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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 1 GIUGNO 2017 I l vino aromatizzato torinese torna alla ribalta all'ora dell'a- peritivo sui banconi dei bar con le atmosfere vintage di ini- zio secolo, non solo nel capoluo- go piemontese, ma in tutta Italia e nel mondo. In una bottiglia di vermut (così in italiano poi francesizza- to in vermouth) troviamo anni di storia del vino, dal suo utiliz- zo curativo ai tempi dei Romani ( Ippocrate, che aromatizzava il s u o v i n o c o n e r b e , s p e z i e e miele), agli infusi a base alcoli- ca con erbe, creati nei monasteri nel medioevo per arrivare alla tradizione di amari e liquori con la nascita della distillazione ed alla miscelazione moderna. E le cifre parlano chiaro: la domanda di vermouth, dopo anni di difficoltà, sta aumentando in tutto il mondo (circa 5 milioni di bottiglie per il solo Vermut di Torino mentre a livello mondiale le vendite complessive di ver- mouth e bevande aromatizzate sono pari a 99 milioni di botti- glie). Una moda di ritorno, che ha visto Asti muoversi con un certo anticipo anche grazie alla pre- senza di un marchio storico del settore come Cocchi, radici in borgo San Pietro e oggi mercato in tutto il mondo, e una tradizio- ne che vedeva produrre vermut d a l l e p i ù i m p o r t a t i c a n t i n e soprattutto del Canellese. Ma che cosa era in origine questa bevanda così versatile e cosa è diventata oggi? E ' i n t o r n o a l 1 6 0 0 c h e i n Germania vennero preparati i primi vini aromatici, mettendo in infusione alcune erbe e radici in c u i p r e d o m i n a v a l ' a r t e m i s i a (assenzio), e che chiamarono Wermuthwein (in lingua tedesca Wermuth, che indica, appunto l'assenzio). Per essere perfezionato e reso commerciabile, occorre attende- re il 1786 quando, a Torino, Antonio Benedetto Carpano creò con la base del vermut (vino bianco moscato mescolato ad altri vini) un infuso di erbe e radici insieme ad altri cinquanta ingredienti. Nel 1800 in breve in città si sviluppò una tradizione di ver- mutieri come Cora, Cinzano, M a r t i n i & R o s s i , G a n c i a , A n s e l m o , B a l l o r , C a l i s s a n o , Chazaletts e altri, che andarono ad aggiungersi agli storici pro- duttori Carpano e Cinzano. Il vermouth, ieri come oggi, ha segnato la storia della misce- lazione dallo storico Manhattan, la cui leggenda vuole che sia nato al Manhattan Club di New York, durante un banchetto, nel 1874, organizzato della madre dello statista Winston Churchill e d e l N e g r o n i , n a t o a l c a f f è Casoni di Firenze su suggeri- m e n t o d e l C o n t e C a m i l l o Negroni tra il 1919-1920. I n d i m e n t i c a b i l i s o n o , n e l Novecento, le prime campagne pubblicitarie con grafiche firma- t e d a a r t i s t i c o m e M a r c e l l o Dudovich e Achille Luciano Mauzan e Armando Testa. Oggi, dopo la crisi vissuta dal Vermouth dopo gli anni '60, grazie all'impegno di alcune c o r a g g i o s e a z i e n d e c o m e Cocchi, Berto, Bordiga, Del P r o f e s s o r e , C a r l o A l b e r t o , Carpano, Chazalettes, Cinzano, Drapò, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi, Mulassano, Sperone, Torino Distillati, Tosti, è ritornano vivo il fascino di q u e s t a b e v a n d a , r e g i s t r a n d o grandi segni di ripresa soprattut- to negli ultimi anni con ritorno sul mercato di storici marchi. - Grazie poi al riconoscimen- to dell'Indicazione Geografica ( I g ) V e r m o u t h d i T o r i n o / Vermut di Torino, a questo pro- dotto è stata riconosciuta la sto- ricità della produzione, indisso- lubilmente legata alla città di T o r i n o - c o m m e n t a R o b e r t o Bava, AD di Giulio Cocchi, una delle aziende che hanno dato un decisivo contributo ai lavori per la definizione del disciplinare . N e l 2 0 1 6 l a f a m i g l i a Chazalettes ha voluto collabora- re con Cocchi per riportare agli antichi splendori il marchio dell' e p o c a d ' o r o d e l v e r m u t d i Torino. Questo