L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-7-2017

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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2017 M ichelangelo, Raffaello, Leonardo ... e poi ancora Leonardo, Galileo e molti altri artisti e scienziati tra i più famosi: non c'è dubbio che Firenze - la città rinascimentale - sia da secoli la vera pietra miliare dell'arte occidentale e della scien- za moderna. Infatti, sembra che alcune delle figure più importanti della scena artistica della città fossero anche molto ben preparate in materie molto diverse come la geometria, la matematica, l'astro- nomia e l'anatomia, tra le altre. Nonostante questo fatto ben noto, l'intreccio tra architettura e proporzioni matematiche che svolge un ruolo così cruciale nel far apparire le chiese e i palazzi di Firenze così perfetti è ancora spesso trascurato. Facciamo una passeggiata attraverso la "città dell'arte e della scienza", fermia- moci davanti alle sue principali attrazioni e guardiamo più da vicino le loro facciate alla ricerca della geometria sacra di Firenze, dopotutto una "geometria segre- ta". Il nostro "tour scientifico" del centro storico della città non può che cominciare dalla piazza prin- cipale di Piazza del Duomo. Potremmo quasi dire che tutto quello che abbiamo veramente bisogno di conoscere sulla geo- metria di Firenze sta proprio qui, davanti a noi, sotto gli occhi di tutti, in uno dei luoghi più visitati di tutto il pianeta: anche se i segreti degli edifici unici che costituiscono il complesso di Santa Maria del Fiore sono lì per esser visti da tutti, tuttavia, solo una piccola parte dei milioni di persone che ogni anno visitano questi monumenti, che scatta fotografie e selfie con essi o ne inviano cartoline in tutto il mondo, sembra in realtà notarli. Ad esempio, il Battistero di San Giovanni, l'edificio più antico della piazza: un solo sguardo non può forse aiutarci a capire quanto sia complesso, affascinante e per- fetto questo monumento. Naturalmente, è facile individuare il suo disegno a forma ottagonale, condiviso da altri edifici religiosi simili: ma che dire di ciascuno dei suoi otto lati? Ognuno di essi è diviso orizzontalmente in tre sezioni, a loro volta divise verti- calmente in altrettante parti: la sezione superiore, in particolare, è costituita da tre piccole finestre incluse in uno schema a tre parti, mentre quella centrale ha tre archi ciechi, ciascuno con una finestra più grande. Questo groviglio di forme geo- metriche potrebbe sembrare suffi- cientemente complicato com'è: ma ancora, che dire dell'alternan- za attentamente pianificata di marmo bianco Carrara e di marmo verde di Prato? E la sequenza dei pannelli della porta in bronzo dei maestri Lorenzo Ghiberti e Andrea Pisano, per non parlare degli interni dell'edificio? Ovviamente, la notevole com- mistione dell'arte e della scienza del rivoluzionario Battistero non finisce qui: a parte la magnificen- za dei mosaici triangolari sul sof- fitto sotto la cupola, San Giovanni nasconde in esso un inaspettato omaggio all'astrono- mia inciso sul pavimento in marmo, cioè una meridiana di solstizio che rappresenta i segni dello Zodiaco. Considerando tutto, non sor- prende che durante il Rinascimento il Battistero sia divenuto il palazzo più venerato della città, avendo così un'enorme influenza sulla costruzione e l'or- namento del vicino campanile e della cattedrale. Chi ne fu più ispi- rato probabilmente fu il grande architetto Filippo Brunelleschi, che riuscì a scoprire la prospettiva lineare - realizzando una vera rivoluzione copernicana nell'arte occidentale - studiando attenta- mente la forma e la simmetria del Battistero ottagonale di Firenze. Solo pochi anni dopo, Brunelleschi ha capitalizzato i suoi risultati realizzando l'impo- nente cupola in mattoni della Basilica di Santa Maria del Fiore, un capolavoro insuperabile: come appare, la struttura esterna non è semplicemente circolare come ci si potrebbe aspettare, ma piuttosto ottagonale - come quella del Battistero – ed è sostenuta da alcune "costole", in modo da sop- portare meglio il proprio peso attraverso proporzioni geometri- che. Ma c'è molta più matematica nascosta nella Cupola di Brunelleschi: secondo l'opinione degli esperti, per esempio, la dimensione della cupola stessa era basata nientemeno che sul rappor- to d'oro, la cosiddetta "proporzio- ne divina", se non sulla sequenza di Fibonacci. Per quanto riguarda le altre scienze onorate dalla fac- ciata della cattedrale, si nota un busto di Galileo nell'angolo infe- riore sinistro del rosone centrale, nonché una serie di pannelli geo- metrici con rappresentazioni alle- goriche delle "Arti Liberali" sul Campanile di Giotto: fra loro, l'ar- chitettura, la scultura e la pittura sono accoppiate con l'aritmetica, la geometria e l'astronomia. In definitiva, ciò che emerge dalla nostra esplorazione della Piazza del Duomo è che durante il Rinascimento i campi dell'arte e della scienza non erano poi così separati come lo sono oggi. Basti pensare che un altro grande archi- tetto e matematico di quell'epoca d'oro, Leon Battista Alberti, ha dichiarato - alla fine del suo famoso trattato Sulla Pittura - che "nessun pittore può dipingere bene se non conosce abbastanza geometria". Ma c'è un'altra ragione partico- lare per cui la matematica ha così notevolmente influenzato le scelte estetiche e tecniche dei maestri del passato: l'osservanza delle leggi della geometria, con conse- guente equilibrio e grazia, ha per- messo agli artisti rinascimentali di perseguire la perfezione divina, La geometria segreta di Firenze: tour scien- tifico nella città rinascimentale affinché l'uomo potesse avvici- narsi a Dio. È esattamente la stessa lezione che apprendiamo dal disegno di Leonardo da Vinci dell'Uomo Vitruviano: una figura umana iscritta in un cerchio e in un qua- drato che rappresenta rispettiva- mente il Cielo e la Terra - il sim- bolo perfetto della simmetria del- l'uomo e della natura, ma anche l'ultima, intima unione dell'arte e della scienza. Ci vorrebbe probabilmente una vita intera per scoprire tutti gli schemi segreti che si nascon- dono sotto la superficie dei monumenti e dei palazzi di Firenze. La nostra passeggiata potreb- be includere, ad esempio, una visita alla Sfera armillare e al Gnomone sulla vivace facciata di Santa Maria Novella - uno dei più grandi capolavori dell'Alberti - oppure l'ammirevole intercon- nessione di forme geometriche nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo e nella Cappella Pazzi di Santa Croce, entrambe di Brunelleschi. Un itinerario che cerca di mostrare il legame stretto tra l'arte fiorentina e la scienza, tuttavia, non può ignorare la col- lezione del Museo Galileo (l'ex Istituto e Museo di Storia della Scienza) o il Museo FirST - Firenze Scienza e Tecnica. Quest'ultimo, in particolare, orga- nizza occasionalmente - in colla- borazione con il Dipartimento di matematica dell'Università di Firenze - una serie di "passeggia- te matematiche" attraverso la città, guidate da specialisti e ricercatori che hanno veramente dedicato la loro vita allo studio dei segreti delle forme architetto- niche rinascimentali. La facciata di Santa Maria Novella - uno dei più grandi capolavori di Lon Battista Alberti Anche se i segreti degli edifici unici che costituiscono il complesso di Santa Maria del Fiore sono lì per esser visti da tutti, solo una piccola parte dei milio- ni di persone che ogni anno visitano questi monumenti ne è a conoscenza LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA

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