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GIOVEDÌ 25 GENNAIO 2018 www.italoamericano.org 23 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA A ltri appunti sparsi su gennaio con Con- nessioni italiane. All'inizio del 2018, pensavo che i lettori "che non erano nati ieri" avrebbe- ro goduto di un viaggio nella memoria, recuperata dalle pagine del 1989 di Comm Unico, la rivi- sta di Unico National, la più gran- de organizzazione di servizio ita- loamericana negli Stati Uniti. SIAMO SOPRAVVISSUTI! Siamo nati prima della televi- sione, prima della penicillina, prima dei vaccini antipolio, dei cibi surgelati, di Xerox, plastica, lenti a contatto, frisbee e della pil- lola. Siamo nati prima dei radar, delle carte di credito, degli atomi divisi, dei raggi laser e delle penne a sfera. Prima di collant, lavastoviglie, asciugabiancherie, coperte elettriche, condizionatori d'aria, vestiti che non hanno biso- gno di essere stirati, e prima che l'uomo camminasse sulla Luna. Ci siamo sposati prima e poi abbiamo vissuto insieme. Quanto siete curiosi? