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www.italoamericano.org 17 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 1 GIUGNO 2017 A Jesi si può sentire la vera Italia. Resterete stupiti da q u e s t o a n g o l o d e l l e Marche, una regione con i piedi nel Mare Adriatico e la testa nelle montagne alte 6,000-piedi degli Appennini dell'Italia cen- trale, a confine con Toscana e Umbria. A J e s i s i p u ò p r o v a r e u n senso genuino di scoperta e pia- ceri tranquilli mentre si cammi- na su ciottoli che non sono stati levigati dalle suole di milioni di turisti. Sorpresi dai visitatori, gli Jesini ricambiano i nostri sorrisi con altri sorrisi, ed un "Salve!" Jesi è un luogo ideale per assaggiare i semplici piaceri della vita rurale italiana. Giace nel cuore della verde campagna c o l l i n a r e d o v e è p r o d o t t o i l V e r d e c c h i o d e i C a s t e l l i d i Jesi. Un vino bianco frizzante, rinomato da secoli, il Verdicchio fu anche esportato nell'antica Grecia. C'è una gentilezza nel pano- rama, nella campagna collinare e vinicola di questa panoramica valle verde, la Vallesina, casa d e i C a s t e l l i d i J e s i , b o r g h i medievali circondati da vigneti rigogliosi. Questa bella città d'entroterra d i 4 0 , 0 0 0 a b i t a n t i s i s t e n d e lungo il Fiume Esino, appena a sud-ovest di Ancona e a circa 30 km dalla costa. Jesi ha una lunga storia che attraversa più di 2000 anni. Le sue prime mura furono costruite dai romani nel 247 A.C. per pro- teggere la loro colonia romana "Aesis" nel 247 A.C. Oggi, noi a m m i r i a m o l a c i t t à v e c c h i a m e d i e v a l e e l e m u r a d e l Rinascimento che hanno un peri- metro di 1500 metri. D i s t r u t t a d a i G o t i e d a i Longobardi, la città fu parte del dono del re franco Pipino III alla Chiesa nel 756. Nei primi conflitti medievali t r a g l i i m p e r a t o r i d e l S a c r o Romano Impero e il Papato, gli Jesini sostennero il primo fino a l l a b a t t a g l i a d i B e n e v e n t o (1266), dopo la quale le Marche furono incorporate dagli Stati papali. La Piazza Federico II è indi- menticabile, una enorme piazza rettangolare circondata da bei palazzi, una grande fontana di acqua con obelisco al centro. La cattedrale di San Settimio sem- bra nascondersi in questa piazza dove l'imperatore Federico II nacque il 26 dicembre del 1194. Sua madre Costanza di Altavilla stava viaggiando nella marca di Ancona verso la Sicilia per rag- giungere suo marito Enrico VI, quando si è dovuta fermare a Jesi per partorire il re futuro di Sicilia (1197 -1250) e imperato- re del Sacro Romano Impero ( 1 2 2 0 - 5 0 ) . L a n a s c i t a e b b e luogo in un padiglione di tende nella piazza del mercato (l'attua- le Piazza Federico II), con le autorità locali come testimoni. I l g r a n d e c o m p o s i t o r e Giovanni Battista Pergolesi nac- que e crebbe a Jesi. Anche se lui studiò a Napoli dove produsse la maggior parte delle sue compo- sizioni, rimane un figlio di Jesi. Morì di tubercolosi in estrema povertà all'età di 26 anni, nel 1736 a Pozzuoli. Il capolavoro di musica sacra di Pergolesi, 'Stabat Mater', è un lavoro molto amato nel canone della musica ecclesiastica. Per me, è uno dei più belli mai com- posti, che si libra così meravi- gliosamente e la sua popolarità continua oggi negli spettacoli di tutto il mondo, oltre ad essere una colonna sonora cinemato- grafica da Gesù di Montreal ad Amadeus. J e s i o s p i t a u n f e s t i v a l d i musica internazionale dedicata alla promozione dei suoi lavori. Il Festival Pergolesi si tiene annualmente a settembre. Anche lo storico Teatro di Jesi è chia- m a t o c o m e G i o v a n n i M a r i a Pergolesi e fu costruito tra il 1790 e il 1798. La sua qualità acustica stupisce tanto i visitatori quanto gli esperti. Il Teatro con- tiene dipinti ed affreschi in una profusione di dorature e motivi Rococò. Un altro cittadino illustre di questa città è Valeria Moriconi, un'attrice cinematografica la cui versatilità varia da Shakespeare e Sofocle ad alcuni degli schermi più popolari d'Italia. Il teatro s t u d i o " V a l e r i a M o r i c o n i " è dedicato a lei ed è in quella che è stata una chiesa. Il cibo è fantastico: le Marche hanno una cucina regionale par- ticolare ed orgogliosa. Lontana dalla costa, dove il cibo a base di p e s c e p r e v a l e s p e c i a l m e n t e lungo la notevole penisola del Conero, la cucina di Jesi è sba- Le prime mura di Jesi furono costruite dai romani nel 247 A.C. per proteggere la loro colonia romana "Aesis" nel 247 A.C.. Photo: U. Ubaldi GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO l o r d i t i v a m e n t e b a s a t a s u l l a carne: agnello, coniglio, maiale, tutte le carni sono regine nella cucina contadina marchigiana. Il piccione ripieno ed il coni- glio in porchetta col finocchio selvatico, in particolare, sono incredibili e l'elenco dei vini, concentrandosi sul vino locale specialmente secco, dal profumo di albicocca, il Verdicchio, non delude mai. Il Verdicchio si abbina bene anche con le taglia- telle al ragù d'anatra e il lonzino di fico, un salame dolce fatto con fichi essiccati, miele e noci coperto con foglie di vite e ser- vito con formaggi. C e r t a m e n t e , J e s i n o n è Urbino, l'apice delle città del R i n a s c i m e n t o , m a h a l a s u a atmosfera e ha tutto quello che uno potrebbe desiderare: negozi pseudoartistici, buoni ristoranti, palazzi impressionanti, come l'Honorati-Carotti, il Colocci ed il Bisaccioni, e molte chiese. La Chiesa di San Marco è la mia preferita, per la sua raccolta di affreschi giotteschi ben conser- vati. Ospitata nel cittadino Palazzo Pianetti del 18° secolo, c'è la P i n a c o t e c a d o v e g l i a m a n t i dell'arte possono apprezzare le tecniche artistiche dei dipinti di Lorenzo Lotto dell'ultimo perio- d o . I l v i c i n o P a l a z z o d e l l a Signoria ospita una raccolta interessante di reperti archeolo- gici. Jesi ha una ricca tradizione di scherma che ha prodotto cam- p i o n i o l i m p i o n i c i c o m e V a l e n t i n a V e z z a l i , S t e f a n o Cerloni e Giovanna Trillini. Infine, la città è una base ideale per esplorare la provincia e godersi la vera vita italiana: un giro soleggiato sulle più belle s p i a g g e d e l l a p e n i s o l a d e l Conero. Jesi, tesori estetici e commestibili di una bellezza ignota Distrutta dai Goti e dai Longobardi, la città fu parte del dono del re franco Pipino III alla Chiesa nel 756. Photo ©Paradisi Il Teatro contiene dipinti ed affreschi in una profusione di dorature e motivi Rococò. Photo: U. Ubaldi