L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-19-2017

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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 D urante la mia cena al ristorante Campagnola con il dottor Rock e John Positano, autori di "Cena con DiMaggio: ricordi di un eroe americano", ho pensato a una cosa: quando la parola eroe si è legata a Joe DiMaggio? Senza dubbio la parola è diventata quasi un sinonimo di Joe DiMaggio durante i suoi giorni di attività sportiva per la sua abi- lità atletica che lo ha portato a nove campionati in serie mondia- le con i New York Yankees. Ciò che è interessante, comunque, è che dopo il suo ritiro dal base- ball, la parola eroe gli è rimasta, come testimoniato dai versi inde- lebili di Paul Simon: "Dove sei andato Joe DiMaggio": qui il cantautore ha messo alla prova l'idea dell'eroe nella cultura pop e ha usato lo Yankee Clipper come standard di riferimento per quello che veramente significa la parola. "Ecco perché DiMaggio rima- ne importante oggi", ha detto John "perché è rimasto un eroe molto tempo dopo aver lasciato il gioco del baseball anche per coloro che non l'hanno mai visto giocare o per quelli che avevano già altri eroi. C'era qualcosa di speciale in lui e penso che quan- do si sente la sua storia, voglia- mo che i nostri attuali atleti siano simili in termini di classe e di rispetto, e la maggior parte non ci riesce". Ha continuato a spie- gare: "Joe non è mai stato il mio eroe finché non ho sentito Rock parlare di lui e poi ho capito". I fratelli Positano credono che DiMaggio fosse ben consapevole della sua immagine e abbia accettato la responsabilità soprat- tutto verso bambini, italo-ameri- cani e baseball. "Alcuni atleti oggi sembrano eroici, ma in seguito si scopre che hanno i piedi di argilla", ha detto John. Uno dei punti fondamentali dell'amicizia del dottor Positano con DiMaggio si è avuta quando Joe espresse il timore che qual- cuno volesse rovinargli la reputa- zione. Una persona contattò Joe e aveva l'intenzione malevola di ricattarlo per un "conto bancario speciale", creato a suo nome cin- quanta anni prima dai proprietari di club a New York e San Francisco. Fondamentalmente era stato pagato per presentarsi a ristoranti / discoteche e un sacco di clienti entravano a spendere soldi solo per parlare con Joe DiMaggio. Quello che Joe DiMaggio non sapeva era che "i proprietari di San Francisco erano sul lato sbagliato della strada", ha scritto Dr. Rock. La preoccupazione di DiMaggio era relativa al fatto che non voleva che il suo nome fosse associato alla Mafia; capi- va veramente il suo valore nella comunità. "Conosco qualcuno a San Francisco, un ragazzo dell'Fbi che è un tuo grande fan. Magari parlerà a questa gola profonda e appianerà le cose", disse il dottor Rock a DiMaggio. Dopo qualche settimana di timori per la paura che le infor- mazioni arrivassero ai giornali, DiMaggio non ha più sentito par- lare di lui. "Penso che in quel momento DiMaggio ha capito di poter fidarsi di mio fratello" ha detto John. Il disastro potenziale li avvicinò e Joe DiMaggio capì che, da quel momento, quella "roccia" era sicura. Le sue cattive esperienze con gli adulti hanno costretto Joe ad essere sospettoso e tenace. Ciò divenne evidente nel suo disprez- zo per i fratelli Kennedy e nel litigio con Frank Sinatra, entram- be le volte per il loro legame con la sua ex moglie Marilyn Monroe, l'amore della sua vita. Era anche lontano dal figlio Joe Jr. Quindi, cosa ha reso il dottor Rock Positano diverso dal resto? "Prima di tutto", ha detto il dot- tor Rock, "tutti iniziavano nella colonna negativa con DiMaggio, non sono stato un'eccezione". Il medico si è fermato per qualche secondo e ha sorseggiato il bic- chiere di Chianti, poi ha conti- nuato a dire: "Se facevi qualcosa che lo faceva arrabbiare, non ti parlava per settimane, a volte per sempre". In Cena con DiMaggio, il medico descrive alcune volte in cui fu quasi inviato in Siberia. Questo era il modo in cui Joe DiMaggio esprimeva il suo malumore