L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-13-2017

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GIOVEDÌ 13 LUGLIO 2017 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L uogo di nascita dell'artista Raffaello, sede di uno dei più bei palazzi dell'alto Rinascimento del Paese e oltre- tutto sito patrimonio mondiale dell'UNESCO. Potreste pensare che la città collinare di Urbino sia in cima alla lista dei desideri turistici (scusate il gioco di parole!) La verità è che pochi sembrano aver scoperto l'incredi- bile eredità rinascimentale o il fascino delle strade che salgono lentamente verso questa cittadel- la circondata dalle mura. Ma chi- unque pianifichi un tour culturale o storico della penisola italiana, Urbino, nella regione centrale delle Marche, è un must assoluto. La nascita di Urbino La collina di Poggio, accarez- zata dalle strade tortuose e dalle case di Urbino coperte dalla ter- racotta, è stata abitata fin dalla preistoria, apprezzata per la sua posizione strategica in vetta. I Romani ne riconobbero anche il valore, fortificando in cima la modesta città di Urbinum Mataurense, "la piccola città sul fiume Mataurus", con solide mura di pietra durante le guerre gotiche del VI secolo. Seguirono una breve parente- si sotto i Franchi e poi il Papato a metà del '700. Ma fu indubbia- mente sotto il nobile Casato dei Montefeltro che Urbino fiorì davvero. I Montefeltro e la loro ered- ità La storia dei Montefeltro di Urbino inizia con la nomina di Antonio quale vicario imperiale della città nel 1155 di Federico I, imperatore del Sacro Romano Impero. I doveri di Antonio erano di amministrare la città per conto dell'impero e, sebbene né il nobile né la sua famiglia avessero un'autorità diretta per governare il comune, erano però in grado di influenzare la popo- lazione. Questo fu l'inizio di oltre 350 anni di presenza dei Montefeltro a Urbino in primo luogo come amministratori e podestà o magistrati principali e più tardi come duchi del comune collinare. Proprio come i Gonzaga a Mantova o i Medici a Firenze, i Montefeltro combatterono per il potere, ma il progresso non è sempre stato una passeggiata. Bonconte di Montelfeltro riuscì a farsi eleggere magistrato princi- pale nel 1213 ma non era popo- lare. Seguì una rivolta e ci vollero vent'anni prima che la famiglia riconquistasse il con- trollo nel 1234. Ma le fortune familiari cominciarono a sorgere dopo di allora e, con loro, le for- tune di Urbino. L'Uomo rinascimentale di Urbino "Sulle pendici dell' Appennino, quasi nel centro dell'Italia verso l'Adriatico, si trova, come tutti sanno, la picco- la città di Urbino. Tra le benedi- zioni e i vantaggi che si possono citare, credo che il più grande sia che da molto tempo sia stata governata da governanti eccezionali. Senza guardare oltre, troviamo uno splendido esempio nel Duca Federico di gloriosa memoria, che ai suoi tempi era la luce dell'Italia. Tra le sue altre imprese lodevoli, il Duca Federico ha costruito sul robusto sito di Urbino un palaz- zo che molti ritengono essere il più bello in tutta l'Italia". Il libro Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione, 1528 Di tutti i Montefeltro, fu il Duca Federico colui che lasciò il più grande impatto su Urbino. Educato come comandante mer- cenario, ha fatto la sua vita e la sua fortuna combattendo le battaglie di altre persone. Si dice anche che ebbe un ruolo nella morte del suo predecessore a Urbino. E' ricordato, però, non per il suo successo militare, ma per il suo patrocinio culturale e come figura di rilievo nella rinascita italiana. A metà del XV secolo, Federico commissionò la costruzione del turrito Palazzo Ducale di Urbino, ancora oggi uno dei più importanti edifici rinascimentali d'Italia e patrimo- nio mondiale dell'UNESCO. Una splendida decorazione trompe l'oeil, che utilizzava le più fini tecniche d'intarsio ligneo del tempo, rivestiva le pareti che ornavano il suo palazzo. Bellissimi affreschi