L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-4-2017

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2017 HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI Q uando Niccolò Machiavelli compose il suo capolavoro, Il Principe, l'Italia era una terra divisa ed assediata da molte forze straniere. Nel suo ultimo capito- lo, "Esortazione per un'Italia lib- era dalle Mani dei Barbari", aus- pica nuove armi e strumenti da usare per difendersi dagli inva- sori e preparare la nuova classe dirigente dell'Italia. Per molti versi, lo stato attuale della cultura italo-americana è in una condizione simile. Noi abbi- amo bisogno di attrezzi nuovi e di alleanze nuove per portare un senso di unificazione alla nostra cultura così da poterci difenderci dall'assedio di un'assimilazione totale. Per molti anni, la cultura italo- americana è stata conservata in casa, e durante il corso degli anni, più che altro, nella cantina o in ciò che gli italoamericani hanno chiamato il "basciument", là dove il nonno faceva il vino, dove la nonna aveva una seconda cucina, e dove ora noi immagazz- iniamo i nostri lasciti materiali e i ricordi. A parte celebrazioni come le feste religiose diventate le più importanti manifestazioni pubbliche della cultura degli italoamericani, ma questi eventi annuali non sono mai stati fre- quentati abbastanza da pro- teggere la cultura italoamericana dal regolare bombardamento massmediatico di stereotipi nega- tivi. Il luogo in cui gli italoameri- cani non si sono mai organizzati come gruppo culturale è nelle principali istituzioni educative. I programmi pubblici che avreb- bero dovuto insegnare agli italoamericani il valore della loro cultura e di conseguenza avreb- bero fortificato le generazioni future, i programmi pubblici che avrebbero sfidato le impressioni prodotte dai media, non sono mai stati sviluppati. Abbiamo tenuto la testa nelle nostre cantine dove la cultura italoamericana è al sicuro dentro le celebrazioni di famiglia. Adesso è arrivato il momento di uscire dalle cantine di ieri e venir fuori nelle strade di oggi. Il romanzo e la tragedia dell'immi- grazione dell'inizio del 20° seco- lo non possono servire più come modelli per l'identità. L'importanza di dare un senso alla cultura italoamericana che significhi qualcosa per i giovani di oggi, sta innanzitutto nell'assi- curare a loro l'accesso alle storie, delle loro famiglie e delle loro comunità, poi dobbiamo dare loro modelli storici e contempo- ranei nel campo delle arti, degli affari, dell'istruzione che loro possano studiare, emulare e trascendere. Abbiamo creato borse di stu- dio per l'istruzione superiore, ma abbiamo fatto poco per aiutare gli studenti a capire quello che significa essere italoamericani una volta dentro quelle isti- tuzioni. Questa conoscenza migliora quando si trova in molti materiali di studio, nelle tante storie che ascoltano e leggono dall'infanzia alla scuola superi- ore. Alla fine di un capitolo del suo romanzo, Umbertina, Helen Barolini descrive la matriarca di una famiglia seduta da sola vici- no a un albero durante un picnic che riunisce la famiglia. Lei si guarda attorno ed è orgogliosa di quello che lei e suo marito hanno creato dal nulla che avevano por- tato con loro in America. Ma poi subentra una tristezza che la sopraffà al punto da farla pian- gere, e questa arriva quando lei si rende conto che di tutti i parenti presenti non c'è nessuno a cui lei può raccontare la sua storia. Nessuno delle sue figlie o dei suoi figli, delle nipoti o dei nipoti, conosceranno mai la sua storia. Aveva vinto, ma a chi avrebbe raccontato la sua storia? Al momento le venne il dubbio se lei avesse davvero vinto, dopotutto. Tutta la sua vita era stata una lotta per la famiglia, ed ora nella sua maturità vedeva segnali che la facevano sentire a disagio… Non passa molto che questo disagio diventa un disagio di genere, e molti di voi sanno che non è semplicemente roba da romanzi. Questo accade in ogni famiglia in cui l'esperienza di una generazione non ha avuto accesso alla coscienza della successiva. Più spesso di quanto non si creda, questo è accaduto quando la lin- gua degli immigrati non è stata trasmessa ai loro bambini. Si ricordi che le esperienze degli immigrati sono avvenute in ital- iano e non sono state registrate, non sono passate da una gener- azione all'altra, e questo è soprat- tutto dovuto all'impossibilità di comunicare tali pensieri comp- lessi e sentimenti in una lingua nuova. Quando io ho imparato a parlare, leggere, e scrivere in ital- iano, i miei nonni erano già morti ed i miei genitori avevano smesso di parlare in lingua. Quello che è andato perso lo posso solamente immaginare, così sono andato alla ricerca di queste storie. Quello che ho capito è che mentre loro non potevano con- trollare come trasmettevano un'eredità attraverso storie con- sapevoli, loro tramandavano anche elementi inconsapevoli che noi dobbiamo capire se vogliamo diventare una cultura. Molte delle nostre storie sono state sfruttate da altri per guadag- narci soldi. Quando vogliamo raccontare le nostre storie, nes- suno vuole quelle che non fanno guadagnare. Un editore mi disse che mentre il mio romanzo era una buona storia, avrei dovuto cambiare i personaggi in ebrei perché gli ebrei leggono e gli ebrei comprano libri. Ne fui sconcertato, e quella è stata la ragione della mia scelta a diventare il professore e lo scrit- tore che ora state leggendo. Se noi non raccontiamo le nostre storie, se noi non le pre- serviamo, non avremo poi una cultura da proteggere o promuo- vere. Quando non raccontiamo le nostre storie, perdiamo le nostre anime. Quando altri raccontano la nostra storia, questi altri ci rubano le nostre anime. Quando noi le facciamo rubare, siamo complici di un suicidio etnico e culturale. Si possono fare nuove alleanze connettendo le esperien- ze degli italoamericani degli Usa con quelle degli immigranti ital- iani in tutto il resto del mondo. Per mettere a fuoco gli studi sulla diaspora italiana, qualche cosa viene fatto tramite la collabo- razione del John D. Calandra Italian American Institute del Queens College e l'Università di Calabria in Rende attraverso il loro seminario annuale estivo; e quest'anno l'Italian American Studies Association si sta orga- nizzando per organizzare una conferenza congiunta che ci aiuterà a guardare meglio al futuro delle culture e delle iden- tità italoamericane. L'importanza di dare un senso alla cultura italoamericana che significhi qualcosa per i giovani di oggi, sta innanzitutto nell'assicurare a loro l'accesso alle storie, delle loro famiglie e delle loro comunita, poi dobbiamo dare loro modelli storici e contemporanei nel campo delle arti, degli affari, dell'istruzione che loro possano studiare, emulare e trascendere Oltre la cantina: le culture sopravvivono attraverso le storie

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