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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 13 GIUGNO 2017 C 'era una volta nel cuore della Sicilia, un paese chiamato Corleone, luogo di nascita di un boss mafioso come Bernardo Provenzano; la sua sanguinosa storia, nella realtà e sullo schermo, ha trasformato questo luogo in uno stereotipo della violenza mafiosa che infan- ga il nome della splendida isola. Ma per fortuna, questa terra ha una doppia faccia : la percezione della sicilianità da qualche anno sta cambiando, gra- zie a persone coraggiose che vogliono ripulire la propria terra dalla fama da termini come cor- ruzione, illegalità, omertà. Su questo si fonda il progetto "Addiopizzo!" un'organizzazione che usa il turismo per restituire la dignità tolta alla Sicilia rifiutando la protezione mafiosa; un movi- mento aperto, fluido, dinamico, che agisce dal basso e si fa por- tavoce di una "rivoluzione cultur- ale" contro l'ostracismo mafioso che nasce come ulteriore decli- nazione della strategia del con- sumo critico contro il pizzo, applicata al settore del turismo. Una scelta coraggiosa, fatta da oltre 700 realtà economiche locali, ma che determina un fon- damentale cambiamento alle radici: uno studio del 2007 con- dotto da SOS Impresa, associ- azione anti-racket, ha scoperto che il 70% delle realtà commer- ciali siciliane è costretta a pagare Cosa nostra per ottenere pro- tezione, creando un giro econom- ico milionario che finanzia l'ille- galità. I rappresentanti di "Addiopizzo!" spiegano che dal 2004, a Palermo, un gruppo di persone si ribellano e iniziano a diffondere il messaggio che "Ribellarsi a questa schivavitù è rischioso ma necessario: un intero Paese che si sottomette a questa legge è un Paese senza dignità," invitando tutti a coin- volgere le forze dell'ordine a intervenire e dimostrando che è possibile liberarsi dalla cor- ruzione, difendendo i propri dirit- ti. Da allora si sono formati altri gruppi a Catania e Messina, espandendo l'iniziativa anche in Calabria e Napoli per rispondere con la bellezza all'inferno. I tour turistici di Corleone e Palermo mostrano infatti i segreti,l fatti di storia, arte e cultura, di un terri- torio che ancora risplende dalle ceneri. A Corleone si uniscono ad esempio il sacro e il profano. Conosciuta come paese delle 100 chiese, tra i monasteri e le cap- pelle sorge piazza Falcone e Borsellino, in onore dei due mag- istrati uccisi dalla Mafia nel 1992. E da qualche anno è vis- itabile il Museo Anti-Mafia, che contiene gallerie fotografiche per ricostuire i cruenti fatti che sono parte della storia siciliana, insieme ad una biblioteca con un archivio di documenti che ripor- tano gli atti dei maxi processi degli anni 80, che ingabbiarono centinaia di boss ed i loro clan. Molte le abitazioni, confiscate ai beni della mafia grazie alla magistratura, riconvertite in strutture ricettive e riutilizzate come bed and breakfast, asseg- nate a giovani imprenditori che lavorano la dura terra per pro- durre cibo e vino o trasformate in luoghi in cui trascorrere le vacanze. A Palermo, toccante è la pre- senza nel parco di Villa Garibaldi della statua in onore di Joe Petrosino, un agente di polizia di New York City ucciso dalla Mafia mentre investigava nel 1909, testimonianza straordinaria di un secolo di violenza. Continuando il tour anti-mafia nel centro di Palermo, un attivista di "Addiopizzo!" accompagna per i vicoli del centro storico lungo un percorso sui luoghi-sim- bolo della lotta alla mafia. Il Teatro Massimo, il Mercato del Capo, Piazza della Memoria al Tribunale, Piazza Beati Paoli, la Cattedrale, la Questura, il Municipio: ogni tappa offre lo spunto per una riflessione sul fenomeno mafia e sulla mobili- tazione civile contro il potere mafioso. I partecipanti possono conoscere esercenti che hanno detto NO al pizzo aderendo alla campagna di consumo critico "Pago chi non