L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-27-2017

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 27 LUGLIO 2017 R itrovare nel mondo luoghi che rispecchiano ideali di bellezza, a cui si aggiunge l'importanza, dal punto di vista turistico, di poter contare su una così solida valutazione, che pre- mia capolavori del genio umano, testimonianze eccezionali di civiltà scomparse, esempi di pro- cessi biologici o ecologici princi- pali per la storia dell'umanità, ad esempio. Facile capire quindi perché grande sia l'attesa quando, ogni anno, l'Unesco valuta nuove can- didature da inserire in lista (con la possibilità di stralciare quelle già esistenti). E la commissione che si è da poco riunita a Cracovia, in Polonia, per definire la lista dei nuovi siti 2017 non ha mancato di riservare grandi sorp- rese e di accendere l'interesse mondiale verso realtà meno note, dall'antica Unesco, ottenendo così il primato di nazione con il maggior numero al mondo di bellezze certificate dall'agenzia. Con le ultime due new entry, le faggete secolari e le opere difensive veneziane, l'Italia si conferma primo paese al mondo per il numero di siti riconosciuti dall'Unesco, saliti a 53. Ad insidiare lo storico primato del Belpaese in un prossimo futuro potrebbe essere la Cina attual- mente presente con 52 siti, ma fortemente motivata, dotata di grandi risorse economiche per sostenere i suoi dossier e pronta a dare battaglia con tante diverse candidature. Ed è di pochi giorni fa la notizia del riconoscimento attribuito alla 41° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, in corso a Cracovia, ha iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco il 53° sito italiano. Si tratta delle "Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra - Stato di mare occidentale", un sito seriale transnazionale presentato nel 2016 dall'Italia insieme con Croazia e Montenegro all'Unesco a Parigi. Il sito raccoglie un insieme straordinario dei più rap- presentativi sistemi difensivi alla moderna realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo lo Stato di Terra e lo Stato di Mare. Per decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale, entrano a far parte del sito Unesco le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova (Udine), Peschiera del Garda (Verona) per l'Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro. Le tre località straniere si trovano in Dalmazia, regione per secoli legata a Venezia. La candidatura è il risultato di un lungo lavoro di équipe. Coordinata a livello centrale dal Mibact, ha visto la partecipazione di studiosi di chiara fama così come delle più alte cariche isti- tuzionali e dei servizi tecnici dei Comuni coinvolti, dei rappresen- tati delle altre istituzioni territori- ali insieme con gli uffici periferi- ci del Mibact. La Lombardia rafforza così il proprio primato di regione con il maggior numero di siti Unesco in Italia e si conferma, anche in questo ambito, una vera eccellen- za nazionale. LE MURA VENEZIANE Le 'Opere di difesa veneziane tra il XV e XVII secolo Stato da Terra - Stato da Mar occidentale' sono costituite da sei componenti fortificate situate in Italia, Croazia e Montenegro, che for- mano un sistema esteso per oltre mille chilometri tra la Regione Lombardia in Italia, e la costa ori- entale adriatica. Gli elementi di valore univer- sale sono molteplici: dalle colos- sali operazioni di scavo per i per- corsi ipogei, alle realizzazione di complessi manufatti che riflet- tono i nuovi requisiti costruttivi messi a punto tra XVI e XVII dai tecnici della Repubblica. LE FAGGETE VETUSTE Si estendono dalla Toscana alla Calabria le dieci faggete ric- che di piante secolari riconosciute come patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Con una superficie complessiva di oltre 2.000 ettari, costituiscono una delle zone più estese di un grande sito 'diffuso' che comprende riserve di faggi secolari di ben 12 Paesi, come