e attuava il trattamen- to del silenzio. Mentre l'amicizia si sviluppava, i due si avvicina- rono più come un padre e un figlio. Era molto attento nello sviluppare amicizie strette. Ecco perché all'inizio DiMaggio vole- va saperne di più sul dottor Positano. Rock e John Positano sono nati e cresciuti nella sezione Bensonhurst di Brooklyn, una volta una zona fortemente italoa- mericana. Il loro nonno paterno era di Positano, da dove viene il cognome. La nonna paterna dei fratelli era di Avellino e la fami- glia di loro madre aveva radici a Napoli. Il lato Positano della famiglia è arrivato in America nel 1920 e si stabilì a Freedman, una piccola città in Pennsylvania. "Nostro nonno aveva ottenuto un posto da guar- diano per una società di estrazio- ne di carbone", ricorda John. Fu a Freedman che il nonno avvertì discriminazioni contro gli immi- grati italiani. Decise quindi di cambiare il suo cognome da Positano a Foster. Fino a quando la famiglia non si spostò a vivere a Brooklyn, New York, con i parenti, lui non riportò il cognome alla forma originale. John e Rock Positano sono estremamente orgogliosi del loro patrimonio e non hanno Ricordando Joe DiMaggio a cena (parte II) mai dimenticato le loro umili ori- gini. A entrambi è stato insegnato il valore dell'educazione. John è andato alla NYU Law School e Rock ha frequentato la Yale University. Joe ha rispettato Rock per la sua forte etica nel lavoro e per il fatto che ha frequentato la Ivy League School. "Joe era un intel- lettuale", ha detto John, "non ha mai terminato la scuola superiore ma era si interessava molto di politica e di molti altri importanti problemi sociali". Rock ha aggiunto spiegando: "DiMaggio era molto interessato alle vite di coloro che erano vicini a lui, e voleva sapere, solitamente a tavola, le loro opinioni su una vasta gamma di argomenti". Malgrado la morte di Joe DiMaggio, diciotto anni fa, il nativo di San Francisco, nato da immigrati siciliani, resta impor- tante per altri motivi. Recentemente, il suo record per aver colpito più fuoricampo (29) come esordiente degli Yankees nel 1936, è stato superato que- st'anno dal battitore Aaron Judge.  Cosa ancora più importante, comunque, credo che Joe DiMaggio rimanga una figura centrale in tutto il Paese. A Hollywood, Florida, c'è l'Ospedale dei Bambini Joe DiMaggio, dove la più alta qua- lità di cure mediche è data ai bambini in difficoltà. A Chicago, annidata tra gli edifici di mattoni rossi e l'erba appena tagliata, c'è una statua mastodontica di Joe DiMaggio e della sua classica mossa. La statua in bronzo si trova in mezzo a Piazza DiMaggio e ai passanti si ricorda costantemente l'icona italo-ameri- cana. A San Francisco, in California, è un argomento di conversazione tra i membri della famiglia e gli amici. E a New York, il metodo non chirurgico del piede e della caviglia del dot- tor Rock Positano è noto a livello nazionale, in gran parte per il suo successo nell'aiutare il famoso (o famigerato) tallone di Achille di Joe DiMaggio che, come ricorda Rock, "è stato citato anche ne Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway". Per i critici che pensano che ci sia un senso di tradimento nel rivelare i momenti privati di DiMaggio, Rock ha spiega così: "C'erano cose che mi ha detto che erano per la conoscenza del pub- blico e ci sono altre storie che rimarranno per sempre sulla tavo- la della cena". Ha aggiunto: "Avevo l'obbligo di raccontare la sua storia a causa del suo posto nella storia e sono orgoglioso di averlo fatto". L'amicizia tra i due era veramente basata sulla fiducia e l'amore. Alla fine del nostro pasto ho brindato in onore di Joe DiMaggio e mi sono sentito pri- vilegiato per la mia esperienza di aver parlato del Clipper degli Yankee con qualcuno che è stato molto vicino, forse, all'ultimo eroe americano. DiMaggio era molto interessato alle vite di coloro che erano vicini a lui CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI I fratelli Positano da ragazzi

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