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GIOVEDÌ 20 APRILE 2017 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C amminando per Mulberry Street, gelato alla nocciola in mano, non potevo aiutare ma guardare l'anziano che portava un panciotto ed una coppola parlare animatamente con il suo amico in siciliano. Se avessi scattato una foto, avreste pensato che fossero in Italia, ma lo sfondo mi avrebbe tradito. Erano nella Little Italy di New York City. Dietro a loro c'era un murale colorato e astratto di Audrey Hepburn, creato dallo street artist di murali Tristan Eaton. Una giustapposizione curiosa, ma entrambi al loro posto: quegli uomini che riporta- vano le storie del passato nel gesticolare delle loro mani, ed il murale che rappresenta la Little Italy del presente, che guarda al futuro. Grazie al progetto di Steet Art della Little Italy, il quartiere è vivacizzato da questi murali vivaci e colorati, ad opera di diversi gruppi di street artist. Ho parlato con Wayne Rada, fondatore e curatore del L.I.S.A. Project NYC, organizzazione no profit che opera in collabo- razione con l'Associazione dei Commercianti della Little Italy. Spiega come cominciarono a dipingere la città di rosso (e blu, e verde, e giallo, e rosa, ecc.), creando il primo e unico quartiere di murales a Manhattan. Rada lavorava come direttore e produttore nell'industria della commedia. Nel 2012 lavorò con Caroline Hirsch, proprietaria del club Caroline's On Broadway che dà spettacoli di commedia, e Louis Faranda, per produrre il New York Comedy Festival. "Instagram era davvero diffuso. Come collezionista di Street Art, graffiti ed arte contemporanea, suggerii di fare dei murali diver- tenti in città. Non avremmo usato loghi o messo alcun genere di cartelli. Avremmo semplice- mente fatto arte nell'interesse dell'arte", dice. Le opere si col- legarono al festival con l'uso dei social media e degli hashtag. Alcuni degli artisti inclusero Gilf!, Hanksy e Ron English, che creò il murale 'Temper Tot' che ritrae un bimbo-Hulk verde. Perchè Little Italy? È un dis- tretto storico e questo significa che non sono permessi affissioni ed annunci pubblicitari (pugni nell'occhio che compromettono il fascino storico del quartiere) ma sono permesse le opere d'arte. Era il giorno prima della con- ferenza stampa. I murali erano stati dipinti e firmati; tutto era pronto. Poi l'uragano Sandy ha colpito, spazzando tutta New York con furia. "Si abbattè sulla parte bassa di Manhattan. E' stato orribile. Eravamo al buio. Il centro era senza energia", dice Rada. Non lo seppe, ma quel tem- porale fu una benedizione mascherata. Le nubi si dissolsero ed uno alla volta i commercianti e i proprietari di negozi uscirono per stimare il danno fatto ai loro ristoranti. Cosa trovarono in mezzo alla confusione? Persone che andavano in giro, che fotografavano i ritratti d'arte che vedevano sui muri. "I commer- cianti si eccitarono perché la maggior parte delle persone va evidentemente là solo per man- giare. Dare loro un'altra ragione per visitare la Little Italy era stata una grande idea", dice. Nello sforzo di proteggere i murali diedero al programma un nome e lo definirono come una 501(c)3 charity, e così nasceva il L.I.S.A Project NYC. "Essere italiano ruota tutto sulla famiglia e quando ci penso, io penso alle prime tre lettere. FAM. Cibo (food), arte (art), e musica (music). Loro hanno cibo, musi- ca d'estate, e noi abbiamo appe- Il progetto di Street Art della Little Italy: Animare le Strade del Quartiere Storico di New York, un Murale alla volta na portato l'arte", dice Rada. La carità è gestita da Rada, Reynaldo Rosa, e Robert Ianniello, proprietario della Umberto's Clam House. Insieme, e con l'appoggio dell'Associazione dei Commercianti della Little Italy, hanno messo su più di 200 murali. "Pensiamo a noi stessi non solo come chi crea eventi culturali gratis per la comunità, ma anche come chi trova le risorse per produrre questi even- ti, e rilanciare la comunità nel modo giusto", dice Rada. Ci sono tre generi di luoghi sui quali ci si concentra: rifugi per senzatetto, scuole, ed aree di cui beneficia la comunità. C'è molto da prendere in consider- azione quando si decidono i murali da fare. Per esempio, si collabora con i proprietari del- l'edificio. "Qualche volta bisogna sfidare le persone ad abbracciare l'arte, perché pos- sono temerla molto", dice Rada. Se un murale va sul muro di tre blocchi storici, si tende a fare opere che commemorano l'espe- rienza migratoria. Per esempio, situato al 161 di Mulberry Street c'è un murale intitolato "Cursum Perficio" (che dal latino si tra- duce in "il Mio Viaggio è Finito") dell'artista Beau Stanton. Ritrae una nave passeg- geri di immigrati dei primi del 1900. Nei toni vivaci del verde e del grigio, l'artista onora il ruolo del quartiere storico come la destinazione finale, lungamente attesa dagli immigrati, dopo la pericolosa e snervante traversata attraverso l'Oceano Atlantico dal loro paese natale. C'è anche, la "Libertà" di Tristan Eaton, situata sull'angolo di Mulberry Street e Canal Street che rappresenta un ritratto col- orito della Statua della Libertà, un simbolo di speranza e di un nuovo inizio per gli immigrati. Gli altri murali di artisti italiani elevano ad eredità italiana anche un bicchiere (o in questo caso, una tazzina di espresso). Usando nero e pastelli, Alex Pasquini ha creato il murale intitolato "Leggi il Futuro nel Mio Espresso", dipingendo una giovane ragazza che guarda nella sua tazzina. Un altro murale di Lexi Bella rapp- resenta un ritratto dell'iconica e bella Sophia Loren. In un'età guidata dalla tec- nologia, il L.I.S.A. Project NYC punta a far fare murali che cele- brino l'eredità italiana, ma crea anche set fotografici ideali. "La realtà è che i selfie e le persone che mettono i loro telefoni sugli stick è qualche cosa che i turisti e i newyorkesi fanno. [La cul- tura italiana] unita a foto stra- bilianti attireranno persone e tour di gruppo... queste due idee sostengono il progetto", dice Rada. Nel decennio passato, la Little Italy ha tristemente perso un po' del suo fascino italiano. Affitti più alti hanno costretto ristoranti avviati e negozi a chi- udere. La paura è che presto molte tradizioni come la festa di San Gennaro si perderanno con la scomparsa della generazione più vecchia, ed il quartiere iconi- co sarà sommerso da Chinatown, scomparendo nel tessuto urbano di New York City finché tutto sarà solo un ricordo. È per ques- ta ragione che il L.I.S.A. Project NYC è così importante. Sta aiu- tando a tenere viva la Little Italy approvvigionando ed attirando un pubblico più giovane, ed offrendo un'esperienza culturale gratis ai visitatori. "Come oggi. E' proprio una bella giornata per fare una passeggiata, prendersi un espres- so e un gelato, dare uno sguardo ai murali. Non devi comprare nulla", dice Rada. Una volta che trovi un murale vai in cerca del successivo e prima di rendertene conto sei diventato un mini cac- ciatore di tesori, che scopre i tesori d'arte della Little Italy". Rise Above di Shepard Fairey - The LISA Project NYC. Photo: Rey Rosa Photography Joey Ramone diCrash & Solus - The LISA Project NYC. Photo: Rey Rosa Photography LA COMUNITÀ DI NEW YORK