L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-27-2017

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GIOVEDÌ 27 LUGLIO 2017 www.italoamericano.org 37 Dolcetto: facile da bere e versatile logi devono soddisfare l'acidità naturalmente bassa degli alti tan- nini del Dolcetto, visto che il vino finale deve dimostrare la fre- schezza e gli aromi per cui è conosciuto il Dolcetto. Dei nomi di produzione del in cui il Dolcetto è tradizional- mente considerato il vitigno più importante. Lì, i vigneti di Dolcetto sono stati piantati nei migliori terreni, una ragione forse per cui i vini Dolcetto di Dogliani, tra le zone più popolari I l Dolcetto è una varietà di uva indigena italiana che, nella regione Piemonte, dà vini rossi tradizionali e facili da bere che mostrano un'incredibile ver- satilità a tavola. Il Dolcetto cresce anche in Sardegna, e in Liguria, dove è conosciuto come Ormeasco. Ma poichè questi terroirs meritano un articolo a loro dedicato, qui ci concentreremo sul Dolcetto del Piemonte. Il nome Dolcetto deriva dall'i- taliano "un po' dolce". Questo non significa che i vini di Dolcetto siano dolci. Non lo sono. I vini Dolcetto sono secchi. Il nome si riferisce probabilmente all'apprezzamento del Dolcetto come ottima uva da tavola. Per comprendere meglio ciò che segue, potrebbe aiutare sape- re che il Dolcetto è prodotto sotto diverse denominazioni piemonte- si. Zone delimitate condividono lo spazio geografico con altre varietà piemontesi. Il Dolcetto, si potrebbe dire, "sgomita" con altre varietà di uva da vino, cioè Barbera e Nebbiolo. "Per trovare un buon Dolcetto, trova un buon produttore di Barolo", è il consiglio che ho sentito molte volte. Una buona guida che si è dimostrata a volte vera, e a volte no. La verità è che quel consiglio deriva in parte dal modo in cui i produttori di Barolo del Piemonte hanno risposto alle realtà economiche della moda del momento di Barolo e Barbaresco. Detto semplicemente, la doman- da del mercato per quei vini, uni- tamente alla disponibilità dei consumatori a pagare prezzi ridi- colmente elevati per loro, si è dimostrata una tentazione sedu- cente per i produttori di vino. Le piantagioni di Nebbiolo, la varietà di uve da cui vengono fatti Barolo e Barbaresco, sono aumentate, talvolta includendo siti più adatti alla maturazione precoce del Dolcetto. Purtroppo, il proposito non è sempre stato una buona cosa per entrambe le varietà. Anche se il Dolcetto può esse- re un "po' dolce" a tavola, i suoi cattivi viticoltori possono render- ne difficile la coltivazione, facen- done qualcosa di più di un "moc- ciosetto" nella vigna. I delicati boccioli di Dolcetto possono essere soggetti a rottura e la varietà è lieta di richiedere un po' di mal di schiena per lavorare i vitigni a bassa crescita. Si rompe con l'umidità eccessiva. Letteralmente. E il Dolcetto può essere schizzinoso quando le temperature esterne diventano troppo calde o fredde. In cantina, il Dolcetto non è meno dispettoso. Il vino è sogget- to a prendere cattivi odori se non gestito correttamente. E gli eno- Dolcetto in Piemonte, che inclu- dono innanzitutto il Dolcetto d'Alba, il Dolcetto di Ovada, il Dolcetto di Diano d'Alba, il Dolcetto d'Acqui, il Dolcetto d'Asti, il Dolcetto di Dogliani - è nel villaggio di Dogliani il luogo del Dolcetto, sono relativamente più ricchi e più completi nel corpo. Anche Ovada è un'altra area produttiva specializzata per il Dolcetto, i cui vini sono general- mente corposi, tendendo a essere un po' più rustici rispetto a quelli di Dogliani. Per generalizzare, i vini Dolcetto di Dogliani sembrano avere più freschezza, potenza e profumo, mentre i vini di Dolcetto d'Alba si potrebbe dire che sono più ricchi e di taglia maggiore, con vini di altre zone che talvolta si trovano da qualche parte tra quelli più leggeri e quel- li medi. Più profondamente colorato dei vini fatti da Barbera o Nebbiolo, il Dolcetto odora di fiori, viole in particolare, e sa di frutta nera succosa, offrendo spesso impressioni di terra. Gli stili vanno dalle versioni più leg- gere e fruttate a quelle muscolari, invecchiate in barile (un po' fuori moda attualmente a causa della tendenza verso i rossi più legge- ri). La bassa acidità del Dolcetto dà ai vini una buona accessibilità quando sono giovani, bilanciata dai suoi tannini spesso dolci e setosi. Con i suoi tannini poco acidi e ampi, la varietà si è dimo- strata un buon partner di fusione con il Barbera, molto acido ma meno tannico, e il Nebbiolo, più leggero nel colore. Sono sorpreso, soprattutto alla luce dei prezzi svuota-tasche di Barolo e Barbaresco, che il Dolcetto non abbia una grande domanda sul mercato, in partico- lare da parte dei consumatori più giovani che cercano vini di alta qualità con accessibilità precoce e un buon rapporto qualità-prez- zo. Per aiutare la vostra esplora- zione del Dolcetto, raccomando di cominciare con il Dolcetto d'Alba, dove dovreste cercare i vini dei produttori Vajra e Marcarini; e con il Dolcetto di Dogliani, dove fareste bene a individuare i vini dei produttori Chionetti e Einaudi. La bevibilità del Dolcetto e i buoni tannini lo rendono una buona compagnia per i cibi quoti- diani che tutti noi amiamo. Godetevelo con parmigiana di melanzane, pasta con ricche salse di carne, stufati, cotolette di carne, salumi e formaggi, risotti, pollo arrosto, salsicce alla griglia, hamburger, pizza. Nota di degustazione Luigi Einaudi Dolcetto di Dogliani DOCG Vivace e intenso, con una pie- nezza di frutti di bosco, profumi di suolo di foresta. Ben propor- zionato, corpo morbido, note di marzapane su un finale piacevol- mente tannico. VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE Il nome Dolcetto deriva dall'italiano "un po' dolce". Questo non significa che i vini di Dolcetto siano dolci La bevibilità del Dolcetto e i buoni tannini lo rendono una buona compagnia per i cibi quotidiani che tutti noi amiamo L'Italo-Americano IN ITALIANO |

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