L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-1-2017

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GIOVEDÌ 1 GIUGNO 2017 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA P iccole storie poco note della città eterna, dei suoi artisti e dei suoi papi, delle famiglie e degli eserciti colorati. Attraverso secoli di aneddoti, il nostro breve viaggio nel lato più curioso e misterioso della storia e dell'arte romana sta per finire con un inchino alla natura più onirica della città. Immaginate una serata insolitamente silenziosa, dove quasi nessuno è in giro ed entrate negli angoli di Roma, dove questo e l'altro mondo potrebbero essere seduti l'uno accanto all'al- tro. Ci saranno fantasmi, ma non i vostri soliti fantasmi. Ci saranno case che assomigliano a una visione sognante di un mondo tipo quello di Alice nel mondo delle meraviglie, chiuso nel più piccolo quartiere della capitale. Roma sa come mantenere i suoi segreti ben custoditi, ma ama di tanto in tanto rivelarli alle per- sone giuste; Perché - vedete - a volte Roma ama la sua tranquil- lità e apre le porte a quelli che la sognano davvero: ciò che vedrete potrebbe non essere quello che ci si aspetta, ma certamente non sarà meno sorprendente, bello e affascinante. Cominciamo con un viaggio verso i primi decenni del XX sec- olo. La Grande Guerra era appena finita, lasciando l'Europa in uno stato di incredulità e orrore. C'era necessità di bellezza, dopo tutti quei morti. C'era bisogno di novità per ripulire la vista dalle oscenità della violenza. Roma: che posto era negli anni '20 per fare esattamente questo. Voli pin- darici della mente a parte, la ver- ità è che a Coppedé era stato chiesto di progettare un'intera nuova zona residenziale per la città all'interno del quartiere Trieste, una zona a nord della città. Coppedé, un fiorentino la cui opera più importante sino a quel momento era Castello McKenzie a Genova, una costruzione d'ispi- razione gotica commissionata da un ricco britannico, si assunte l'incarico con entusiasmo e con tutto l'afflato creativo di un artista di art nouveau. Un mix di liberty, medioevale e gotico, il quartiere Coppedé è un rifugio da sogno nella vita caotica della cap- itale italiana: interamente costru- ito intorno ad una piccola piazza con una fontana al centro decora- ta da più di 20 rane di pietre, il suono dell'acqua è il primo suono che colpisce i visitatori. Ma chi si preoccupa dei suoni qui: Coppedé voleva che la sua creazione fosse una festa per gli occhi: è un invito ad alzarli al cielo, per cercare la fine degli edi- fici decorati capricciosamente, accennando qua e là alla maestà dell'antica Roma. Sì, perché all'eccentrico architetto era stato chiesto di rendere la nuova area "molto romana", e cosa c'è di più romano dell'Impero e dei suoi simboli? Vedete, se la sua stessa natura e architettura non bastarono a ren- dere il Quartiere Coppedé un luogo un po' magico, ci sono anche alcune storie interessanti: per esempio, sembra che ci sia qualche incertezza sulla data in cui Coppedé ha iniziato il suo progetto. Alcuni la collocano al 1913, altri l'hanno con più proba- bilità stabilita nel 1915, con i lavori di costruzione iniziati nel 1917. E come ci si poteva aspettare, il luogo attirò immedi- atamente la sua giusta quota di artisti: Beniamino Gigli, famoso tenore italiano, fece del Coppedé casa sua. L'allure fiabesca, di un altro mondo, della zona, lo ha reso anche un posto molto amato per i produttori cinematografici per girare le loro opere: notoria- mente, lì Dario Argento ha girato Inferno, così come la sua "opera prima", L'Uccello dalle piume di cristallo del 1970. Potreste avere più familiarità con un altro film in cui compare il Quartiere Coppedé, The Omen del 1976. Dal favoloso al leggermente inquietante, Roma continua ad essere piena di sorprese. Villa Borghese e Piazza del Popolo separano il Quartiere Coppedé dal Lungotevere Prati, dove si trova la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, un edificio neogotico piuttosto eccentrico che si affac- cia sul Tevere. La chiesa è bella, fatta in uno stile piuttosto fiabesco: più che a Roma, ci si aspetterebbe di stare da qualche parte in una strada oscura e poco illuminata dell'Inghilterra vittori- ana, o forse da qualche parte nella Torino misteriosa e spet- trale. Il suo aspetto da romanzo gotico è nulla rispetto a quello che ospita l'edificio, l'unico "Museo delle anime del Purgatorio" al mondo. Per i cat- tolici, il Purgatorio è il luogo dove le anime delle persone si ripuliscono attraverso la preghiera e il pentimento prima di accedere al Paradiso. Si può avere familiarità con tutto ciò grazie a Dante, che ne ha fatto una delle tre parti della sua Divina Commedia. Tutto è iniziato con un miste- rioso incendio e un prete francese, responsabile di una pic- cola cappella che una volta stava dove oggi c'è la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio. In una notte di fede nel 1897, le fiamme avvolsero la cappella senza dis- truggerla, ma gettando nel panico il povero Padre Jouët, soprattutto quando notò un'immagine, una spaventosa rappresentazione di un'anima dolorosa, in realtà incisa su una parete. Jouët, che credeva fortemente nell'importan- za dottrinale del Purgatorio e pre- gava per la salvezza delle loro anime, lo vide come un segno: bisognava costruire una chiesa più grande e doveva essere dedi- cata a loro. Padre Jouët era un uomo dai mille talenti e riuscì non solo a ottenere finanziamenti da Papa Leone XIII e dalla sua famiglia abbastanza ricca di Marsiglia, ma sovrintese anche al progetto e alla costruzione della chiesa, visto che aveva studiato da architetto prima di diventare prete. Mentre l'edificio era ancora in costruzione, Jouët avviò una ricerca personale. Non contento dell'unica prova di quel volto spaventoso che lo aveva fissato dalla parete della vecchia cappel- la, cominciò a girare l'Europa per cercare altre dimostrazioni dell'e- sistenza del Purgatorio. E ahimè le trovò. Quando tornò a Roma, le sue casse erano piene con ciò che oggi si può vedere nella sagrestia della sua chiesa: Bibbie marchiate da mani infuocate, camicie bruciate dalla presa di dita fatte d'aria e altri esempi dei tanti tentativi che queste anime, Jouët era convinto, avevano fatto per comunicare con i vivi, alla ricerca delle preghiere necessarie per raggiungere rapidamente il Paradiso. Le anime romane del Purgatorio, quindi, attendono silenziosamente visite nella loro bella chiesa sul Tevere. Roma, davvero una città eter- na. Dove l'eternità si trova ovunque nella sua bellezza, nella sua storia e persino nell'inqui- etante presenza di ciò che non si spiega. Non ci sarebbe spazio per scrivere di tutte le storie preziose e meno note, delle persone e degli angoli che rendono Roma unica. Tuttavia, speriamo di avervi portato almeno un po' di ispirazione. Ispirazione per guardare meglio nella storia della città. Ispirazione per amare Roma ogni giorno di più. L'eterno incantesimo della Città Eterna: La Roma che non ti aspetti (III parte) Chandelier in the arch in Quartiere Coppede fabulous unusual quarter of Italy capital Rome. Photo by Flydragonfly

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