L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-19-2017

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/889572

Contents of this Issue

Navigation

Page 28 of 43

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Ottobre a L.A: Italian Heritage Month I l mese dell'eredità italo-ameri- cana è iniziato nel migliore dei modi con una presentazione speciale e commovente del Consiglio comunale da parte del consigliere Joe Buscaino. L'evento si è tenuto nel municipio di L.A. il 12 ottobre con l'obietti- vo di onorare il ricco patrimonio di americani di origine italiana e celebrare i loro contributi alla cultura e alla società americana. I celebrati di quest'anno, con il loro talento e senso d'iniziativa, rapp- resentano bene il ruolo della comunità italoamericana a L.A. Sono la famiglia Riboli della San Antonio Winery, Ann Potenza Smith, Neal DiLeva, Josephine Accetta e Paul Sorvino. Santo Cambianica fondò la San Antonio Winery nel 1917 su Lamar Street, dedicandola al suo santo patrono, Sant'Antonio. Nel 1936, un giovane Stefano Riboli cominciò l'apprendistato sotto lo zio Santo, dimostrando rapida- mente di essere prezioso. San Antonio Winery è l'ultima canti- na rimasta nel centro di Los Angeles, un gioiello nascosto e un punto di riferimento storico che opera nella stessa comunità in cui è stata fondata 100 anni fa. Ann Potenza Smith ha preso parte alla comunità di L.A. quindici anni fa, prima come volontaria, poi come direttore esecutivo e produttore di eventi per la festa di San Gennaro a Hollywood. La festa ha infine portato Ann a unirsi all'Order Sons of Italy Hollywood e ai Federated Italo-Americans di cui attualmente è presidente per la terza volta. Nel suo commovente discorso, ha spiegato la sua visione del patrimonio italiano, che è sempre stato basato sulla condivisione dell'amore per la famiglia, lo stare insieme, aiutan- dosi reciprocamente e avendo una casa aperta a tutti. Il terzo premiato è stato Neal DiLeva, che negli ultimi trentotto anni è stato membro della Federazione Cattolica Italiana, in qualità di membro del consiglio di amministrazione, primo vicepresidente e, negli ultimi vent'anni, di presidente del grup- po. Il ramo 115 della Federazione Cattolica Italiana è stato istituito a Maria Stella del Mare con il titolo "San Giovanni Giuseppe della Croce", santo patrono del- l'isola di Ischia, Italia. La successiva sul palco è stata Josephine Accetta. All'inizio degli anni '70 è stata fortemente coinvolta nella St. Joseph Society, un'associazione cattolica italiana fondata a Los Angeles dalle sue zie. Oggi la festa di San Giuseppe è celebrata ogni anno il 19 marzo nella chiesa di Maria Stella del Mare e in altre aree di Los Angeles. La celebrazione include una Messa, una proces- sione e un pasto preparato per l'intera comunità. Ultimo ma non meno impor- tante Paul Sorvino, un vero showman, ha incantato e divertito il pubblico con un discorso fresco e accattivante. L'attore nato a Brooklyn ha recitato sul palco, in televisione e nei film e ha oltre 180 partecipazioni a suo nome. Sul grande schermo, è famoso per il suo ritratto di ragazzi duri e figure autoritarie, in interpre- tazioni di spicco come Paul Cicero nel film Goodfellas del 1990 di Martin Scorsese e come il capitano Edelson, lo stressato capo della polizia nel dramma del 1980 "Cruising" di William Friedkin. Il Console Generale d'Italia, Antonio Verde, chiamato sul palco dal consigliere Joe Buscaino, ha concluso la serata con un discorso meditativo sul- l'evento e sul legame tra l'Italia e l'America: "Siamo qui stasera non solo per celebrare il patrimo- nio italiano ma anche per la forte e attiva identità italo-americana. Sono lieto di avere l'opportunità di congratularmi con coloro che sono stati onorati questa sera e di celebrare i risultati degli italo- americani. Devono essere sempre ricordati i loro contributi al pro- gresso economico, sociale e