progetto è la "mission" di Francesca Bava, discendente della storica fami- glia di produttori piemontesi. "Il forte richiamo del mio Piemonte- racconta Francesca- mi ha spinta a dedicarmi a que- sto progetto che unisce la cultura della mia terra alla tradizione delle antiche ricette rispolverate e rinnovate per un consumo gio- vane. I prodotti di oggi sono il risultato di oltre un anno di lavo- ro tra vini, spezie e ricerche sto- riche. Dagli anni 80 abbiamo assistito ad una mutazione del consumo del vermut: era un pro- dotto di nicchia che l'azienda ha mantenuto un po' per affezione, nel ricordo di ciò che ha simbo- leggiato ad inizio secolo. All' epoca se ne distribuiva parecchio negli Stati Uniti e in sud America, terre di immigra- zione e gli Italiani lo volevano con loro per avere "a portata di bicchiere" quel sapore di casa, di abitudine famigliare. Con il passare del tempo è chiaro che si sia lasciato conta- m i n a r e d a l l e u s a n z e l o c a l i e soprattutto negli States viene usato nella mixology, mai da s o l o . P r o p r i o p e r c h é g l i Americani hanno un modo diffe- rente di approcciarsi alle bevan- de alcoliche e preferiscono i cocktails strutturati alla bevande semplici. Dal 2010 porto avanti questo progetto con i botanici dell'a- zienda e con la preziosa collabo- razione di Chazalette. Uno dei miei obiettivi è quello di aggiun- g e r e u n t o c c o f e m m i n i l e a l mondo del Vermouth, con la v a r i a n t e R o s s a , d e d i c a t o a Margherita di Savoia e alla prin- cipessa Laetitia. Personalmente, mi piace berlo nel bicchiere apposito, con un cubetto di ghiaccio , uno spruzzo di soda e una scorzetta di limo- ne…come ai tempi dei nonni!". Dove trovarlo A Torino, nel cuore del quar- tiere di San Salvario, «Affini» nasce sulle ceneri di «Anselmo», locale simbolo della nouvelle v a g u e d e l v e r m o u t h i n v i a Mazzini 37.Tra i cocktails pro- p o s t i s i p o s s o n o t r o v a r e «Nuvolari» (campari, vermouth rosso, spremuta limone e liquore di chinotto), «Oro in bocca» (con suze un liquore francese a base di genziane gialle; vermouth bianco Contratto, liquore di pino mugo e 2 gocce di aceto balsa- mico) e il «Dop travaj» (un ame- ricano con top di tonica trattato con miele di castagno al rosmari- no). A F i r e n z e o p e r a n e l s u o « R i v a l t a C a f f è » i l b a r t e n d e r Rachele Giglioni, una dei fiori a l l ' o c c h i e l l o d e l l a s q u a d r a Martini che propone il «Well Done» (Johnny Walker etichetta r o s s a ; C o c c h i v e r m o u t h d i Torino, Alkermes di Santa Maria Si conferma il trend del Vermut, e l'aperitivo diventa retrò Novella e Peychaud's bitter e ginger ale) e l'intramontabile «americano Cocchi» -oltre 24 erbe che incontrano vino bianco e zucchero. Il viaggio sulla strada del v e r m o u t h f a t a p p a a n c h e a Roma, dove alcuni dei più inte- ressanti mix aromatizzati si possono gustare allo speakeasy «Jerry Thomas» o al «Freni e frizioni». Itinerari per la riscoperta del vermouth Per chi vuole approfondire la b ev an d a b as e, a P es s io n e d i Chieri (Torino), oltre alla visita g u i d a t a a l l a G a l l e r y M o n d o M a r t i n i , l a V e r m o u t h Masterclass in Bar Academy propone la scoperta delle tecni- che di preparazione dei distillati e degli estratti aromatici. Sulla guida dell'antica formula segre- ta custodita dai Master, ci si può mettere alla prova, forniti degli appositi ingredienti per creare il proprio personale Vermouth. A T o r i n o e s i s t o n o g i à l e V e r m o u t h e x p e r i e n c e , c h e accompagnano il visitatore attra- verso la storia e le curiosità legate al vino aromatizzato: dal centro storico al quartiere San Salvario, per ascoltare racconti sulle origini, fino alla degusta- zione per comprenderne caratte- ristiche e varianti. Non manca l ' o c c a s i o n e p e r a b b i n a r e i l Vermouth a prodotti regionali con cene e aperitivi tematici. 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