impreziosi- vano i soffitti e Federico usò molte delle sue ricchezze per impiegare scribi e copisti per produrre quella che era consider- ata la più bella biblioteca, dopo il Vaticano. Sotto il patrocinio di Federico, Urbino divenne nota come centro culturale che incor- aggiava le più elevate arti, in particolare la letteratura. Giovanni Santi, pittore di corte, poeta e padre di Raffaello, ha scritto poesie al suo mecenate, inclusa una cronaca della vita del Duca. E il comune collinare divenne un faro per gli artisti dell'alto Rinascimento tra cui Piero della Francesca, il cui ritratto di Federico ora ha un posto di rilievo nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Ma c'è stato ancora un Montefeltro prima che cambi- assero sia la famiglia che la pros- perità di Urbino. Guidobaldo ha continuato le opere di bene di suo padre e nello sposare Elisabetta Gonzaga, del casato di Mantova, ha unito due dei più importanti centri culturali dell'e- poca. La loro corte era un rino- mato salotto letterario e nel 1528 fu guardata come modello ideale della virtù, delle maniere e del- l'etichetta dallo scrittore e diplo- matico Baldassare Castiglione nel suo manoscritto "Il libro de il Cortigiano". Pubblicato a Venezia poco prima della sua morte, il libro sarebbe diventato un classico e definitivo discorso su come comportarsi corretta- mente nella società educata. E fu una perfetta testimonianza della corte di Urbino all'altezza del suo splendore rinascimentale. Urbino Oggi Oggi poco è cambiato ad Urbino rispetto ai tempi dei Montefeltro, che avrebbero prob- abilmente poche difficoltà a riconoscere molte delle strade pedonali e pavimentate in pietra e dei palazzi del comune col- linare. Il Palazzo Ducale costru- ito da Federico rimane il monu- mento fondamentale e continua il patrocinio artistico dei Montefeltro come sede della Galleria Nazionale delle Marche. L'importante galleria inter- nazionale cura una delle più importanti collezioni d'arte rinascimentale del mondo e com- prende opere di Tiziano, Piero della Francesca, Timoteo Viti e, naturalmente, il ragazzo del posto Raffaello Sanzio da Urbino, altrimenti noto come Raffaello. Federico ne sarebbe giustamente impressionato, così come lo sono i visitatori culturali di oggi. La casa di Raffaello è anche un'attrazione affascinante per gli amanti dell'arte con opere d'arte dei maestri Giovanni, il padre, e Raffaello, il figlio. Lavorando al culmine del Rinascimento con un padre abile artista come tutore e lo splendore di Urbino come classe, il giovane figlio superò presto il maestro. Oggi la sua casa, una notevole abitazione cittadina del XV secolo con un bell'arredamento d'interni, è un meraviglioso esempio dell'epoca e vale la pena visitarla. O perché non fare una passeggiata, per esplorare i tesori nascosti che punteggiano la col- lina. Dalla grotta sotterranea del Duomo, scolpita nella roccia nuda alla cattedrale neoclassica al di sopra o dai raffinati affres- chi dell'Oratorio di San Giovanni alle viste dal tetto sopra la città dal Parco della Resistenza, Urbino è un delizioso mix di arte, antichità e architettura. Infine, Urbino può reggere il confronto con qualsiasi città col- linare in Umbria o anche in Toscana, ma deve ancora essere scoperta dalle masse, separata dai percorsi culturali conven- zionali dalla catena montuosa dell'Appennino e da una sem- plice mancanza di consapevolez- za. È una città idilliaca, perfetta- mente adattata alla sua posizione di punta, le sue strade ricche di storia e felicemente pedonali. Ed è una tappa essenziale per chi ama il Rinascimento. Da non perdere! Oggi poco è cambiato ad Urbino rispetto ai tempi dei Montefeltro, che avrebbero probabilmente poche difficoltà a riconoscere molte delle strade pedonali e pavimentate in pietra e dei palazzi del comune collinare GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO 19 L'eredità rinascimentale di Urbino

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