L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-5-2017

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/883947

Contents of this Issue

Navigation

Page 4 of 47

GIOVEDÌ 5 OTTOBRE 2017 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | rimane sinonimo di libertà e di sogni, un nome ispirato da un altro esploratore italiano, Amerigo Vespucci. Negli anni del Rinascimento, anni di grandi scoperte geografi- che, gli italiani aprirono la strada, ispirati com'erano dal loro innato desiderio di conoscenza, motore potente di molti viaggi verso l'i- gnoto e di innumerevoli incontri che hanno cambiato la storia. Quegli italiani avevano una vera sete di conoscenza ma, per essere giusti con la storia - e con il popolo del mio Paese – da secoli conoscere, apprendere, perfino esplorare, sono temi cari ai cuori degli italiani. Perché esplorare, nel signifi- cato più ampio, comprende tutto ciò che esiste. L'esplorazione non si traduce esclusivamente nella scoperta di una nuova terra, o di conoscere meglio qualcosa di poco conosciuto, esplorare signi- fica cercare risposte. E da dove vengono le risposte, se non dalla nostra incondizionata e profonda- mente umana necessità di sapere? Leggetela in questo modo e l'esplorazione diventa il processo di scoperta della conoscenza ovunque si possa trovare, dai mari ai monti, dai cieli fino al nostro corpo. Dall'immensa regolarità della teoria musicale alla comprensione di come la musica riesca a portarci alle lacrime o alle risate, senza nep- pure essere visibile all'occhio. Dallo scoprire se esiste vita al di fuori della Terra, alla più profon- da e più coinvolgente fra tutte le esplorazioni, quella della nostra anima. Tutti coloro che hanno dedicato la propria esistenza a trovare risposte, tutti sono esplo- ratori. Esploratore fu Trotula, cono- sciuta anche come Trocta De Ruggero, il primo dottore donna nella storia dell'umanità, che praticava nell'XI secolo. Veniva da una famiglia ricca e aristocra- tica, Trocta, ed è certamente gra- zie alle sue origini che le porte della prima scuola medica della storia, quella di Salerno, le si sono aperte: l'istruzione superio- re non era poi un pos to per donne, allora. Ma questo non dovrebbe diminuire l'importanza delle sue azioni e dei suoi suc- cessi. Trocta, che aveva bisogno di s apere come funziona il nos tro corpo e come poteva essere curato. Trocta, la prima a dedicare studio e tempo alla pra- tica ginecologica. Trocta, esplo- ratrice del corpo umano, ma anche donna che es plora il mondo dell'uomo e scopre che, sì, lei aveva il cervello e la forza per avere s ucces s o in quel mondo. Mille anni dopo, l'esplorazio- ne è tutt'altro che finita e gli esploratori italiani sono ancora lì, spesso ad aprire la strada. Italiano ed es ploratore era Umberto Veronesi che, proprio come Trotula, dedicò la sua vita alla scoperta. Trotula aveva fatto ricerche nel mondo della salute femminile, Veronesi in quello del cancro, con un solo obiettivo in testa: batterlo. Una vita guida- ta dalla necessità e dal desiderio di imparare, di scoprire, di salva- re vite. Un esploratore, sicura- mente, Veronesi: non importa se i suoi viaggi non hanno trovato tutte le risposte, e alcune terre inos p itali ancora rimangono senza nome. Il suo lavoro ha aiu- tato la medicina a conquistare terre pericolose e ha insegnato ad altri esploratori come lui, come continuare a cercare. Es ploratore fu D ante, che aveva sete della sua lingua, quel- la che parlava per strada e sem- brava così morbida e musicale. Perché non provare a vedere se era sufficientemente valida per discutere di filosofia e dell'uomo, di Dio e della vita? Il Latino, bello e austero, era usato per tutto questo, ma Dante sentiva, forse sapeva, che anche il suo volgare poteva funzionare altret- tanto bene. E così ha esplorato e quello che ha scoperto, lo ha messo in parole su una pagina bianca, dandoci La Vita Nova e La Divina Commedia, scoprendo la lingua italiana. E che scoperta è stata: parliamo ancora come lui. Nel XX secolo era il signifi- cato e, in realtà, la forma delle parole, l'oggetto da esplorare per Marinetti e i suoi compagni futu- risti, leader di scoperte linguisti- che creative, e lo era per i surrea- listi, che lo cercavano nell'imma- ginario dei sogni e impararono a usare le parole per evocarlo: Dino Buzzati era uno di loro. Esploratore fu, naturalmente, Galileo Galilei, che camminò lungo la linea sottile che ci ha portato alle stelle e ha fatto dei cieli il suo mare. Le scoperte di Galilei inizialmente non furono ben accolte e lo sappiamo tutti, ma che cosa sarebbe ora la scien- za senza le sue esplorazioni, senza la sua determinazione ad imparare e ad abbracciare la conoscenza, indipendentemente dalle s ue cons eguenze? Avremmo avuto l'allunaggio e l'esplorazione dello spazio, le nuove frontiere dell' uomo? Anche i moderni esploratori ita- liani vi hanno partecipato, fino a Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana a toccare, letteral- mente, le stelle con le dita. In ultimo, ma la cosa non è certamente meno importante, l'Italia ha dato al mondo esplora- tori di bellezza, creatori d'arte. Giotto, tutti quei secoli fa, ha esplorato le tonalità e la prospet- tiva, ed è stato il primo a rendere la pittura simile alla vita, espres- s iva, in movimento. Michelangelo, la cui esplorazio- ne della pietra e del marmo portò alla scoperta dell'immensa quan- tità di vita in essi, traspose i volumi e la forma delle arti tridi- mensionali in pareti, soffitti e tele. I corpi, quelli di Michelangelo, sono l'ultima sco- perta sul come renderli più reali della realtà, più corporei e fatti di carne della carne stessa, usando solo i colori e la materia inani- mata. Ora lo capite. Gli esploratori non solo vagano per terra e mari. Gli esploratori vagano per tutti gli aspetti e le sfaccettature della conoscenza e delle abilità umane e anche se i risultati e gli obietti- vi possono variare, lo scopo fina- le è sempre lo stesso: apprendi- mento. E l'Italia, quando si pensa in ques to modo, ha dato al mondo migliaia di esploratori più di quanto si pensi. In realtà, c'è molta più esplorazione italiana delle scoperte di Colombo o Vespucci. Italiani: esploratori della conoscenza Veronesi ha esplorato "la malattia del secolo" donando al mondo la spe- ranza di un futuro senza cancro Gli italiani rimangono prima di tutto esploratori della bellezza. Come Giotto, che esplorò i colori e la prospettiva cambiando il modo di dipingere NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua da pagina 1 Seppur controverso, non dimentichiamoci di Cristoforo Colombo

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-10-5-2017