L'Italo-Americano

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 15 GIUGNO 2017 W illiam Papaleo è un n o t o p i t t o r e l e c u i straordinarie rappre- sentazioni sono piene di emozio- ni controllate e potenti. L'artista nato a New York, americano di terza generazione, cattura la trama, i colori e il duro lavoro dell'Italia meridionale, che per secoli ha assorbito strati di storia e sole. Figlio del noto scrittore italo- americano Joseph Papaleo, Bill vive in Italia da più di 20 anni, attualmente a Vietri sul Mare, bella città sul lato orientale della costiera amalfitana. In America divide il suo tempo tra New York e Cape Cod. A r t i s t a t r a n s n a z i o n a l e i n a r m o n i a c o n l a f i l o s o f i a d i Robert Henri, figura principale della Aschan School del reali- smo americano, Bill è ispirato da "tutta l'arte, la poesia, la musica, la danza e la scrittura che cerca di arrivare all'essenza di ciò che siamo" dice. La sua affascinante personale "Rompere i muri: il viaggio di un emigrante / immigrato attra- verso l'Italia meridionale" è in p r o g r a m m a d a l 3 1 a g o s t o William Papaleo: Legame di sangue con l'Italia meridionale all'Istituto Italo-Americano John D. Calandra di New York. Il pittore figurativo mescola e rimescola narrazioni di identità, appartenenza e ricollocazione in raffinati dipinti ad olio e pezzi di ceramica. "Mi considero un 'Amero- Italiano', un ibrido nel senso moderno dell'immigrato", dice. E ' s t a t o a f f a s c i n a t o d a l l ' I t a l i a q u a n d o e r a u n ragazzo di New York. Nel 1968, mio padre scrisse un romanzo bestseller, "Tutti i Comforts" e abbiamo avuto l'op- portunità di venire in Italia men- tre scriveva un altro romanzo. Siamo stati un anno a Napoli e abbiamo visitato la Costiera Amalfitana e altre parti d'Italia che hanno lasciato impressioni durevoli: tutta l'arte italiana che ho visto e i paradossi della città di Napoli mi hanno affascinato. Suo padre ha influito sulla scelta di trasferirsi in Italia? Il libro che scrisse mentre eravamo lì s'intitolava "Fuori luogo" e riguarda un italo-ameri- cano che sottrae i suoi figli alla scuola negli Stati Uniti e li porta in Italia perché non può soppor- tare la negativa influenza ameri- cana. Il libro studia come l'Italia influenza i bambini e la famiglia i t a l o - a m e r i c a n a . I n u n c e r t o senso io sono la vita che imita l'arte. Un aneddoto su suo padre? Come le ha trasmesso le sue radici italiane? La nostra vita tratta quello che c'è in molti aneddoti e in tutte le sue storie brevi, poesie e r o m a n z i . C o n e s s o a b b i a m o avuto un dialogo lungo tutto l'ar- co della vita attraverso l'arte e la pittura. Ci ha sicuramente comu- nicato molto attraverso le infini- te festose cene italiane con cari amici, artisti, scrittori e lavorato- r i c h e v a r c a v a n o l a p o r t a . Ascoltava tutti e faceva conver- sazioni con le persone prove- nienti da tutte le sfere della vita. Attraverso il cibo italiano arriva- vamo sempre alle storie d'Italia. Mio padre era nato a New York, m a m i a n o n n a e r a n a t a a Salerno. La nonna di mio padre era nata in Calabria: era molto scura e parlava in rima. La fami- glia italo-americana era imba- razzata da lei, ma lei deve averlo ispirato. Ha scritto un racconto chiamato "Nonna" che è stato tradotto in italiano e pubblicato in "Storie Italiane", che ha vinto l'American Book Award nel 2002. Era orgoglioso? Fu molto contento e orgoglio- so quando andai in Italia da solo. Il nostro rapporto divenne più stretto. Avrebbe voluto essere un pittore prima di diventare scrit- tore, quindi sentiva come se io avessi sviluppato, completato, anche una parte di lui. La natura dell'immigrazio- ne è fluida e complessa. Sì, ed è trasformativa e tran- snazionale. Devi capire chi sei prima di poter capire quello che vuoi esprimere. Accettare i limi- ti del sé prima di entrare nel sé universale. Lei cerca di capire la nuova esperienza dell'immigrazione in un'Italia che cambia stabi- lendo un rapporto personale con gli immigrati che ritrae. Sento che mi devo guadagna- re il diritto di dipingere qualcu- no, soprattutto devo creare fidu- cia con un immigrato che ha subito il trauma di essere stato costretto a lasciare casa sua. Come osserva il professor Fred Gardaphe, i suoi dipinti "americani" variano molto dai suoi soggetti italiani sia per colori che per composizione. C'è verità in quella osserva- z i o n e . È a n c h e v e r o c h e s t o evolvendo, quindi anche il mio s t i l e d i p i t t u r a è c a m b i a t o . Quando ritorno negli Stati Uniti, spesso ho sensazioni dall'infan- zia ma vedo il Paese in modo molto diverso. Viaggiare tra l'Italia e gli Stati Uniti è un'esperienza centrale accanto al trasferi- mento. E' il viaggio in sé una specie di riposizionamento, qualcosa che coesiste con la nozione e l'esperienza del tra- sferimento? Sì, in un certo senso alla fine mi sento a casa in entrambi i luoghi, ma mentre sono diventa- to più consapevole culturalmen- te, politicamente e psicologica- mente, mi rendo conto di come ogni cultura può essere limitata dalla sua incapacità di percepire la propria cecità culturale. È una realtà moderna che molti si sen- tono stranieri in terra straniera. Nella generazione di suo padre, la formazione dell'iden- tità italiana in America era inequivocabilmente legata alla madrepatria. Come oggi gli italo-americani vedono l'anti- ca terra? Sta cambiando fortunatamen- te. C'è ancora rispetto per l'ere- dità italiana, ma c'è anche più c o n s a p e v o l e z z a c h e a n c h e l'Italia si è evoluta. Napoli è stata un'esperienza determinante per lei. Napoli è stato il mio battesi- mo del fuoco in Italia. Non ti consente di rimanere oggettivo – ne diventi parte. Ritorno sempre a Napoli e mio figlio vive lì. Due raccoglitori di limoni, olio su lino-38inches x 32 inches- 2015. Courtesy of William Papaleo Dopo la processione Vietri-oil on linen -60inches x 48inches 1996. Courtesy of William Papaleo CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI

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