L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-27-2017

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GIOVEDÌ 27 LUGLIO 2017 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | I n un mondo come quello di oggi, in cui dominano i social media e, in generale, l'aspetto virtuale delle nostre relazioni è predominante rispetto ai tradizionali incontri faccia a fac- cia, I AM Books –libreria e cen- tro culturale italiano e italo- americano - intuizione di Nicola Orichuia e Jim Pinzino, sembra- no un'oasi verde nel cuore del North End di Boston, dove tutti gli italofili possono incontrarsi di persona, ascoltare presentazioni di libri o buona musica eseguita dal vivo, nel deserto del fare due chiacchiere, pratica sempre più in declino. Nel 2015, nel corso di una cerimonia di premiazione, Nicola ha conosciuto Jim, dato che quest'ultimo era stato premiato per la sua dedizione e i suoi con- tributi alla comunità italo-ameri- cana locale. Dopo allora si sono incontrati qualche altra volta e l'idea che ha generato la libreria è venuta fuori da una di quelle riunioni. Jim viene dal mondo IT, men- tre Nicola è stato un giornalista prima di entrare in I AM Books. Non succede spesso che un mago della logica e uno del vocabolo si uniscano per creare non solo una libreria, che è sia un luogo fisico sia un portale web su cui ordinare libri e veder- seli consegnati alla porta di casa, ma anche un raccoglitore cultur- ale dove discutere degli ultimi titoli, esercitare le proprie com- petenze in lingua italiana e, chissà, incontrare il proprio futuro partner commerciale, il migliore amico, o anche la dolce metà. Noi de L'Italo-Americano siamo immediatamente rimasti affascinati dall'affermazione di Nicola e speriamo di vedere presto far presa un'iniziativa sim- ile, anche lungo la costa occiden- tale. Come è nato il concetto di I AM Books della prima libreria / centro culturale italo-ameri- cano negli Stati Uniti? Boston ha un quartiere molto particolare, il North End. Lì è dove la maggioranza degli immi- grati italiani verso la zona di Boston ha gravitato nel secolo scorso o giù di lì. Hai ancora la sensazione e l'atmosfera di una vera Little Italy, ma abbiamo sentito che ciò che mancava era una componente culturale, come una libreria. Era importante che la libreria avesse anche un ruolo attivo nel dialogo culturale del quartiere, offrendo letture, musi- ca e altro ancora. Ecco perché abbiamo deciso di chiamarlo "centro culturale". Quali sono le sfide quotidi- ane e le soddisfazioni del vostro sforzo? Una libreria è una creatura vivente, devi continuare a pren- dertene cura. Ci sono libri da ordinare e da organizzare, dobbi- amo sapere quali libri stanno funzionando poco. Pensiamo sempre al nostro calendario di eventi, per cui invitiamo autori e musicisti a partecipare. La più grande soddisfazione è vendere un libro, qualsiasi libro sia. Quando qualcuno compra un libro, non posso fare a meno di chiedermi quali ispirazioni e nuovi mondi il lavoro letterario porterà al lettore. Quando qual- cuno acquista un libro, porta a casa una piccola galassia di idee che porterà in nuove direzioni. Scaviamo di più nel catalogo dei libri che offrite. Accanto agli autori più stabili, come fate a scovare nuovi talenti? Vendiamo solo libri che abbi- amo una qualche connessione con l'Italia. Abbiamo sezioni dedicate agli autori italiani tradotti in inglese, così come nar- rativa per adulti in italiano. La nostra sezione dedicata ai bambini è suddivisa tra libri in italiano e libri in lingua inglese di autori e illustratori italiani o italo-americani. Abbiamo sezioni di cibo, sto- ria e viaggi, oltre a un intero scaffale dedicato alla cultura e agli studi italo-americani. Per quanto riguarda i giovani talenti, offriamo sempre la possi- bilità a nuovi autori di vendere i loro libri nella nostra libreria, sempre che abbiano