paga," promossa da "Addiopizzo!" per sostenere chi si ribella alla mafia. Altra tappa, l'Antica Focacceria San Francesco, storico ristorante i cui proprietari hanno avuto il coraggio di denunciare i propri estorsori. E non può non essere citata la curiosa iniziativa "La Coppola Storta," un progetto che stravolge e reinventa la coppola e la fa por- tatrice di valori importanti. Un progetto di rilancio dell'artigiana- to siciliano nel mondo e, più in generale, dell'immagine stessa della Sicilia attraverso un attento merchandising culturale, anche in maniera ecosostenibile, attraverso il recupero dei materiali e il loro riutilizzo. "La Sicilia è ricchissima di risorse creative: bravissimi arti- giani, straordinari designer, eccel- lenti grafici - spiega Francesca Vannini Parenti, imprenditrice de "La Coppola Storta"- eppure non ci sono realtà disposte a produrre, a lanciare questi talenti. E' questo che manca. Palermo è tagliata ancora troppo fuori dal mondo della moda, mancano stimoli, spunti, bandi per l'imprenditoria giovanile. Insomma: ci sono tan- tissimi creativi, ma pochi produt- tori. Bisognerebbe creare un cir- colo virtuoso. E' stato necessario avere una coscienza fondata su valori più forti di quelli che si intendevano combattere e lavorare con grande passione, per dare vita ad un'im- magine nuova e vitale che final- mente la coppola si è conquistata nell'immaginario generale, riprendendosi la sua identità reale." "La Coppola Storta" ha ad oggi un negozio a Palermo – nella splendida via Bara all'Olivella dove sopravvivono diversi storici pupari – e altri in franchising a Vienna, Torino, e in altre città europee. Nell'ultimo anno si è svilup- pato anche il progetto FairSud per una crescita attraverso il no profit, che intende valorizzare il prototipo di esperienza territori- ale siciliana, in particolare delle aree di Ragusa, Caltanissetta e Palermo, e un modello di busi- ness etico che, da un lato, garan- tisca il consumatore rispetto all'acquisto del bene (o servizio) di un territorio e, dall'altro, con- tribuisca a creare un nuovo mod- ello di impresa, orientata al mas- simo rispetto dei lavoratori, alla sostenibilità ambientale e sociale, alla creazione di reti solidali e di protezione non tradizionale. Da qui, la proposta di FairSud di una Scuola di Formazione Filosofica e Manageriale: un per- corso formativo itinerante, in cui le best practice delle imprese senza scopo di lucro – organiz- zazione, motivazione, capacità di leadership, reputazione e creativ- ità – contribuiscano alla nascita di una nuova classe dirigente per enti e associazioni. Questo labo- ratorio di sperimentazione scien- tifica svilupperà i temi già pro- posti dal Centro Studi Community, allargando l'analisi al contributo dei docenti delle Università di Palermo e di Padova. L'obiettivo? Attraverso una discussione socratica sui temi dell'organizzazione produt- tiva etica, esportare i paradigmi del no profit nel Sud Italia e nel meridione di Francia, Spagna, Portogallo e Grecia. Insomma, guardando la Sicilia oggi c'è una luce che brilla in fondo al tunnel: "Gli uomini pas- sano, le idee restano. Restano le loro convinzioni morali e contin- ueranno a camminare sulle gambe di altri uomini." Proprio come diceva Giovanni Falcone. Una nuova sicilianità all'insegna della liberta dalla mafia "La Coppola Storta," un progetto che stravolge e reinventa la coppola e la fa portatrice di valori importanti. Un progetto di rilancio dell'artigianato siciliano nel mondo e, più in generale, dell'immagine stessa della Sicilia attraverso un attento merchandising culturale, anche in maniera ecosostenibile, attraverso il recu- pero dei materiali e il loro riutilizzo. Photo courtesy of "La Coppola Storta" SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO "Addiopizzo!" un'organizzazione che usa il turismo per restituire la dignità tolta alla Sicilia rifiutando la protezione mafiosa