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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 20 APRILE 2017 B agheria è una curiosità, uno spazio letterario nel luogo più esotico d'Europa: la Sicilia crocevia del Mediterraneo, parte dell'Europa e parte dell'Africa, che non appartiene completamente né all'una né all'altra. La Sicilia è una terra unica, con vibrazioni arabe, dove il lascito del passato si sente ovun- que. La città balneare di Bagheria, e le sue eccentricità, sono un luogo particolare. Storicamente calamita per ari- stocratici, scrittori, pittori e regi- sti cinematografici, la sua forza d'attrazione continua ad essere sentita oggi perchè gli artisti evo- cano, attraverso le loro opere, il suo bel panorama, i suoi giardini e i sontuosi palazzi. Bagheria è anche chiamata "la città delle ville". Nel 1658 Giuseppe Branciforti, principe di Butera e già viceré di Sicilia, costruì lì un rifugio estivo, avviando una moda che è stata rapidamente seguita dagli aristo- cratici di Palermo. Presto Bagheria divenne la località di vacanza preferita per l'élite della città. A soli 13 chilometri a est di Palermo, è separata dalla grande città da campagna aperta con uli- veti e aranceti. Il suo nome "Baarìa" nel dia- letto siciliano ha origine da un termine fenicio che vuole dire "terre che discendono verso il mare." Altre fonti ritengono che il nome derivi dall'arabo "bah- riyah" che vuol dire "del mare." La città offre tramonti spetta- colari su una costa che include il piccolo villaggio marino di Aspra dove si gode il superbo panorama degli scintillanti Capo Mongerbino e Capo Zafferano con i loro mari trasparenti. Chiunque voglia combinare l'arte sacra con l'esperienza di una spiaggia vivace apprezzerà la visita alla chiesa del villaggio, Maria Santissima Addolorata, che conserva i primi affreschi del rinomato pittore Renato Guttuso. Nato a Bagheria nel 1911, Guttuso crebbe in un ambiente minato dalla povertà. Più tardi nella sua vita avrebbe detto di aver trovato la sua "inspirazione più profonda e remota" nella "mia infanzia, nella mia gente e nei miei contadini." Oggi Bagheria ha un interes- sante museo dedicato al lavoro di Guttuso (www.museoguttuso.it). Il Museo Guttuso si trova a Villa Cattolica che ha appena riaperto dopo un lungo restauro. Legata a Bagheria è anche la romanziera Dacia Maraini. La sua biografia "Bagheria" è piena di ricordi della sua città natale siciliana dove la sua famiglia era nobile. Maraini scava nella storia della città e rintraccia alcuni dei suoi antenati ribelli, conservatori, eccentrici. Un altro figlio di Bagheria, il regista cinematografico e premio Oscar Giuseppe Tornatore, ha detto: "Baarìa è un suono antico, una formula magica, è l'unica chiave in grado di aprire lo scri- gno arrugginito dove si nasconde il mio film più personale." Il suo film del 2009 "Baarìa" evoca gli amori, i sogni utopici e le delu- sioni di un'intera comunità dagli anni Trenta agli anni Ottanta. "In Baarià le vite di uomini e donne si dipanano lungo il viale princi- pale. Ma percorrendola avanti ed indietro per anni, puoi imparare ciò che il mondo intero non saprà mai insegnarti" ha detto Tornatore. Gli abitanti di Bagheria sono considerati ingegnosi ed acuti. Cominciano la loro passeggiata attorno alle 18 pomeridiane. Camminano lentamente lungo Corso Umberto, danno pigra- mente un'occhiata alle vetrine dei negozi e si riversano abil- mente fuori per raccogliere il sostentamento epicureo della sera. Francis Ford Coppola girò alcune scene del Padrino III in città. Nel 20° secolo è stata anche il luogo di nascita del poeta Ignazio Buttitta e del fotografo Ferdinando Sciacca. Giuseppe "Joe" Aiello, il duro distillatore di Chicago, leader della folla durante l'epoca del Proibizionismo che tentò di ucci- dere Al Capone, veniva da Bagheria, come pure molti dei suoi fratelli e cugini. Aiello nasceva nel 1891 e fu sparato a morte all'età di 39 anni dai bandi- ti di Capone a Chicago. Sebbene abusi edilizi hanno lasciato il segno, Bagheria è ancora un luogo di ville: grandi, bianche, pigre ed ariose con albe- ri di limone nel giardino. La città ha sperimentato una rapida diffu- sione di ville costruite sotto i Savoia e gli Asburgo nel primo Settecento, che poi continuò nell'Ottocento. Villa Palagonia è la residenza più impressionante, e di un baroc- co bizzarro, oggi aperta al pubbli- co. Fra i primi esempi di barocco siciliano, è una delle attrazioni più strane d'Europa. Conosciuta anche come la Villa dei Mostri, è un edificio creativo basato sui principi dell'alchimia che ha inspirato scrittori come Alessandro Dumas, Wolfang Goethe e Luis Borge. Disegnata nel 1705 dall'archi- tetto Tommaso Napoli, che fu anche frate domenicano, è stata costruita come residenza estiva di Don Francesco Ferdinando Gravina, quinto principe di Palagonia, politico e filantropo. Con una facciata curva e una complessa scala, mostra statue grottesche, antropomorfe e fanta- stiche, che decorano muri e giar- Interno di Villa Palagonia. Photo by Alesinya GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO La vivace Bagheria, città di ville, eccentricità ed arte dini. Gli interni includono spec- chi che rendevano gli ospiti del principe deformi come il principe stesso. Goethe descrisse i mostri della villa come "mendicanti di ambo i sessi, uomini e donne di Spagna, mori, turchi, gobbi..nani, musicisti, pulcinella…. scimmie deformi, molti dragoni e serpenti, con ogni genere di zampa attac- cata a qualche genere di corpo, teste doppie e teste scambiate." Il pittore Salvador Dalì fu sul punto di comprare Villa Palagonia, mentre il regista cine- matografico Michelangelo Antonioni la scelse come set per "L'Avventura." Molte altre ville vicine sono La Villa Palagonia, uno dei primi esempi di barocco siciliano, è una delle attrazioni più strane d'Europa. Photo by Alesinya