Austria, Belgio, Slovenia, Spagna, Albania, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia e Ucraina. Quasi tutte le faggete italiane fanno parte di parchi naturali, come quelle che si trovano sull'Appennino tosco- romagnolo e che fanno parte della riserva di Sasso Fratino, nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Scendendo nel Lazio, la provincia di Viterbo, che ospita ben due faggete secolari: quella del Monte Cimino, a Soriano del Cimino, e quella del Monte Raschio, nel Parco naturale di Bracciano-Martignano. La lista appena aggiornata sul sito online dell'organizzazione delle Nazioni Unite, al terzo posto della top five c'è la Spagna con 46 siti, seguita dalla Francia con 42 e dalla Germania con 41. A buona distanza l'India con 36 e il Messico con 34, la Russia con 27, gli Stati Uniti con 23, il Giappone e il Brasile con 20, la Grecia con 18. In tutto ad oggi i beni elencati sono 1.072 ripartiti per 167 paesi del mondo. L'Unesco li divide in siti culturali (831) naturali (206) misti (35) transfrontalieri (37) in pericolo (55). Due siti, la Valle dell'Elba a Dresda (Germania) e il santuario dell'Oryx arabo in Oman sono stati ritirati dalla lista, rispettivamente nel 2009 e nel 2007. Il prossimo anno sarà la volta di altre due candidature, Ivrea, città industriale del XX secolo e Le colline del Prosecco. Dal 2019, però, le regole cam- biano: ogni paese potrà pre- sentare una sola candidatura all'anno e in tutto il mondo, ogni anno, non potranno essere più di 35. In caso di 'overbooking' l'Italia sarebbe tra i paesi svan- taggiati: proprio a causa dei tanti siti già presenti nella lista, le sue richieste verrebbero esaminate per ultime. Come detto, la lunga lista d'attesa comprende, ormai da diversi anni, 40 siti in Italia. A questi si aggiungono quelli per le candidature presentate dopo marzo 2016, che devono di fatto essere rese ancora del tutto uffi- ciali, e sulle quali c'è ancora una aura di mistero. In lista ci sono luoghi che attendono un responso positivo dal 2006, alcuni già molto noto, altri decisamente più insoliti come come la Maddalena, il Bradisismo dei Campi Flegrei, non un luogo ma un fenomeno vulcanico tipico della zona a nord-ovest di Napoli. Consiste nel periodico abbas- samento o innalzamento del liv- ello del suolo. La caldera dei Campi Flegrei, ossia l'area delle bocche del vulcano, si estende per gran parte nel mare: circa il 60% è nel golfo di Pozzuoli. Altra curiosità è la candidatu- ra di percorsi come la transuman- za dei regi tratturi, sentieri for- matisi negli anni dai greggi di pecore in Abruzzo, Molise, Umbria, Basilicata, Campania e Puglia. In Italia l'intrecciarsi di queste vie armentizie, stimato in 3.100 km, si rileva nei territori delle regioni centro-meridionali. E come non ricordare la nom- ination di Valdobbiadene, meglio conosciuta come zona collinare del prosecco che corrisponde alla zona DOCG di produzione del vino Made in Italy più esportato, ma anche il più imita- to. Ma non finisce qui…a dicem- bre 2017, l'Italia conoscerà a Seul, da parte del Comitato mon- diale Unesco, l'esito dell'esame finale sulla candidatura per l'is- crizione dell'"Arte dei Pizzaiuoli napoletani" nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell' Umanità. Come dire, tra paesag- gi, cibo e vino all'Italia piace vincere con facilità. Unesco: l'Italia si riconferma patrimonio di bellezza Le 'Opere di difesa veneziane tra il XV e XVII secolo Stato da Terra - Stato da Mar occidentale' sono costituite da sei componenti fortificate situate in Italia, Croazia e Montenegro, che formano un sistema esteso per oltre mille chilometri tra la Regione Lombardia in Italia, e la costa orientale adriatica SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO LE FAGGETE VETUSTE si estendono dalla Toscana alla Calabria le dieci faggete ricche di piante secolari riconosciute come patrimonio dell'umanità dall'Unesco

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