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GIOVEDÌ 5 OTTOBRE 2017 www.italoamericano.org 46 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT STEFANO CARNEVALI quello che mi sembra essere l'er- rore principale dell'allenatore. DIFFICOLTÀ DELLA DIFE- SA A 3 - Il Milan, dopo il 4-1 patito in casa della Lazio, è pas- sato al 3-5-2 e da lì sono comin- ciati i problemi più gravi. Il 3-5-2 è anzitutto un sistema di gioco complesso da assimilare, che richiede un'elevata organiz- zazione e moltissimi allenamenti. Non consente un'immediata e intuitiva copertura del campo. Difensivamente, per risultare efficace nonostante il grande numero di giocatori che impiega in questa fase, richiede movimen- ti molto meno automatici rispetto a una difesa a 4; in avanti, invece, senza un'adeguata coordinazione e un'elevata velocità, fa correre il rischio di lasciare isolate le punte, generando notevoli proble- mi di manovra. Ora, una squadra rinnovata come il Milan avrebbe avuto bisogno di oliare i propri mecca- D opo il ricco e intelligente mercato estivo, il Milan si era presentato ai nastri di partenza del Campionato con grande entusiasmo e una rosa assolutamente competitiva. Obiettivo dichiarato dei era cen- trare il quarto posto, valido per l'accesso alla Champions: tra- guardo alla portata, nonostante si mettessero in preventivo delle difficoltà, visto che la squadra, rivoluzionata, sarebbe stata un cantiere per parecchi mesi. La fiducia, però, era elevata: a un progetto tecnico ispirato, si accompagnava la grande carica di ambiente e tifosi e molte spe- ranze erano riposte in Montella. L'allenatore era reduce da una stagione positiva, in cui, pur avendo a disposizione un organi- co tutt'altro che eccelso, era riu- scito a ridare dignità ai colori CAMPIONATO DI SERIE B CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE B Obiettivo Serie A. All'origine della crisi del Milan c'è Montella rossoneri, aveva vinto la Supercoppa italiana e aveva posto le basi per un modello di gioco preciso e adeguato alla squadra. Solo il finale di anno, quando concentrazione e (soprat- tutto) forma fisica erano venute meno, aveva riservato qualche brutta figura. La partenza è stata convincen- te: superati i turni preliminari di Europa League, il Milan ha battu- to Crotone e Cagliari senza pate- mi, per poi incappare nella bato- sta dell'Olimpico contro la Lazio. Poi, i Rossoneri hanno centrato vittorie stiracchiate contro Udinese e Spal, sono stati ridico- lizzati in casa della Sampdoria, hanno battuto per un soffio il modesto Rijeka (in Europa League) e sono stati sconfitti a 'San Siro' dalla Roma. In 20 giorni il mondo si è ribaltato. L'entusiasmo ha lascia- to il posto alla paura, la propositi- vità alla timidezza, le certezze ai dubbi. Ma cosa è accaduto? Non si può pensare che una sola scon- fitta possa aver polverizzato sicu- rezze e qualità di un gruppo molto rinnovato ma forte. CONTI KO - L'infortunio di Conti è certamente un fattore: l'esterno difensivo - che starà fuori almeno 6 mesi - era una carta tattica importante, vista l'importanza del gioco sulle fasce nel progetto di questo nuovo Milan. Abate e Calabria non hanno la qualità e la forza fisica del ex Atalantino e Borini (recen- temente provato proprio come fludificante), non conosce i fon- damentali del ruolo. Per quanto pesante, però, non si può credere che l'assenza di Conti possa esse- re così determinante. MONTELLA COLPEVOLE - Credo che il vero 'colpevole' del- l'involuzione rossonera sia Montella, per motivi tattici. Ci sono state numerose criti- che contro 'l'Aeroplanino', ma pochissime sembrano aver cen- trato con esattezza il problema: c'era chi gli rimproverava di sot- toutilizzare i nuovi acquisti, chi di non trasmettere abbastanza 'cattiveria' ai giocatori, chi gli rinfacciava eccessiva tolleranza per gli errori individuali. Tutte questioni aperte che ignorano Continua a pagina 43