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GIOVEDÌ 11 GENNAIO 2018 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI 19 P er secoli gli antichi Romani hanno costru- ito strade e ponti per collegare tutti i terri- tori conquistati, archi trionfali per celebrare le loro vit- torie, acquedotti per fornire acqua ai nuovi insediamenti. Accanto alle conquiste militari, costruirono anche piazze, ville, teatri e – ultimi ma non meno importanti - bagni pubblici: in altre parole, sapevano bene anche come godersi al meglio la vita. Si dice che un imperatore romano - quando gli chiesero perché face- va il bagno almeno una volta al giorno - disse che sfortunata- mente non aveva il tempo di con- cedersi più spesso un tale piacere. I bagni romani (o terme, come venivano chiamati allora in latino) erano più che servizi sani- tari all'avanguardia: erano il più importante luogo di ritrovo della comunità. Facciamo un tuffo nel- l'epoca romana visitando le Terme di Caracalla, uno dei com- plessi termali imperiali più gran- di e meglio conservati della Città Eterna. Conosciute anche come Terme Antoniniane, le Terme di Caracalla furono costruite dal 212 d.C. per volere dell'impera- tore Caracalla e furono poi com- pletate dai suoi successori. Inau- gurate nel 216 nella parte meridionale della città, vicino all'antica Via Appia, sarebbero state le più grandi terme romane per diversi decenni, fino alla costruzione - negli anni dal 298 al 306 - delle Terme di Dio- cleziano (ora convertite, in parte, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, nella chiesa di San Bernardo alle Terme e nel Museo Nazionale Romano). Nonostante siano state restaurate più volte durante la loro storia, le Terme di Caracalla avevano cessato di svolgere la loro funzione origi- naria già nell'anno 537, come conseguenza del primo assedio di Roma, durante il quale Vitige, re degli Ostrogoti, recise gli acque- dotti della città per tagliare il suo approvvigionamento idrico. Comunque sia, per più di tre secoli prima del loro successivo abbandono, le Terme di Cara- calla avevano prosperato. Non solo erano state il luogo d'incon- tro preferito da generazioni di bagnanti senza distinzione di età, sesso e classe sociale (il luogo era apparentemente libero e aper- to a tutti, con spazi e orari diversi per uomini e donne): per la loro magnificenza, anche le terme erano considerate una delle sette meraviglie di Roma. Se non è difficile immaginare la grandeur originaria delle terme, guardando le imponenti rovine attuali, è più difficile per noi capirne la struttura e le molteplici funzioni a prima vista. Per questo motivo, il museo locale sta ora iniziando a speri- mentare un nuovo visualizzatore 3D che consente a tutti i visita- tori di vedere, in tempo reale, una ricostruzione delle Terme di Caracalla com'erano 1800 anni fa. Si vede che l'edificio rettan- golare - che potrebbe ospitare migliaia di visitatori contempo- raneamente - comprendeva piscine, due diverse palestre, servizi igienici, spogliatoi, fontane e varie gallerie, ma era anche circondato da un teatro, alcuni negozi, un santuario, e due biblioteche. Le aree termali, in particolare, erano divise in tre spazi diversi, rispettivamente chiamati tepidar- ium, calidarium e frigidarium. Dopo essersi allenati in palestra e spogliati nel cosiddetto apody- terium, i bagnanti nudi entravano nella prima di queste zone, dove coprivano i loro corpi con olio e altri unguenti e facevano un bagno caldo, per poi passare al secondo, uno spazio con l'acqua calda e infine all'ultima stanza di acqua fredda. Ma la gente non andava in questa o in altre thermae solo per fare il bagno. Le Terme di Cara- calla erano anche un luogo in cui i ricchi potevano sfoggiare le loro ricchezze, in cui i filosofi e i politici potevano arringare le folle e cercare consenso tra di loro, mentre tutti gli altri pote- vano socializzare, rilassarsi e divertirsi: basti pensare che scol- pito sul bordo della piscina prin- cipale dell'edificio, chiamata natatio, si trova una tabula luso- ria, un particolare tipo di gioco da tavola a cui le persone potevano giocare sedute direttamente nel- l'acqua. Sfortunatamente, oggi non rimane molto di questo ambiente vivace e animato, e si può solo immaginare come poteva essere un giorno alle Terme di Caracalla ai tempi dell'Impero Romano. Inoltre, nel corso dei secoli i bagni abbandonati sono stati anche privati della maggior parte dei loro materiali preziosi e delle opere d'arte uniche, utilizzate come una vera e propria miniera di tesori. Solo per fare alcuni esempi, una colonna di granito proveniente dalle Terme fu innalzata in Piazza Santa Trinita a Firenze nel 1563, diversi capitelli figurati furono riutilizza- ti nella costruzione della Catte- drale di Pisa e nella locale Chiesa di Santa Maria in Trastevere, e due vasche grigie furono trasfor- mate in fontane per la piazza Far- nese di Roma. Papa Paolo III, in particolare, fu responsabile del ritrovamento e della dislocazione di molti dei tesori dei Bagni, con i quali sperava di adornare Palaz- zo Farnese, il grande palazzo della sua famiglia a Roma: tra questi tesori c'erano anche i due più importanti gruppi marmorei ritrovati nelle Terme di Caracalla, cioè il cosiddetto Toro Farnese e l'Ercole Farnese, entrambi ora ospitati - insieme al resto della collezione di famiglia - nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Per quanto riguarda gli splen- didi mosaici che un tempo copri- Le Terme di Caracalla prosperarono per tre secoli prima di essere abbandonate Le Terme di Caracalla, un tuffo nell'Impero Romano vano diverse parti delle Terme, alcuni di essi sono ancora visibili nella loro posizione originale, alcuni sono andati persi, e altri ancora - come i famosi Mosaici degli Atleti - sono stati spostati nei Musei Vaticani. Allora, cosa rimane dell'unic- ità delle Terme di Caracalla oggi? Il fatto che queste maestose rovine ora servano come sede estiva del Teatro dell'- Opera di Roma, così come la pre- senza qui di un'opera dell'artista contemporaneo di Arte Povera Michelangelo Pistoletto (Il Terzo Paradiso), sembrano suggerire una risposta chiara: nonostante la loro condizione di rovina, i Bagni rappresentano ancora la continu- azione dell'arte antica nell'era attuale. Non c'è da stupirsi che - dai tempi dei Romani ai giorni nostri - abbiano ispirato la costruzione di molti altri edifici in tutto il mondo: tra questi trovi- amo la Chicago Union Station e l'originale Pennsylvania Station a New York City. Alcuni dei mosaici che decoravano le terme sono ancora visibili Anche in rovina, le terme mostrano ancora la loro bellezza