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GIOVEDÌ 24 AGOSTO 2017 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | I saloni interni sono ricoperti da affreschi ben conservati del- l'artista tardo rinascimentale Gian Battista Zelotti, della scuola di Paolo Veronese. I ritratti familiari, i disegni floreali e le figure mitologiche di Zelotti comprendono anche iscrizioni latine tradotte in italiano. Nel primo salone, per impressionare il visitatore con il lignaggio della famiglia, sopra il camino c'è un affresco dell'ampio albero genealogico degli Obizzi. Sul soffitto sono raffigurate rovine romane accanto alla Repubblica di Venezia, comprese le parole, la Monarchia e l'Obbedienza. Roma è raffigurata come una donna, ma con il volto di Eleonora Martinengo, moglie di Pio Enea. Gli affreschi circostan- ti mostrano battaglie di terra e mare e scene dalle Crociate che coinvolsero gli antenati della famiglia Obizzi. Si suppone che lo spettatore resti impressionato dalla forza e dall'impegno della famiglia per la Cristianità. Se queste scene di combatti- mento non bastano, i titoli legano la famiglia ai più nobili valori e tradizioni europei: Democrazia (Roma), Aristocrazia (Venezia) e Monarchia (Cattolicesimo). Il patrimonio della famiglia è ulte- riormente messo in risalto da iscrizioni che fanno riferimento a dalle ragioni del fallimento, Avidità e Discordia, a quelle iscrizioni elevate come Felicità, Buona Fortuna e Coraggio. In ciascuna delle successive sei sale riccamente affrescate, le immagini raffigurano gli ulteri- ori successi della famiglia reale, tutti circondati, come nella prima sala, da appropriate immagini di conferma degli dèi romani e dei valori cristiani, tutti scritti con quelle frasi latine tradotte in ital- iano. La famiglia è nobilita dal suo legame con le glorie della storia romana e la sua pretesa di santità nel suo legame con il dominio spirituale della Chiesa e dei Papi. Nella seconda stanza, la Camera del Papa, per esem- pio, il visitatore entra attraverso la porta sotto la chiave pontificia in una camera degli affreschi di Zelotti raffiguranti Religione, Fede e Virtù, rese in forma mito- logica con l'immagine di un gio- vane nudo con un papavero fiori- to in mano e con la testa corona- ta di allori. Un'immagine raf- figura il matrimonio di Luigi Obizzi con Caterina Fieschi pre- sieduto dal suo parente Papa Innocenzo IV Fieschi. Abbiamo attraversato la Sala della Prudenza e della Pace, rap- presentata da "belle donne", coronate da rami di ulivo e ricoperte di armamenti, spade e scudi. I valori e i poteri cristiani sono inestricabilmente legati. L'opportunità è una "donna nuda" idealizzata, contenta di essere circondata dalle cose materiali di questo mondo. La ricchezza materiale era potere, e la famiglia Obizzi li aveva entrambi in abbondanza. C'era una stanza dedicata a San Marco, il patrono della famiglia, decorato con gli dei pagani romani, Nettuno e Minerva, armati di scudo e di lancia. La Chiesa post-riformatrice aveva cominciato a lamentarsi sia della nudità che delle rappresentazioni pagane nei quadri ufficiali, ma ha concesso un lasciapassare alle famiglie aristocratiche per tali immagini nei loro palazzi pri- vati. A volte, furono persino consentite rappresentazioni las- cive di Eros pagano nelle loro camere private, come gli affres- chi squisiti di Carracci nel Palazzo Farnese di Roma. Ma hoi polloi (la maggioranza, ndr) dovette accontentarsi solo di una pia rappresentazione della nar- razione cattolica ufficiale nelle loro chiese affrescate. Infine, siamo entrati nella stanza dedi- cata a Firenze, dove la colta famiglia Obizzi si avvolge nel mantello del potente e famoso lignaggio dei Medici. Al termine del giro nella sala, eravamo su un'altra veranda che godeva di una vista sui giardini sottostanti, sulla circostante campagna lussureggiante e sulle montagne lontane. Sotto di noi c'era una grande distesa verde una volta usata per i giochi di guerra fredda e talvolta era piena d'acqua per le battaglie marit- time. La nostra guida ha inoltre spiegato che quando l'Arciduca d'Austria visitò il castello nel 1805, per impressionarlo e per intrattenere gli ospiti della famiglia Este, l'eccentrico marchese Tommaso lanciò fuochi d'artificio contro il cielo scuro sulla campagna lontana e creò un vulcano dal più alto Picco Euganeo in lontananza. Ma Tommaso era anche un avido collezionista d'arte. Ha aggiunto una stanza al castello per conservare la sua crescente collezione d'arte, che sarebbe poi diventato il museo del castello. Purtroppo, il potente lignag- gio della famiglia Obizzi si è concluso nel 1805, quando il marchese Tommaso senza figli lasciò il castello agli eredi del casato d'Este. Sotto Francesco IV furono aggiunti altri edifici, oggi chiamati Castel Nuovo. Alla sua morte il castello passò all'Arciduca d'Austria, Franz Ferdinand. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, quando l'Austria si trovò improvvisa- mente in guerra con l'Italia e temendo che l'Italia le avrebbe espropriato il castello, la famiglia si appropriò di tutta l'arte del museo e la portò in Austria dove è oggi. Tale sac- cheggio di tesori artistici italiani ha una lunga storia, che ora leggi attuali e azioni legali aggressive da parte del governo hanno ridotto. Quando il governo ital- iano prese possesso del castello nel 1929, come pagamento per i danni di guerra, ha venduto all'asta il Catajo alla famiglia Dalla Francesca. Ha tenuto il castello fino al 2015 quando la famiglia lo ha venduto a Cervellin. Suppongo che, dato l'amore di Cervellin per il Castello del Catajo, sia il roman- ticismo del castello che la sua storia, non si fermeranno con il suo acquisto. Ci sono molte parti in questa struttura complessa, ma delle sue 350 camere solo gli alloggi sono aperti al pubblico. © Castello del Catajo 19 Romanticismo e storia: il Castello del Catajo e suoi giardini (parte II) Ci sono parti dei giardini che ancora paiono riflettere una severità tutta medievale GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO