L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-29-2017

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GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2017 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO G randi basoli calcarei acco- stati gli uni agli altri con tecnica accurata e raffina- ta, nei quali si vedono ancora chiaramente le profonde incisioni dovute all'intenso traffico dei carri (a dimostrazione della sua rilevanza nel territorio e nella di 4 metri) affiancato da un mar- ciapiede porticato largo oltre 2 metri e dalle adiacenti costruzio- ni monumentali andate distrutte. E' così che doveva mostrarsi nel I secolo a.C. il cardo maxi- mus della perduta città di Aveia, punto di cerniera e contatto tra la Riemerge in Abruzzo la perduta città romana di Aveia con l'unica traccia dell'antica via Claudia Nova ressate da imponenti e monu- mentali presenze insediative, da Foruli ad Amiternum, da Forcona a Peltuinum e oltre. Della perduta città di Aveia scompare ogni traccia dal VII- VIII secolo d.C., probabilmente per i danni dovuti a catastrofi seguito delle indagini archeologi- che svolte dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Aquila grazie ai fondi messi a disposizione dall'Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere - offre nuove e inedite certezze alle ipotesi di ricostru- zione storica dell'importante cen- tro romano. Si tratta di ritrovamenti unici nelloro genere. Il Parco archeolo- gico della Necropoli Vestina, benché aperto al pubblico saltua- riamente, a solo qualche anno dalla scoperta era già conosciuto con ammirazione e stupore in ogni parte del mondo, e continue sono le richieste di informazioni e di visita. Aveia è ubicata, nella vallata del medio Aterno, alle pendici nord-orientali di Monte Circolo e del borgo fortificato di Fossa, a soli dieci km dall'Aquila. La città romana era strutturata su terrazze urbane degradanti sul versante montano e caratterizzata da una città alta, probabilmente- monumentale, e da una città bassa che lambiva il corso del fiume Aterno, quella legata alle attività commerciali e di servizio del tratturo. Il percorso della Mura è ancora perfettamente leg- gibile, con il tratto monumentale meridionale che risale il versante fino al cosiddetto "Torrione" del borgo medievale. Una città roma- na che sembrava quasi completa- mente perduta, che viveva nella memoria di pochi, torna così pre- potentemente a rivivere splendori e magnificenze di un antico e nobile passato. Dal 1773, allorquando l'Abate archeologo e filosofo Vito Maria Giovenazzi ebbe l'intuizione e il merito di riconoscere e identifi- care i monumenti di Fossa come quelli di Aveia, mai erano torna- te alla luce resti monumentali così importanti. Le modalità di indagine, stu- dio e valorizzazione dovranno contemperare le esigenze di tute- la con le esigenze di ricostruzio- ne del tessuto urbano e edilizio: Su questo delicato tema sono in corso da mesi gli opportuni e indispensabili confronti tra tutti gli enti e i soggetti coinvolti, alla comune ricerca di soluzioni di revisione progettuale, sposta- mento, delocalizzazione e/o ride- finizione viaria dell'area. Si tratta di verificare le con- crete possibilità di rivedere le progettazioni pregresse (inter- venti edilizi, rete stradale locale e rete provinciale) adeguandone le previsioni al mutato quadro della situazione e i possibili sce- nari di recupero e valorizzazione. "Siamo da mesi impegnati in una attenta valutazione condivisa della situazione - affermano la soprintendente per la città de L'Aquila Alessandra Vittorini e il responsabile dell'Uscr Paolo Esposito - con l'obiettivo priori- tario di individuare gli strumenti e le procedure più idonee a garantire la salvaguardia e la valorizzazione di un contesto archeologico di straordinaria importanza per il territorio e il corretto svolgimento del proces- so di ricostruzione pubblica e privata. All'impegno congiunto profuso nella prima fase di cono- scenza e indagine archeologica si è aggiunto da diversi mesi il lavoro sui tavoli tecnici interisti- tuzionali, in cooperazione con tutti gli enti e i soggetti coinvol- ti". L'antica via Claudia Nova, la strada romana riemersa durante di scavi della Soprintendenza a Fossa (L'Aquila) rete degli scambi): è la strada monumentale - riconducibile all'antica via Claudia Nova, di cui non si avevano finora tracce certe nella conca aquilana - sco- perta nell'ambito dei lavori di ricostruzione post sisma. Un tratto integro della lun- ghezza di circa 30 metri e della- larghezza stimata di 4-5 metri (la via Appia antica è larga poco più "città alta" (di cui sopravvivono resti nel cosiddetto "torrione"; del borgo medioevale) e la "città bassa" (delimitata dalle mura oggi ancora visibili nelle campa- gne di Osteria), tratto urbano di quell'asse stradale di rilevanza territoriale voluto dall'imperatore Claudio per dotare di adeguate infrastrutture l'area delle conche amiternina e forconese, già inte- naturali (allagamenti, frane della montagna o terremoti). Nulla resta di visibile fuori terra oltre alle porzioni di mura urbiche nelle campagne e ai pochi resti sulle pendici del colle e inglobati nel borgo. La scoperta della monumenta- le strada, effettuata nei primi mesi dello scorso anno in via S. Eusanio, a Fossa (L'Aquila) a Il basolato stradale e i resti monumentali del cardo maximus di cui è riemerso un tratto integro della lunghezza di circa 30 metri (Ph. Soprintendenza Aq)

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