proprio quella connessione italiana. Quindi alcuni autori possono essere di radici italiane, mentre altri possono aver scritto sull'Italia. Finché l'Italia si rivela in qualche modo, siamo a posto! La vostra libreria è anche un centro di aggregazione per imparare a parlare italiano, o semplicemente fare conver- sazione e praticare la lingua. Può spiegare? Vogliamo prendere parte ad una più ampia conversazione culturale, anche se si tratta esclu- sivamente di culture italiane e italo-americane. Per farlo, offri- amo i nostri numerosi eventi, ma forniamo anche corsi di lingua e di conversazione italiana. E anche se non è necessario, per qualche motivo siamo stati fortu- nati ad impiegare persone che parlano italiano, quindi chiunque varca la nostra porta può prati- care la lingua sul posto! Una parte essenziale della vostra offerta culturale e di intrattenimento è rappresenta- ta da un ricco calendario di eventi. Potreste darci i piatti forti del "menù" passato e di quello futuro? Abbiamo avuto molti autori, poeti, musicisti e artisti che hanno presentato il loro lavoro presso I AM Books. Poco dopo l'apertura, il famoso autore per bambini Tomie dePaola si è fer- mato per un autografo, e abbi- amo attirato più di 300 persone! Un anno dopo, è tornato e abbi- amo avuto il doppio delle per- sone. Quest'anno tornerà l'11 novembre. Speriamo di continuare la tendenza di crescita! Solo per nominarne altri, abbiamo avuto Mary Ann Esposito, Marianne Leone, Edi Giunta, Maria Lisella, Marisa Labozzetta, Andrea Molesini, Valeria Petrone e molti altri. Chi sono i vostri lettori / pubblico / studenti tipici? Ha qualche aneddoto che le piac- erebbe condividere o qualcosa che l'ha colpita? È davvero difficile definire un lettore tipico, perché tutti quelli che vengono a I AM Books hanno gusti diversi. Per esempio, abbiamo molte famiglie o nonni che gravitano nella sezione dei bambini, men- tre i turisti sono più interessati ai nostri libri focalizzati su Boston. Abbiamo persone che vengono apposta per trovare un libro di testo particolare o una guida a una qualche particolare località d'Italia. Una volta, una giovane donna ha comprato Harry Potter in italiano, ma ci ha detto che non parlava italiano. Lei lo ha comprato solo perché era una grande fan e voleva avere una copia in italiano! Un'altra volta, abbiamo avuto un popolare spettacolo televisivo che ci ha ospitati per un paio di minuti. Ho mostrato "Green Eggs and Ham" del dottor Seuss (in italiano, ovviamente), e per il successivo paio di mesi, le per- sone si sono affollate per cercare il libro. Meno male che ne ave- vamo in abbondanza! In un'epoca come quella attuale, in cui la gente ordina principalmente libri attraverso Amazon o simili e "ci si incon- tra" solo virtualmente, come immagina il futuro di centri cul- turali come il suo? È vero che la gente oggi ordi- na di più online, e così sarà. Infatti, abbiamo creato il nostro sito web come un negozio online, con la maggior parte del nostro inventario disponibile e in vendita. Ma c'è una rinascita delle librerie fisiche e dei luoghi di incontro in generale. La gente vuole ancora quella interazione personale, vogliono avere un dialogo, una conversazione. La maggior parte dei nostri clienti ha una storia da condividere e ci piace sentire ognuno di loro. Ma la maggior parte delle volte vogliono solo un suggerimento per un buon libro. E siamo qui per aiutarli! I AM Books di Nicola e Jim sta rivitalizzando la Little Italy di Boston I AM Books –libreria e centro culturale italiano e italo-americano Non succede spesso che un mago della logica e uno del vocabolo si uniscano per creare non solo una libreria, che è sia un luogo fisico sia un portale web su cui ordinare libri e vederseli consegnati alla porta di casa SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO

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