L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-24-2017

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GIOVEDÌ 24 AGOSTO 2017 www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano IN ITALIANO | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO I segreti infiniti del Colle Palatino L'archeologa Clementina Panella professoressa all' Università degli Studi di Roma La Sapienza L 'archeologa Clementina Panella è una viaggiatrice del tempo. Negli ultimi tre decenni, la sua squadra ha esplorato sempre più in profon- dità sotto il cuore dell'antica Roma per scoprire quasi tre mila anni di civiltà. Ora è pronta a riempire le ultime pagine di quel- lo che lei chiama "questo grande libro della storia umana". Gli scavi sono concentrati sulla pendenza del Palatino, la più antica delle sette colline di Roma, tra il Colosseo e l'Arco di Costantino. "Questa zona estremamente importante non era mai stata esplorata prima", dice Panella, professoressa all' Università degli Studi di Roma La Sapienza. "Abbiamo fatto una sorprendente scoperta dopo l'al- tra". Le più antiche erano semplici capanne risalenti a dieci-quat- tordici secoli prima di Cristo, cosa che ha indicato che gli umani vivevano sulla collina molto prima della nascita uffi- ciale di Roma nel 753 A.C. Altri risultati offrono testimonianza tangibile alla leggenda di Romolo quale fondatore della città eterna. Includono la Curiae Veteres, un luogo religioso dove Romolo rac- coglieva i rappresentanti dei dis- tretti di Roma (Curiae) per ado- rare e per condividere i pasti insieme. Come testimoniano cumuli di ossa animali, la carne era sicuramente nel menù. "Per 1200 anni questo è rimas- to un luogo di uso e abitazione umana, uno dei più antichi della terra", spiega Panella, che nota come la città originaria di Romolo era stata concepita come un tem- pio che racchiudeva un terreno così sacro che nessuna guerra o battaglia potevano violarlo. "Questo era un confine astratto più che fisico, ma tutti lo riconoscevano e rispettavano". Per Panella, la scoperta più emozionante è stata la Meda Sudans, una fontana monumen- tale del tempo di Augusto, primo imperatore di Roma. Nelle vici- nanze, gli archeologi hanno trova- to una domus o residenza lussu- osamente decorata, ritenuta il luogo dove nacque Augusto nel 63 A.C. Sua moglie Livia lo con- vertì in un tempio dopo la sua morte nel 14 D.C. Tra le scoperte più curiose, inserite all'interno di una scatola di legno crollata, c'erano le "insegne" - scettri non dissimili da quelli di un mago alla Harry Potter, sormontati da globi di vetro scintillanti, nonché da spade da parata e lance per portare bandiere - del IV secolo D.C. Probabilmente appartenevano all'imperatore Massenzio, ucciso da Costantino nella battaglia del ponte Milvio nel 312 D.C. Il più toccante - e inaspettato – è stata un'urna del V secolo D.C., sepolta in un terreno poco profon- do sotto una sporgenza protettiva. All'interno, avvolto in un rivesti- mento di sorta, c'erano i resti di un bambino morto alla nascita o subito dopo. Panella descrive la rivelazione come "molto impres- sionante", un ricordo straordinario del dolore senza tempo della perdita di un bambino. La pratica della città del rici- claggio urbano spesso ha compli- cato gli scavi. "Roma si mangia", spiega Panella. Roma mangia se stessa. I suoi costruttori hanno preso pietre, metalli, vetro e deco- razioni da strutture esistenti per costruirne di nuove, creando stra- to su strato una sorta di lasagna archeologica. Come ha scoperto il team di Panella, alcuni statuari, come un busto di marmo dell'im- peratore Settimio Severo, morto nel 211, furono usati come riem- pitivi per le fondamenta di nuovi edifici. Lavorare tra le glorie dell'anti- ca Roma è sempre stato un "grande privilegio", dice Panella. "Sollevo la testa e vedo il Colosseo, l'Arco di Costantino, il tempio di Venere". Più gratifi- cante è stata l'emozione della scoperta, "di trovare qualcosa che non era mai stato visto prima, di cercare di interpretarlo alla luce di quello che già sappiamo, aggiun- gendo un altro elemento a una storia straordinaria". Poiché lo scavo raggiunge una "zona geologica" di circa 5 metri sotto il livello del mare del fango preistorico giallo che precede qualsiasi presenza umana, il team di Panella si prepara a scrivere il capitolo finale della storia. Tuttavia, rimane un'enorme sfida: analizzare centinaia di contenitori di manufatti raccolti nel seminter- rato del laboratorio di archeologia della Sapienza. Ognuno può riem- pire un altro pezzo del mosaico del passato di Roma. "Questa è un'occasione per ricostruire 3.000 anni di storia e dare voce ad oggetti antichi e alle persone che li hanno usati", affer- ma Tracy Roberts, vicepresidente di LoveItaly.org, un'associazione senza scopo di lucro che ha lanci- ato una campagna di crowdfund- ing per consentire alla profes- soressa Panella di completare la sua ricerca. "Contribuendo, si ha la possibilità di diventare parte della storia - non solo di Roma e d'Italia, ma di tutta l'umanità." Per ulteriori informazioni sugli scavi del Palatino, visitate il sito di LoveItaly all'indirizzo www. loveitaly.org. Gli scavi sono concentrati sulla pendenza del Palatino, la più antica delle sette colline di Roma, tra il Colosseo e l'Arco di Costantino

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