L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-19-2017

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 D opo aver esplorato la stretta relazione tra il Sommo Poeta Dante Alighieri e Firenze, sua città nata- le, il nostro viaggio alla ricerca delle origini de "La Bella Lingua" - cioè l'italiano - si sposta verso la città di Arezzo. In realtà, è stato proprio qui, nella parte più orientale della Toscana, che è nato il 20 luglio 1304 un'altra delle cosiddette "Tre corone fio- rentine della lingua italiana": si parla nientemeno che del grande poeta Francesco Petrarca, comu- nemente noto in inglese con il nome di Petrarca. Quando si tratta di affrontare l'influenza dei lavori più celebri di questi autori sullo sviluppo della Bella Lingua, sembra che probabilmente nessuno di loro, nemmeno Dante, sia stato influente come il più grande capolavoro di Petrarca: è stato alla luce delle 366 poesie, princi- palmente sonetti, incluse nel suo Rerum Vulgarium Fragmenta (frammenti di poesia vernacolare) - chiamato anche Il Canzoniere - che i successivi studiosi rinasci- mentali come Pietro Bembo avrebbero creato il modello della lingua e letteratura italiana moderna, in particolare per quel che riguarda la poesia. La ragione principale di questa scelta è stata che - anche se Dante era vissuto solo qualche decennio prima di Petrarca - i tempi erano sicura- mente cambiati: mentre Dante e le sue opere erano ancora piutto- sto radicate nella prospettiva medievale del mondo, Petrarca rappresentava nei suoi scritti una nuova prospettiva filosofica che avrebbe avuto in seguito un enor- me impatto sulla nascita dell'Umanesimo, ponendo così le basi per l'epoca rinascimentale. Nonostante i diversi atteggia- menti dei due poeti, scopriamo che Petrarca ha in realtà condivi- so gran parte delle sue origini e della sua precoce vita con i tempi di Dante. Anche se Petrarca è nato ad Arezzo, i suoi genitori Eletta Canigiani e Pietro di Parenzo di Garzo - noto come Ser Petracco, da cui il cognome - erano infatti cittadini fiorentini in esilio. Cosa più importante è che il padre di Petrarca, un influente notaio della cittadina di Incisa Valdarno, era anche un amico stretto di Dante Alighieri, visto che erano entrambi membri importanti della fazione dei Guelfi Bianchi: alla fine, però, i due sarebbero stati banditi da Firenze per motivi politici a causa della stessa sentenza, costringendo così il fuggiasco Ser Petracco a rifugiarsi con la sua famiglia ad Arezzo, dove nacque il figlio Francesco, il futuro poeta Petrarca. La casa in Vicolo dell'Orto n. 28 – che si trova nel centro stori- co di Arezzo, non lontano dalla piazza principale di Piazza Grande e dalla cattedrale locale - si dice che sia il vero luogo di nascita di Francesco Petrarca: come è accaduto con la "casa di Dante", però, non esistono cer- tezze, solo tradizioni popolari. Comunque sia, è un dato di fatto che Petrarca - che tuttavia si con- siderava un fiorentino - ha scritto in molte delle sue lettere che è nato "nel cuore della città". Anche se l'originale "casa del Petrarca" di Arezzo non esiste più, oggi possiamo ammirare una notevole ricostruzione successiva alla Seconda Guerra Mondiale della casa del XVI secolo che ha sostituito l'edificio medievale in cui il poeta doveva essere nato. A dire la verità, qui non è rimasto molto dei tempi di Petrarca, ma è comunque molto interessante vedere quante storie diverse si nascondono dentro queste quattro mura. Nel corso della sua storia secolare, questa grande casa è stata usata come residenza priva- ta, come Questura locale (sede della polizia) o come sede dell'Accademia Petrarca di Lettere, Arte e Scienze, una fun- zione che continua ancora oggi. La "casa del Petrarca" ospita regolarmente diversi tipi di con- ferenze e letture sul grande poeta e su altri temi. Inoltre, una picco- la parte della casa è aperta al pubblico come museo che mostra tesori d'arte inestimabili, come una collezione di dipinti raffinati e ben 500 monete antiche di epo- che diverse del passato. La cosa più importante però, è che l'edifi- cio, che era una proprietà della famiglia di Petrarca, oggi ospita anche una ricca biblioteca di oltre 15.000 volumi, tra cui anti- chi rotoli e manoscritti, nonché i libri che una volta appartenevano al famoso scienziato del 17° secolo di origini aretine Francesco Redi. Se volete saperne di più delle tracce che Petrarca ha lasciato nella sua città natale, probabil- mente sarete disposti a cercare altrove: ad esempio, presso il locale Teatro Petrarca, il teatro più importante di Arezzo, o il monumento del 1928 in marmo bianco che c'è nel parco vicino alla grande Fortezza Medicea. Ma anche questo non è suffi- ciente, dopo tutto: non dimenti- chiamo che Petrarca era il figlio di un esiliato e un vero e proprio "cittadino del mondo", così che, alla fine, si devono cercare le sue origini ben oltre i confini della sua città natale, nel resto della Toscana, in tutta Italia e in Europa. Sembra che la famiglia di Petrarca abbia lasciato Arezzo pochi mesi dopo la sua nascita: prima si trasferirono a Incisa, dove c'era un altro possedimento della famiglia (effettivamente si può ancora trovare la "Casa del Petrarca" nella locale Piazza Benassai nelle vicinanze del Castello), poi hanno vissuto per un po' a Pisa, dove Ser Petracco stava facendo affari e dove - come Petrarca stesso avrebbe raccontato in seguito in una lette- ra a Giovanni Boccaccio – il gio- vane Francesco ebbe modo di incontrare l'amico di suo padre, Dante, per la prima e unica volta nella sua vita. Dopo una vita fatta di viaggi e soprattutto di poesia, Petrarca si stabilirà in una piccola città con il nome di Arquà, oggi situata nella regione del Veneto, sui Colli Euganei che circondano Padova. Qui, nella città che oggi è chiamata Arquà Petrarca in suo onore, potrete trovare e visitare un'altra "casa del Petrarca" in Via Valleselle n. 4: è la casa in cui il grande poeta d'Italia ha trascorso i suoi ultimi giorni, lasciandoci ereditare "la più bella delle lin- gue". Petrarca certamente trasse ispirazione dalla bellezza di Arezzo e di Arquà per la composizione dei suoi capolavori A l l a r i c e r c a d e l l e o r i g i n i d e L a B e l l a Lingua (Parte II): Petrarca eArezzo GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Anche se Petrarca è nato ad Arezzo, i suoi genitori Eletta Canigiani e Pietro di Parenzo di Garzo - noto come Ser Petracco, da cui il cognome - erano infatti cittadini fiorentini in esilio

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