L'Italo-Americano

GIOVEDÌ 2 NOVEMBRE 2017 www.italoamericano.org 42 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT STEFANO CARNEVALI Sin qui solo due incognite vere: la panchina corta (soprattutto in difesa, ma Spalletti ha detto di aspettare investimenti importanti nel mercato di gennaio) e la diffi- coltà nel coinvolgere João Mario e Brozovic negli automatismi del 4- 2-3-1: se uno di questi trequartisti facesse il definitivo salto di qua- lità, l'Inter potrebbe davvero tro- vare 'la quadra'. La storia ci ha abituato ad andare cauti con gli entusiasmi a tinte nerazzurre: nel recente passa- to, infatti, singoli episodi negativi sono spesso stati in grado di pol- verizzare mesi di risultati eccellen- ti. Però, fatto altrettanto noto, la 'Beneamata' ha sempre dato il massimo quando è stata affidata ad allenatori bravi e 'decisionisti': proprio come Spalletti. L 'Inter è a quota 29: un record storico mai toc- cato dopo appena 11 giornate di Campiona- to. Grazie alla vittoria sul non irresistibile Verona che pure lo ha fatto soffrire più del dovuto (in campo confermata la formazione schierata nelle ultime 4 giornate ovvero il 4-2-3-1 con Icardi punta unica e Candreva, Borja Valero e Perisic dietro. Vecino e Gagliardini davanti alla difesa, poi D'Ambrosio e Nagato- mo esterni e Miranda e Skriniar davanti ad Handanovic), la squa- dra di Spalletti resta a -2 dal CAMPIONATO DI SERIE B CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE B Inter in piena corsa per il titolo: merito di Spalletti e del record di punti che dà fiducia alla squadra Napoli, conquista la vittoria che serviva per tornare al secondo posto e supera di nuovo Juventus e Lazio. Traguardi numerici a parte, i Nerazzurri sono assolutamente in corsa per il titolo, cosa del tutto impensabile dopo i 'sali scendi' dello scorso anno e un mercato non propriamente faraonico. Eppure - anche da queste pagi- ne - avevamo subito avvisato: Spalletti può essere l'uomo giusto al posto giusto, l'allenatore in grado di far rendere al massimo un organico forte coi piedi, ma non esattamente irreprensibile di testa. L'Inter dello scorso anno - rosa alla mano - era già una squadra fortissima che però si era persa tra le fatiche dei propri allenatori, una società non sempre presente e i capricci di qualche top player. Spalletti - uomo 'forte' e ideal- mente perfetto per 'tenere le bri- glie' del bizzoso mondo nerazzur- ro - ha accentrato su di sé i riflet- tori, 'coprendo' sia il mercato 'conservativo' d'estate, sia qual- che 'mal di pancia' eccessivo dei calciatori. Il vero colpo è stato confermare Perisic ma, attorno al croato, si è costruita una squadra solida e abituata a giocare assie- me. Borja Valero - usato garantito - è arrivato da Firenze assieme a Vecino, l'estroso ma sregolato Kondogbia è stato messo alla porta, così come sono stati presto accantonati i terzini offensivi (Cancelo e Dalbert) a favore della disciplinata vecchia guardia (D'Ambrosio e Nagatomo). In mezzo alla difesa, poi, il rendi- mento sorprendente di Skriniar che, dopo un anno positivo ma non eccezionale a Genova, si sta imponendo come uno dei difenso- ri migliori del torneo. Il lavoro di Spalletti - tattico e motivazionale - è stato sopraffino: tutti i giocatori sono stati messi nelle condizioni di rendere al meglio, le 'prime donne' adesso viaggiano a fari spenti e si sono messe al servizio di un progetto che hanno compreso essere solido e consapevole e, come se non bastasse, anche la fortuna ha fin qui arriso ai colori nerazzurri con sconcertante regolarità (ma è tipi- co del Campionato italiano: quan- do qualcosa funziona, anche l'im- ponderabile pare sempre girare a favore).

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