sci- entifico di questo paese. Gli italo- americani sono il risultato della determinazione, della capacità di affrontare sfide, sacrifici e cre- atività. Il 12 ottobre, come sapete, è la data comunemente associata alla scoperta dell'America e, in questo contesto, pensiamo anche ad un altro italiano, Cristoforo Colombo. Naturalmente, rispettiamo tutte le opinioni, ma continuiamo a vedere la sua figura storica come simbolo di ciò che gli ital- iani hanno contribuito a fare con i loro muscoli e il loro cervello. È in questo contesto che rendiamo omaggio a coloro che portano alti gli standard del proprio patrimo- nio e si impegnano per la loro identità americana e le loro radici italiane. Per me, rappresentare il governo italiano è anche una ricca opportunità per riaffermare la profonda amicizia esistente tra i nostri paesi e ringraziare la comunità italo-americana, che è al centro di questo legame". Alcuni momenti toccanti e domande a cui Joe Buscaino ha risposto durante il suo discorso. Cosa significa oggi italo- americano? "A nome della mia gener- azione e della attuale, voglio dire grazie alla generazione che ci ha cresciuti con molti sacrifici. Le prime generazioni che sono venute qui in America hanno dovuto affrontare molte diffi- coltà; partirono dal basso in modo che noi, i loro figli, le loro figlie e i nipoti potessimo diventare rispettati medici, avvo- cati, banchieri, uomini d'affari e leader. Tutti loro ci hanno mostrato che il lavoro duro, l'amore, il rispetto e la famiglia sono gli ingredienti di una vita meravigliosa, quindi ora è il nos- tro turno per assicurare che tutto ciò che ci hanno insegnato possa restare parte del nostro DNA per molte generazioni a venire. Nella società moderna è molto facile perdere il senso della nostra cul- tura, ma ora che non dobbiamo più affrontare la lotta che hanno sofferto loro, possiamo usare energia aggiuntive per garantire la conservazione della nostra cul- tura e di chi siamo veramente". Durante il suo discorso ha parlato di un nuovo progetto che inizia, una nuova "Little Italy" a San Pedro. Puoi darci qualche dettaglio? Sì, oggi abbiamo qui così tante grandi organizzazioni e così tante celebrazioni da cui possi- amo partire, compresa questa di stasera, ed è per questo che oggi mi piacerebbe sfidare la nostra comunità italo-americana e impegnarci a raggiungere un paio di obiettivi che permettano all'es- perienza italo-americana di essere condivisa con tutta la città di Los Angeles e oltre. Negli ultimi cen- t'anni, la cultura italo-americana è stata coltivata e protetta grazie all'insediamento dei "quartieri delle Little Italy" nelle città amer- icane. Mentre New York ha oltre 20 distretti di Little Italy e altre città come Chicago, San Francisco, San Diego, Saint Louis hanno Little Italies, Los Angeles non ne ha una e per questo oggi sto lanciando l'im- pegno di stabilire una Little Italy a San Pedro. Lo facciamo perché è sede di una grande concentrazione di italo-americani originali, ma per stabilire una Little Italy, la nostra comunità deve spingere abbastan- za aziende italiane a venire a San Pedro e lavorare insieme per creare una destinazione desider- abile che rifletta la nostra cultura. Pertanto, stiamo progettando di istituire un'organizzazione senza scopo di lucro per mettere insieme le imprese italiane e non c'è mai stato un momento migliore perché stiamo comin- ciando a vedere che, grazie agli sforzi di riqualificazione, San Pedro comincia a crescere anco- ra, proprio come quando gli ital- iani sono arrivati qui tra 50 e 100 anni fa per lavorare nel settore della pesca. È un grande progetto e spero che tutta la comunità italo-americana lo abbracci. Tra i celebrati quest'anno la Famiglia Riboli della San Antonio Winery LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES Tra gli altri premiati anche Paul Sorvino

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-10-19-2017