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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 10 AGOSTO 2017 L a mia vicina è di Napoli. Abbiamo legato per via della nostra ossessione per- sonale per una telenovela spagno- la e il nostro amore per il caffè: ci inviteremmo l'un l'altra più volte al giorno. Lei ha una di quelle fantastiche macchine da caffè con dozzine di capsule con varietà di caffè e, un giorno, ne aveva appe- na ricevute alcune aromatizzate. Ovviamente le volevamo provare e abbiamo deciso di condividere un caffè per vedere se ci sarebbe piaciuto. Fin qui tutto normale. Una tazzina fumante di espresso aromatizzato alla cilie- gia era sul tavolo e suo figlio è entrato in cucina: abbiamo cominciato a chiacchierare, io e sua madre abbiamo provato un sorso del caffè, è piaciuto a entrambe: naturalmente voleva provarlo anche lui. Stavo per pas- sargli la tazzina quando sua madre ha gridato: "No! Non farlo! Non puoi bere un caffè in tre!". Non avevo mai sentito niente di simile, ma le spiegazioni sono arrivate rapidamente: a Napoli non puoi condividere un caffè in tre, o il più giovane morirà. Considerando che suo figlio era il più giovane, ho capito il panico. Questo piccolo aneddoto vi fa capire che il caffè, in Italia, non è solo una questione di gusto e di tradizione, ma è anche una que- stione di "scaramanzia" segreta e di ritualità quasi religiosa. Vi suona strano? Bene, continuate a leggere per scoprire perché non lo è, almeno per gli italiani. Fare il caffè è una questione di alchimia Certo che lo è. Almeno quello che fai con la nostra amata moka. È un semplice processo, badate, ma a Napoli, l'indiscussa capitale mondiale del caffè, prestano attenzione al più piccolo dei det- tagli: prima di tutto, devi sceglie- re l'acqua con attenzione e, non sia mai, non devi mai usare acqua calda per farla bollire più rapida- mente. Il tuo caffè non sarà buono. Meglio scegliere acqua dolce, povera di calcio, anche se questo significa usare l'acqua in bottiglia per prepararlo. Un vec- chio credo dice che il motivo per cui il caffè ha tanto sapore a Napoli è l'acqua del fiume Serino, portata in città da un antico acquedotto. Tuttavia, Napoli non riceve più quell'acqua da decenni, quindi l'unico segreto del suo caffè, beh ... sta nel fatto che i napoletani lo fanno più buono. Comunque, tornando alla moka e ai suoi segreti: sempre secondo la tradizione napoletana, il caffè deve essere messo nel fil- tro in modo particolare, senza spingerlo con il cucchiaio. Oppure, se lo fai, dovresti fare dei piccoli fori con un fiammifero. "Il caffè ha bisogno di respirare!", dicono. E possono avere ragione, ma ho sempre premuto il mio caffè nella moka, e continuerò a farlo: vedi come siamo noi italia- ni con il caffè? È un rituale, non un drink. E cosa fare una volta pronto? Ho amici che lo agitano con un cucchiaio mentre è ancora nella moka, perché "il caffè in basso è più forte e quello in cima è più leggero". Non so se è vero, ma lasciatemi dire che per loro non va bene se io non lo faccio. Se pensate che le diatribe siano finite, ora che il vostro caffè è nella tazzina, vi sbagliate. Abbiamo una moka sporca di cui prenderci cura. Su questo, sono d'accordo con la tradizione alche- mica del caffè napoletano: mai lavarla con sapone, sarebbe rovi- nare il sapore e l'aroma del vostro prossimo caffè. La pulizia di una moka è un lavoro solo per l'ac- qua, credetemi. Un'ultima nota presa dalla Bibbia del Caffè di Napoli: rice- vere persone con un caffè, zuc- chero e una moka usata ma ben tenuta è un modo fantastico per mostrare loro che tenete a loro. Vedete, una moka utilizzata è pronta per l'uso, farà un caffè perfetto immediatamente, una nuovo, d'altra parte, ha bisogno di essere provata e testata per un po'. Una mia amica irlandese mi è venuta a trovare qualche setti- mana fa e ha preso l'abitudine di prendere un espresso moka a casa mia; le è piaciuto così tanto che ha deciso di acquistare una moka per se stessa da portare a casa, ma ho dovuto fare chiarezza sul non lavarla mai con sapone e sul fare un po' di infuso e gettarlo prima di berlo. Inizialmente non era troppo convinta, ma ha comunque ascoltato il consiglio. Il caffè è una questione di magia Certamente, questo è popolare non solo in Italia, o almeno in alcune parti di essa, ma anche in altri Paesi del Mediterraneo: leg- gere il futuro sul fondo della taz- zina di caffè. L'abitudine ha origi- ni molto antiche: si dice che la gente di Mesopotamia lo faceva già, ma divenne popolare in Europa all'apice del potere otto- mano in Europa orientale. Badate, il caffè turco, ottenuto aggiungen- do caffè all'acqua bollente in un pentolino metallico, viene usato solitamente per questo scopo, ma noi italiani non diciamo no alla lettura di un espresso: bevi il tuo caffè, copri la tazza con un piatti- no, lo giri sottosopra. Aspetta che asciughi e voilà! Il tuo futuro è pronto per essere letto, almeno se sai come farlo. Rituali napoletani Vi ho già parlato del "non con- dividere un espresso in tre", ma Napoli ha una serie di stranezze e peculiarità anche quando si tratta di fare il caffè. Ad esempio, è possibile prendere il caffè in diversi tipi di tazze: la regolare tazza di porcellana, una di vetro o un bicchierino. A Napoli, a quan- to pare, è anche comune per il barista aggiungere zucchero alla tazzina prima di preparare l'infu- so, perciò assicuratevi di avvertir- li se lo prendete senza zucchero, come me. È anche comune scal- dare le tazzine di caffè perchè, a quanto pare, il caffè è più aroma- Caffè e "scaramanzia", una combinazione totalmente made in Italy tico nelle tazzine calde. È incredibile quanta storia e passione ci siano dietro a un gesto semplice come fare una tazza di caffè e noi italiani ne siamo la dimostrazione. Ma sape- te una cosa, il caffè se lo merita: il suo caldo essere amaro e il suo corpo sensuale rendono i nostri giorni più facili da percorrere, li alleviano dallo stress e ci sosten- gono attraverso settimane infinite di lavoro. Che cosa sarebbe la vita dell'Italia senza il caffè? LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Fra le leggende metropolitane, quella della moka che non deve essere lavata è dura a morire Nella città partenopea il caffè è un rito, un privilegio che va condiviso a qualsiasi ora del giorno