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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 6 APRILE 2017 B reve sosta a Grassano, uno dei due piccoli paesi meri- dionali dove Mussolini esiliò Carlo Levi per farlo tacere durante il rovinoso dominio fascista. Ma la vera storia di Scotellaro e Levi, si trova a Matera. In Cristo si è fermato a Eboli, Levi, che era anche un dottore e un pittore, descrisse brevemente le orribili condizioni dei contadini che abitavano Matera. La vita nel labirinto di caverne, durante la prima metà del Ventesimo secolo, era mise- rabile come lo era nella Tricarico di Cornelisen e Scotellaro. Abitando nei loro insalubri Sassi, i contadini vivevano sul- l'orlo della fame in un ambiente infestato dalla malaria. Levi scrisse che quando visitò Matera negli anni Quaranta, al sapere che lui era un dottore, i bambini lo inseguivano per le strade, non per chiedere cibo o soldi, ma chi- nino per aiutare ad alleviare i sin- tomi della malaria che devastava i loro corpi fragili. Matera ora è la dimostrazione concreta del contributo che Levi diede al Sud. Il Museo Nationale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata contiene più di due dozzine dei ritratti unici e non convenzionali di figure pri- vate e pubbliche, di Levi. Nella sua arte, Levi resistette al confor- mismo fascista facendo ritratti estremamente personalizzati. I volti dei suoi soggetti sono dipin- ti in un arcobaleno di colori con- trapposti. Ancor più drammatico, in una stanza adiacente, c'è un murale lungo più di trenta piedi, con il ritratto a grandezza natura- le di Levi da un lato, e quello di Scotellaro dall'altro. Entrambi gli uomini sono circondati da conta- dini. In mezzo ci sono immagini della vita di paese. Questo è il tri- buto di Levi all'impegno verso i poveri del suo amico, così come una dichiarazione dello sfrutta- mento del contadino meridionale da parte di un governo settentrio- nale indifferente. Il suo murale era proprio quello che Mussolini sperava di sopprimere nel lavoro di Levi. Sebbene Scotellaro morì gio- vane, sia la sua sia la scrittura di Levi ebbero le volute conseguen- ze. Portarono sufficiente attenzio- ne sulle miserie dei contadini della Basilicata. Nei primi anni del 1950, il governo settentriona- le costruì nuove abitazioni per le masse che abitavano nei Sassi e spostò più di quindicimila perso- ne fuori dalle loro caverne mal ventilate e insalubri. La nuova politica non migliorò l'economia della regione, ma almeno alleviò alcune delle sofferenze che Levi, Scotellaro e Cornelisen avevano documentato. Oggi Matera è un sito Unesco, patrimonio mondiale dell'uma- nità. La sua storia ed il contrasto con la povertà sono messe in luce dal nuovo rione Sassi, diventato una delle principali destinazioni turistiche d'Italia. Quei Sassi, originariamente invivibili, ora sono, ironicamente, locande raf- finate e ristoranti. Il volto restau- rato del villaggio ora abbaglia nel sole del pomeriggio e sorprende sotto le luci che di notte inonda- no il villaggio in cima alla colli- na. Ma non tutti i borghi medie- vali del Sud sono stati abbastanza fortunati da essere restaurati e condividere l'economia turistica del Sud. Il contrasto con lo splen- dore recuperato di Matera non poteva essere più grande a Taranto, dove ci siamo fermati per una notte. Il borgo medievale di Taranto non è così tanto "sto- rico" perché, sfortunatamente, è storia vivente. Diversamente da Matera, la facciata del borgo medievale non nasconde il suo passato calamitoso. È una rovina di edifici abbandonati e di resi- denti ancora poveri. Come Pino Aprile spiega in "Terroni", il borgo decadente è un simbolo disonorevole dello sfruttamento del Nord ai danni del Sud. Negli anni Sessanta, con la parvenza di migliorare l'economia meridiona- le, il governo concesse contratti petroliferi alle grandi società per azioni che inquinarono la zona inclusa la bella baia, presero i soldi e fuggirono. Alle spalle si lasciarono una classe lavoratrice ancora povera e un ambiente sfi- gurato. Il piacere va in barca nel porto ed i circostanti palazzi moderni svettano in rigido contrasto con il degradato borgo medievale. Nonostante la povertà, apparente- mente Taranto ha una consolidata borghesia. Allo stesso modo, l'o- pulenza finemente cesellata della Cattedrale barocca di San Cataldo, al centro del borgo, si scontra con il panorama circo- stante degli edifici abbandonati. La classe operaia di Taranto resta alloggiata al suo posto, in fondo alla scala salariale. Nella mia passeggiata di prima mattina sulla banchina, per osservare lo stato dell'industria della pesca, un giovane tentò di vendermi "erba". L'unico segnale di speranza per la gioventù della zona è l'università nel centro città. Durante una passeggiata not- turna attraverso il centro, arrivai ad un negozio di libri dove era in corso una discussione program- mata sull'immigrazione e i rifu- giati. Nonostante i radicati pro- blemi economici che affliggono Taranto, i giovani della città sono alle prese con domande politiche che hanno un impatto sulla regio- ne. Nella baia c'è un'attiva indu- stria della pesca e dei molluschi che offre lavoro ai giovani. Ma questo inglorioso e abbandonato centro medievale testimonia il fallimento del governo nell'af- frontare adeguatamente i dolori economici del Sud, che a Taranto restano una ferita aperta che si deteriora. Taranto è un promemo- L'antica città di Matera. Photo by javarman GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO La diversa eredità dell'Italia Meridionale ria del fatto che, secondo un recente rapporto pubblicato su L'Italo-Americano, più del 30% degli italiani al Sud vivono anco- ra sotto la soglia di povertà. Abbiamo trascorso anche tre giorni a Bari, dove un grande quartiere con appartamenti e locali commerciali sta accanto ad un ristrutturato borgo medievale movimentato e pieno di ristoran- ti. Di sera, la classe operaia che ancora occupa gran parte del borgo si mescola con le persone del luogo, incluse legioni di gio- vani ed adulti dei quartieri abbienti. A causa dell'erroneo avviso nelle guide turistiche, sulla scarsa sicurezza in città, sfortunatamente pochi stranieri visitano la città. Nonostante i problemi che ancora affliggono parte del Sud, oggi è chiaramente una regione dinamica, con una campagna produttiva e innumerevoli luoghi storici. Sprecherei i superlativi e lo spazio se tentassi di fare un bilancio finale del nostro itinera- rio in Puglia, fra Otranto, Lecce, Martina Franca, Ostuni, Polignano a mare, Trani, Galatina, Alberobello e Locorotondo. Queste città richie- dono tutte una trattazione a parte. I Trulli dei contadini, come i Sassi di Matera, sono stati tra- sformati in eleganti resort alber- ghieri. Ralph Waldo Emerson una volta scrisse che "viaggiare è il paradiso degli sciocchi". Ma il suo saggio commento è vero se i turisti cercano solamente il para- diso nei loro viaggi. (parte III) Vista panoramica di Trani. Photo by milla74