Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/918003
GIOVEDÌ 28 DICEMBRE 2017 www.italoamericano.org 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Chanukkah, si accendono le luci del cinquecentenario Ghetto ebraico di Venezia S inagoghe. Lapidi comme- morative tra vegetazione e masegni, il tradizionale selciato in pietra delle calli e dei campi veneziani proveniente dai colli Euganei. Qualche ristoran- te. I maschi con la kippah. Le valigie trascinate dei turisti. Il giovane viavai univers itario diretto verso i vicini locali della zona. Sono le tante facce del ghetto ebraico di Venezia. E' un panorama che ogni dicembre muta per qualche gior- no. Nel campo del Gheto Novo infatti, fa la sua comparsa un gigantesco candelabro. Una luce fissa accesa al centro e le altre otto, quattro per segmento, che si accendono un giorno alla volta. È il s imbolo della fes ta di Chanukkah (H anuk kkah), la festa delle luci. Una tradizione ques ta antichis s ima, e come riportato in uno dei testi sacri dell'ebraismo, il Talmund, risa- lente al II secolo a.C. quando il popolo di Dio riconquistò il tem- pio di Gerusalemme. Secondo la tradizione, il tem- pio andava illuminato ininterrot- tamente per otto giorni con olio di ulivo purissimo ma quest'ulti- mo scarseggiava e al massimo ce n'era a sufficienza per uno solo. Gli ebrei non si persero d'animo e realizzarono comunque un can- delabro di s tagno e ferro (Menorah), accendendo tutti i lumi. Miracolosamente però, l'o- lio durò per tutta la durata del periodo prestabilito. Se in princi- pio si festeggiava nelle case, oggi sempre più Chanukkah ha iniziato a mostrarsi nelle piazze, anche in quelle di Venezia. Così sacro e profano si incon- trano a distanza di pochi metri. In strada Nova il viavai turistico è incessante. Lo shopping del terzo millennio unisce residenti e stranieri. Sono i tanti volti del sestiere di Cannaregio, lì dove i più attenti possono vedere, o meglio calpestare, le cosiddette pietre d'inciampo in memoria delle vittime della Shoah. Incastonato tra il canale di Cannaregio e la lunga Fondamenta degli Ormesini, da 500 anni ha sede il ghetto ebrai- co. Che si venga dalla stazione S anta Lucia o da S an Marco/Rialto, la strada più sem- plice per raggiungerlo è arrivare al ponte delle Guglie e quindi, pochi secondi dopo, entrare in questo piccolo mondo a parte della città di Venezia. Una città nella città. Un corpo quasi a sè stante. Un cosmo che suscita curiosità e interesse. Abitato quasi esclusivamente da ebrei, il ghetto è attraversato quotidianamente da centinaia di persone e quando a ridosso del Natale cattolico, il grande cande- labro di Chanukkah inizia a com- parire e accendersi, sono in tanti a fermars i res tando qualche minuto a fotografarlo, a porsi domande e a riflettere. Non c'è festa senza le ricette del periodo. Tra i piatti più tipici le frittelle a b as e di patate (latkes), i mini-cornetti farciti Rugelach e le simil-ciambelle Sufganiyot. La storia del popolo ebraico durante il II conflitto mondiale ha sfregiato gran parte della memoria collettiva europea. Non è stata l'unica tragedia, ma di sicuro una delle peggiori. Mentre il freddo si annida su ogni lembo di pelle non protetto da un giaccone o un berretto, la storia contemporanea fa il suo cors o, talvolta peccando di memoria. Oggi l'Italia sta assi- stendo a un tragico ritorno di pericolose ideologie. Gruppi minori certo, ma pur sempre sostenitori di quella follia omici- da che portò alle leggi razziali e ai campi di sterminio. Oggi però la notte veneziana è serena. Le stelle passeggiano nella volta celeste senza lasciare traccia di cadute improvvise per cui serve esprimere un desiderio. Le luci del Chanukkah risplendo- no solenni. Dentro il loro baglio- re c'è la forza di un popolo che lotta da sempre per non scompa- rire. Quella luce vive dentro cia- scuno di noi e qui a Venezia con- tinua ad essere un rito collettivo, condiviso con tutti coloro che si affacciano nel cinquecentenario Gheto Novo. LUCA FERRARI Venezia celebra la festa ebraica dei Lumi tra le calli del Gheto Novo La grande Menorah della festa di Chanukkah di Venezia accede una luce
