L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-20-2017

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www.italoamericano.org 17 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 20 APRILE 2017 D opo aver visitato Rimini, la città natale di Fellini, il nostro viaggio attraverso le radici cinematografiche della regione Emilia-Romagna ci con- duce alla città di Ferrara. Oltre ad essere nota come una delle "capitali" del Rinascimento ita- liano, così come per il delta del fiume P o, in tempi recenti Ferrara è diventata il luogo di nascita di uno dei più celebri e influenti registi cinematografici di tutti i tempi: Michelangelo Antonioni, autore di classici senza tempo come Blow-Up, Professione: reporter, Zabriskie Point, Il deserto rosso, e la "tri- logia esistenziale" che include L 'avventur a, L a notte e L'eclisse. Nato nel 1912 nella casa dei suoi genitori lungo via Carlo Mayr, situata nel centro città di Ferrara, Antonioni e la sua fami- glia di benestanti proprietari ter- rieri traslocò presto nel quartiere San Giorgio, dove il futuro regi- sta trascorse la maggior parte della giovinezza. A ntonioni visse a Ferrara fino alla fine degli anni Trenta, quando – pro- prio come Fellini - si trasferì a Roma per intraprendere la car- riera da regista: nonostante que- sto, rimase legato alla città nata- le per tutta la vita. Non è dunque un caso che il primo film di Antonioni sia stato girato a Ferrara: anzi, dopo i suoi primi tentativi di girare un film nel manicomio locale, Antonioni ritornò nella sua città natale nel 1943 - non molto lontano da dove Luchino Visconti stava girando Ossessione, il primo film neorealista italiano – per dirigere un breve documentario intitolato Gente del Po (1947), sulla vita dei poveri pescatori che vivevano e lavoravano lungo gli argini del Po. Dopotutto, il grande fiume che circonda F errara aveva las ciato una profonda traccia nell'immagina- zione cinematog rafica di Antonioni, se già nel 1939 lui aveva scritto una composizione intitolata Per un film sul fiume Po. Mentre il Po di Ferrara è stato il focus principale del primo corto di Antonioni, proprio la città - con le sue strade e i suoi angoli – è stata ben rappresentata nel suo primo lungometraggio, Cronaca di un amore (1950). Anche se girato in gran parte a Milano, il film include alcune scene significative girate proprio a Ferrara, dove comincia la sto- ria d'amore dei due protagonisti: così, Antonioni riuscì ad immor- talare sul grande schermo alcuni luoghi importanti dei suoi anni giovanili. Prima di tutto, notia- mo in questo film uno scorcio del liceo che Antonioni ha fre- quentato in via Borgo dei Leoni che è il Liceo "Ludovico A rios to" (chiamato come il poeta rinascimentale che scrisse il famoso poema epico romanze- sco Orlando Furioso proprio a Ferrara, alla corte del casato degli Este). Anche "Storia di un Affare d'Amore" include prospettive di alcuni dei più bei palazzi storici della città, Palazzina Marfisa d'Es te e P alazzo P ros peri- Sacrati, così come c'è una rapida apparizione della strada princi- pale di Ferrara, il lastricato corso Ercole I d'Este. In più, il film cita il giornale locale che si chia- ma "Corriere Padano", dove A ntonioni ha lavorato come giornalista e critico cinemato- grafico prima di diventare regi- sta: fra i suoi primi articoli, quello intitolato Str ade a Ferrara, è un primo omaggio alle strade nebbiose della sua città natale. Nel 1957, Antonioni avrebbe rivolto ancora una volta l'occhio della sua telecamera su Ferrara e la valle del Po per il film "Il grido": in particolare, si sarebbe fermato nelle vicine città di Francolino, Pontelagoscuro e Mizzana, ma anche in altre loca- lità dell'Emilia-Romagna (come Ravenna, dove lui avrebbe poi ambientato Il deserto rosso) e del Veneto (che è proprio sul- l'altro lato del Po). Ormai raggiunto il rilievo internazionale, Antonioni conti- nuò a parlare e scrivere molte volte della sua città natale nei decenni seguenti: per esempio, descrivendo le ben conservate mura urbane rinascimentali di Ferrara nel suo saggio Fare un film è per me vivere. Comunque fu solo nel 1995 - lo stesso anno in cui ricevette l'Oscar alla car- riera dall'Academy - che il diret- tore ritornò in città, già malato, per girare quello che sarebbe stato il suo ultimo lungometrag- gio "Al di là delle nuvole". Il primo episodio del film, "Cronaca di un amore mai esisti- to" si ricollega esplicitamente al suo primo girato non solo per il titolo ma anche per la s ua ambientazione. In esso, i simboli più famosi di Ferrara appaiono uno dopo l'altro: il Cas tello Estense, con il suo ponte levatoio e le torri, il Palazzo dei Diamanti coperto da migliaia di blocchi a forma di punta di diamante in marmo bianco, e la Cattedrale del posto, con la sua facciata maes tos a e le logge. M a c'è ancora altro che Antonioni riuscì a catturare: vale a dire, il Palazzo Ducale che si affaccia su Piazza del Municipio e il teatro Sala Estense, ma anche il Loggiato dei Cappuccini nell'incantevole città lagunare di Comacchio, Il castello medievale di San Michele Estense al centro di Ferrara. Photo by BestPhotoStudio GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Emilia-Romagna, Terra di Cineasti (II Parte): Antonioni e Ferrara vicino al delta del Po. In conclus ione, anche s e Antonioni ha dovuto lasciare Ferrara per diventare un regista, questo è il luogo in cui è ritorna- to a fine carriera. Seguendo i suoi ultimi desideri, alla morte nel 2007, il regista è stato sepol- to vicino ai suoi genitori nella Certos a di F errara, l'antico sagrato della città. Da allora, i suoi concittadini hanno dato il s uo nome ad una s trada del posto e sono stati fatti progetti per ri-aprire un museo che ne celebri la vita e le opere.

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