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GIOVEDÌ 20 APRILE 2017 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA I primi ricordi che ho della carta di Fabriano sono i quaderni A5 che usavamo nella scuola elementare: ogni pagina era più pesante e più spessa della media, rendendola perfetta per il deterio- ramento quotidiano imposto dalle mani - e dalla penna - di bambini di sei anni che imparavano a scri- vere. Ma furono gli album da diseg- no Fabriano che, tuttavia, mi rubarono il cuore da adolescente quando cominciai a disegnare invece di fare i compiti al liceo: i loro fogli granulosi, spessi, erano perfetti per i ritratti a carbone che facevo ed erano fantastici anche con le matite e i pastelli. Credetemi quando dico che la maggior parte degli italiani ha ricordi di questo tipo della carta di Fabriano: generazioni hanno imparato sui quaderni Fabriano come si scrive, e molti giovani e aspiranti artisti hanno fatto prati- ca sui loro blocchi da disegno. Ma Fabriano è più di un nome che si riempie di ricordi, Fabriano è un pezzo di storia ital- iana. Fabriano e l'arte della carta che si fa in Italia È in questa città, nella centrale provincia italiana di Ancona, che la storia della carta in Europa comincia nel tardo 13° secolo. Era il 1276 quando la prima fab- brica per la carta aprì qui, ma l'in- teresse di Fabriano nell'arte industriosa del fare la carta com- inciò quasi un secolo prima, quando fu introdotta l'energia idrica per azionare i macchinari necessari per ridurre i materiali in fibre, il primo passo per la pro- duzione della carta. In preceden- za il processo era dispendioso e noioso, considerato che si doveva fare a mano. Più fibre, più carta, pensarono gli abitanti di Fabriano ma come assicurarsi che sarebbe durata, che avrebbe superato le difficoltà del tempo? Fino al primo 13° secolo, chi produceva carta usava pasta di amido per impermeabi- lizzare i fogli, ma la sostanza causava muffe che crescevano e acceleravano il deterioramento. Fu così fino a quando fu introdot- ta la colla animale nel processo di impermeabilizzazione, garanten- do lo stesso livello di protezione dall'umidità, ma migliorandone la longevità. E fu sempre a Fabriano che la filigrana di carta, la stessa che noi usiamo oggi per i soldi, che fu inventata nel 1293. Presto, la carta di Fabriano divenne uno status symbol, così tanto che tutti i documenti uffi- ciali delle città dovevano essere redatti e firmati solamente ed esclusivamente su di essa: era la migliore carta d'Italia, anzi, d'Europa. Nel 13° e 14° secolo, Fabriano era davvero il centro del mondo della produzione di carta. Tempi duri Nel 17° secolo, comunque, la carta di Fabriano aveva perso molto del suo splendore, crollato a causa della competizione straniera e per una serie di scelte pessime che ne avevano ridotto la qualità. Pietro Miliani, un produt- tore locale di carta non poteva però vedere secoli di storia glo- riosa e di tradizione andare in rovina e decise di farsi carico della questione. O meglio, lui e il conte Antonio Vallemani, propri- etario di una delle più grandi cartiere in città: le due società unirono le forze per trasformare ancora una volta la carta di Fabriano nella migliore e più prestigiosa cosa su cui anche un re poteva metterci la firma. Vallemani, ricco e acuto nell'in- vestire, mise i soldi, le strutture e le apparecchiature. Miliani le sue abilità e il savoir faire manageri- ale. Il piano di Miliani si basava sul miglioramento del controllo di qualità in tutto il processo di produzione, così come nel- l'adozione di una serie di tecnolo- gie innovative già usate qui e là in Europa: era tempo che Fabriano riguadagnasse ancora una volta la medaglia della città produttrice della carta più creati- va del continente. Miliani avviò una produzione di carta molto sottile, la "velina" che era l'ultima moda in Francia in quegli anni e fu parte della squadra dei migliori produttori di carta che crearono il primo "olan- desello" italiano, un cilindro con una superficie profondamente increspata per sminuzzare i mate- riali in fibre. Il suo piano funzionò e le richieste per la lussuosa carta di Fabriano tornarono a salire. I Miliani divennero la famiglia reale del saper fare la carta, il loro impero includeva numerose fabbriche nell'area. Nel 1851, la carta di Fabriano fu l'unico prodotto italiano ad ottenere la medaglia d'oro alla Fiera mondi- ale di Londra. Ma le cose non filarono liscio troppo a lungo per Fabriano: nel 1871, un violento incendio dis- trusse quasi completamente la principale cartiera della società. I Miliani, lontani dall'idea di gettare la spugna, la ricostruirono più grande e migliore introducen- do nuovi macchinari e tecniche. Fabriano oggi Oggi, le Cartiere Fabriano rimangono fra le più prestigiose al mondo. Il loro nome ufficiale e completo è Cartiere Miliani Fabriano in onore, ovviamente, alla famiglia che le ha rese gran- di. Sono una delle poche società cartiere a cui la Banca Centrale Europea consente di produrre la carta per la creazione di ban- conote di Euro. Il Gruppo Fedrigoni, una soci- età italiana attiva nel ramo della produzione di carta fin dal 1717, ha acquisito la società nel 2002. La Pia Università dei Cartai Se conosciamo così tanto la storia di Fabriano e delle sue cartiere, è anche grazie al lavoro instancabile di un'associazione culturale ed accademica, la Pia Università dei Cartai, erede diret- ta della gilda medievale dei fab- bricanti di carta. L'associazione, ancora oggi, lavora seguendo gli stessi principi e le stesse regole della sua progenitrice ancestrale ed è diffusamente considerata come ciò che possiede e protegge il patrimonio della produzione di carta a Fabriano. L'Università è guidata da un Capitano dell'Arte, che è tradizionalmente un mem- bro di una delle tante cartiere di Fabriano. La Pia Università dei Cartai è, al tempo stesso, il guardiano della storia e della tradizione di Fabriano, ma anche un protago- nista attivo, attraverso la ricerca, gli studi e gli investimenti, del continuo sviluppo dell'industria. La secolare storia della preziosa carta di Fabriano La cartiera di Fabriano. Fu a Fabriano, nella centrale provincia italiana di Ancona, che la storia della carta in Europa comincia nel tardo tredicesimo secolo Il conte Antonio Vallemani e il produttore di carta Pietro Miliani rilanciarono la cartiera di Fabriano dopo un periodo di declino e la loro carta divenne l'unico prodotto italiano ad ottenere la medaglia d'oro alla Fiera mondiale di Londra nel 1851. Photo by philfreez@gmail.com