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www.italoamericano.org 17 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2017 L 'ultima tappa del nostro viaggio alla scoperta delle origini dei registi più famosi dell'Emilia-Romagna è Parma. Se Rimini e Ferrara sono strettamente legate, rispettiva- mente, alle figure di Fellini ed Antonioni, questa bella città nella parte nordovest della regio- ne - famosa per il suo Prosciutto e il Parmigiano-Reggiano, ma anche per essere il luogo di nascita di Giuseppe Verdi ed Arturo Toscanini - è la città nata- le di un altro grande regista: il vincitore del premio Oscar Bernardo Bertolucci, autore di così tanti film memorabili come L'Ultimo Imperatore, Ultimo tango a Parigi, Novecento, Il Conformista e The Dreamers - I sognatori. Nato a Parma nel 1940, figlio del noto poeta Attilio Bertolucci, il futuro regista cominciò la sua carriera seguendo le orme di suo padre come poeta. Abbastanza presto, però, il giovane Bernardo decise di trasferirsi a Roma dove frequentò l'università per tre anni, finché ebbe l'occasione di diventare assistente alla regia di Pier Paolo Pasolini e di intra- prendere la sua carriera nell'in- dustria cinematografica. Comunque sia, la città di Parma giocò sicuramente un ruolo chia- ve nel plasmare gli interessi arti- stici di Bertolucci. Anzi, il luogo sembra avere una tradizione cinematografica molto lunga: secondo una non confermata leg- genda locale, è proprio lì che i fratelli Lumière sistemarono il loro secondo schermo cinemato- grafico pubblico dopo quello di Parigi. Proprio questa storia è stata recentemente riproposta nel documentario "Poltrone rosse: Parma e il cinema" di Francesco Barilli, un amico di Bertolucci che aveva recitato come protago- nista principale nel suo secondo film, "Prima della Rivoluzione" del 1964. Dopo tutto, non è sor- prendente che Bertolucci - così come il suo ultimo fratello Giuseppe, anche lui regista - sia così importante per l'esplorazio- ne di Barilli nel glorioso passato cinematografico della città. "Prima della Rivoluzione", in particolare, è stato anche il primo film di Bertolucci ad esse- re completamente girato a Parma. In esso, i protagonisti prendono in prestito i loro nomi da quelli del romanzo di Stendhal "La Certosa di Parma" mentre i luoghi più iconici della città appaiono uno dopo l'altro sul grande schermo: la Cattedrale romanica con la sua torre campanaria, il vicino Battistero, e la Chiesa di San Giovanni Evangelista, ma anche Piazza Garibaldi, la piazza prin- cipale, il centrale Palazzo della Pillotta e Palazzo Dalla Rosa Prati, così come il Parco Ducale e le strade lungo il Fiume Parma. Inoltre, la scena piena di colori che si vede dalla "camera ottica" ha luogo nella Rocca Sanvitale di Fontanellato, circondata da un fossato, mentre un episodio cru- ciale dell'ultima parte del film – che avviene durante la rappre- sentazione del Macbeth di Verdi – è stata girata nel Teatro Regio di Parma. Bertolucci si sarebbe di nuovo rivolto a Parma e ai suoi dintorni, così come alle opere di Verdi, in alcuni suoi film suc- cessivi. Nella Strategia del ragno (1970), per esempio, il regista incluse un altro omaggio al gran- de compositore nella scena in cui Rigoletto è in scena nel tea- tro locale di Fidenza. In alterna- tiva si può guardare anche il film epico in due parti Novecento (1976) il cui set principale - una fattoria nota come Corte delle Piacentine - è proprio a Roncole Verdi, il villaggio (nella città di Busseto) dove è nato Verdi. La stessa fattoria vicino a Parma è apparsa anche nel con- troverso "La Luna" (1979) per il quale il regista ritornò di nuovo alla sua città natale, dopo 15 anni: come la protagonista prin- cipale del film, Caterina, ritorna nella città della sua infanzia, così Bertolucci coglie l'occasione di mostrarci ancora una volta - ma questa volta nella pienezza del colore - l'itinerario attraverso Parma che era emerso in "Prima della Rivoluzione", a cominciare dal Duomo e dal Palazzo della Pillotta. Inutile dire che questo era anche il tentativo di Bertolucci di riflettere sulle sue origini, ora che era un regista acclamato a livello internaziona- le. L'ultima volta che Parma è stata rappresentata in uno dei lavori di Bertolucci è stato nel 1981 per la "Tragedia di un Uomo Ridicolo" che offre viste supplementari dei ponti della città, delle piazze, e delle strade come Vicolo del Vescovado, Piazzale San Francesco e Strada Farini. Nel 1987, comunque, il regista si fermò nella vicina città termale di Salsomaggiore, dove già aveva girato un episodio di "Novecento" alle Terme Berzieri: qui, dentro il maestoso Palazzo dei Congressi, ha girato una scena per "L'Ultimo Imperatore", il capolavoro che gli avrebbe fatto vincere ben nove premi dell'Academy, inclu- si miglior fotografia e miglior regia. Alla fine, anche se Bertolucci ha lasciato presto la sua città natale in Emilia-Romagna per gli studi romani di Cinecittà (pro- Director Bernardo Bertolucci con Marlon Brando. Photo: Ronald Grant Archive / Alamy Stock Photo GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Emilia-Romagna, Ter ra di Cineasti (III Parte): Bertolucci e Parma prio come Fellini ed Antonioni), i suoi concittadini non hanno dimenticato da dove viene e i luoghi a cui ancora appartiene: nel 2014, per esempio, nel cin- quantesimo anniversario di "Prima della Rivoluzione", l'Università di Parma ha deciso di dargli una laurea ad honorem in Storia e Critica delle Arti dello spettacolo durante una cerimonia che si è tenuta al Teatro Regio, mentre si stava svolgendo un festival di due mesi intitolato "Parma per Bertolucci".