque misteri dolorosi e la Madre Addolorata. Il Giovedì Santo, la proces- sione de Las Cerques porta una piccola statua della Madre dei Sette Dolori che cerca suo figlio e, più tardi, la processione Arboramento porta il Crucifix Lo Sant Crist de la Misericordia, una scultura di legno del dicias- settesimo secolo fino alla Cattedrale dove è lasciato. Il Venerdì Santo è celebrata la Messa del "fugi-fugi" seguita dallo schiodamento, la rimozione dei chiodi: una processione porta gli attrezzi e due scale che due dei quattro baroni useranno per deporre Gesù Cristo nel Bressol, una cassa coperta d'oro poi por- tata attraverso le strade dove tutte le luci sono coperte da panni rossi. La Domenica Pasquale, le statue di Cristo Risorto e della gloriosa Madre Santa tornano nella Chiesa della Misericordia dove è celebrata una santa messa in catalano e viene distribuito pane benedetto. Una panoramica dell'influen- za catalana ad Alghero non sarebbe completa senza qualche parola sul cibo. Dopo tutto, siamo quello che mangiamo, ed ad Alghero si mangia in stile catalano. La prima cosa che uno nota quando guarda un libro di cucina sardo è che fra i piatti locali è inclusa la Crema Catalana, un dolce il cui nome parla da solo. Anche se il mondo lo considera un dolce tipico spag- nolo, è così profondamente parte della cultura locale che le per- sone di Alghero lo vedono come un piatto locale. L'influenza catalana nella cucina di Alghero non è limitata a un dolce ma interessa soprattutto i piatti di pesce che mostrano la parola catalano nel loro nome come aragosta catalana, molluschi alla catalana, polpo catalano, e rana pescatrice catalana. Aragosta alla catalana: 3 libbre di code di aragosta 4 pomodori roma 2 cipolle bianche medie succo di 1 limone Olio extra vergine di oliva 5 cucchiai da tavola di aceto di vino bianco 2 bicchieri d'acqua Sale e pepe Mescolare acqua e aceto, met- tere in ammollo la cipolla affetta- ta. Bollire l'aragosta per 5-7 minuti, scolare e tagliare a metà longitudinalmente. Estratta la polpa, tagliarla in pezzi da circa ½ pollice e sistemare su un piat- to da portata. Scolare le cipolle e mescolare bene con l'olio extra vergine di oliva, succo di limone, sale e pomodori. Versare sopra l'aragosta, lasciare riposare per una mezz'ora e servire. Insalata di polpo alla cata- lana INGREDIENTI: 1 polpo (1kg) 1 cipolla rossa 200g pomodori ciliegini prezzemolo 1 gambo di sedano foglie di alloro sale e pepe Olio extra vergine di oliva 1 limone PREPARAZIONE: Pulire il polpo, lavarlo e cuci- narlo in acqua salata con il gambo di sedano e le foglie di alloro, lasciarlo raffreddare nel- l'acqua in cui è stato cucinato. Pulire e affettare la cipolla e farla ammollare per un po' nel limone. Pulire i pomodori e tagliarli in quattro parti. Macinare il prezze- molo. Rimuovere la pelle del polpo e taglialo in piccoli pezzi e metterlo in una ciotola da insala- ta. Aggiungere cipolla, succo di limone, pomodori, prezzemolo ed condire con sale, pepe e olio. Refrigerare finché non sarà pron- to per servirlo. Menjar Blanc 500 g farina 125 g burro 1 uova 160 g zucchero 1 l latte 110 g fecola scorza di limone PREPARAZIONE: Mettere una pentola sul fuoco, versare e mescolare fecola e latte, aggiungere zucchero, scorza di limone e, a temperatura moderata, portare ad ebollizione. Una volta arrivati alla giusta con- sistenza, lasciar raffreddare la crema. Con farina, uovo, 1 cucchiaio di zucchero, burro ammorbidito ed acqua tiepida preparare un veloce impasto, stendere la pasta per formare due dischi; con uno di loro coprire il fondo e i bordi di un piatto da torta antiaderente. Riempire la pasta con la crema, coprire con l'altro disco di pasta e fare qualche buco così che il vapore non rimanga intrap- polato nell'impasto. Spolverare sopra un po' di zucchero bianco e cuocerlo nel forno per 25 minu- ti a 350 gradi. Una delle torri difensive circolari costruite dagli Aragonesi. Photo by AlKan32 Alghero, la piccola Barcellona d'Italia Il lungomare di Alghero. Photo by AlKan32 GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO

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