L'Italo-Americano

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www.italoamericano.org 21 GIOVEDÌ 15 GIUGNO 2017 L'Italo-Americano IN ITALIANO | S e la nostra esplorazione dell'Italia e dei suoi navi- gatori più famosi ha avuto inizio con un tour sulle tracce di Cristoforo Colombo a Genova, per questo secondo capitolo met- teremo a fuoco la s tretta relazione tra un altro grande esploratore e la città di Venezia. L'intrepido pioniere di cui par- liamo non è altro che J ohn Cabot, conosciuto dagli italiani come Giovanni Caboto. Come è stato nel caso di Colombo, è veramente difficile trascurare l'importanza dei risultati rag- giunti da Cabot: incaricato dal Re d'Inghilterra di raggiungere le isole del Giappone, nel 1497 Cabot partì da Bristol a bordo della nave chiamata Matteo, pronto ad attraversare l'oceano occidentale ... Alla fine, però, è finito per attraccare in Nord America, diventando il primo europeo a "ri-scoprire" il conti- nente poiché i Vichinghi ave- vano esplorato il luogo intorno all'anno 1000. Una delle storie più famose sulla famosa spedizione di John Cabot è che - dopo aver effettua- to la s barco s ulla cos ta nor- damericana, nell' area ora comunemente identificata come Cape Bonavista (in Terranova, Canada) - il navigatore ha posto la bandiera della Repubblica veneta accanto alla Bandiera inglese, proseguendo poi nell'es- plorare le coste della Nuova S cozia, del Labrador e del Maine. A parte questi noti aned- doti, tuttavia, non molte persone sembrano veramente essere a conoscenza delle radici effettive di Cabot: pare infatti che il navi- gatore italiano non sia nemmeno nato a Venezia. In altre parole, le sue origini rimangono un mis- tero, anche s e la teoria più comune identifica il vero luogo di nascita di Cabot a Genova o vicino alla città ligure di Castiglione Chiavarese: lui viene descritto come "un altro gen- ovese come Colombo" in una lettera del 1498 ed è stato anche notato che la s tes s a parola "caboto" significa "marinaio costiero" nel dialetto genovese. Tuttavia, altre località sono state proposte come possibili luoghi di nascita: in particolare le città di Gaeta (situata tra Napoli e Roma) e Chioggia (nella parte meridionale della Laguna veneziana). Comunque sia, la famiglia Cabot si deve essere trasferita a Venezia già nel 1450, poco dopo la nascita di Giovanni. Nel 1471 Zuan Chabotto (co me lì era chiamato) era diventato membro della prestigiosa confraternita di San Giovanni Evangelista, una delle più influenti della Repubblica marittima, il che sig- nifica che la s ua pos izione sociale era già ben consolidata. Poi, nel 1474 sposò una donna veneziana con il nome di Mattea, mentre nel 1476 ottenne ufficial- mente lo status privilegiato di cittadino, che richiedeva almeno 15 anni di residenza in città e che gli permise di impegnarsi nel commercio marittimo inter - nazionale. Tutto sommato, è s tato lì, nella S erenis s ima Repubblica di Venezia che il giovane Cabot iniziò ad imparare l'arte della navigazione dai mari- nai lo cali cos ì come da s uo Non si conoscono con certezza le origini di Caboto. Comunque,, la famiglia Caboto potrebbe essersi spostata a Venezia già durante gli anni '50 del Quindicesimo secolo, subito dopo la nascita di Giovanni Caboto diventò il primo europeo a riscoprire il continente da quando i Vichinghi visitarono il luogo attorno all'anno 1000 Ritorno alla terra degli esploratori (Parte II): Caboto e Venezia padre, un mercante di spezie chiamato Giulio. Purtroppo, solo poche tracce della presenza di Cabot soprav- vivono nella Venezia attuale, ad eccezione delle informazioni sulla sua vita, incluse nei mano- scritti antichi della stupenda Biblioteca Nazionale Marciana (Biblioteca Nazionale di San Marco), una delle più importanti raccolte di tes ti clas s ici al mondo. Da fonti analoghe si sa che nel 1482 Cabot acquistò alcune case nel quartiere centrale di San Polo (collegato a San Marco e alla sua famosa Basilica dal Ponte di Rialto), mentre l'an- no seguente fece affari a Creta (al tempo parte della Repubblica veneziana) e lungo tutto il M editerraneo orientale. N el 1488, comunque, Cabot fu costretto a lasciare la "Città dei Canali" e a rifugiarsi in Spagna e in Inghilterra a causa dei suoi debiti pressanti. Passati quei giorni ormai lon- tani, la gente di Venezia lo ha alla fine perdonato e ha tributato il dovuto omaggio al celebre concittadino. Ad esempio, un dipinto del X V III s ecolo di Giustino Menescardi si trova ora s ulle pareti del bel P alazzo Ducale della città, nella cosid- detta Sala dello Scudo: in essa Cabot è rappresentato negli abiti tradizionali veneziani, mentre alcune note s ottos tanti fes - teggiano le sue scoperte ameri- cane. In alternativa si può sem- pre fare una passeggiata in lagu- na nel bellis s imo quartiere Castello, lungo la Riva dei Sette M artiri: non lontano dall'Arsenale e dai Giardini che ospitano la Biennale d'arte sorge il particolare palazzo del Quattrocento che ospitava la famiglia Cabot. Pur essendo stato più volte ristrutturato durante la sua lunga storia, questo edificio a forma trapezoidale, noto oggi come Palazzo Caboto, sembra ancora inconfondibilmente simile alle fattezze di una nave. Si dice anche che - dopo la misteriosa scomparsa di Cabot durante il suo ultimo viaggio - la gente del posto cominciò a stare lontano da questo luogo, credendo che fosse maledetto: di conseguenza, la casa rimase deserta per molti anni. Anche se il palazzo non è ancora disponibile per le visite, sulla sua facciata sono state poste due targhe nel 1881 e nel 1992 come tributo ai suoi ex abi- tanti: non solo Giovanni Caboto, ma anche suo figlio Sebastiano, che - seguendo le orme di suo padre come es ploratore - è diventato famos o per le s ue scoperte nel Nuovo Mondo. GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO

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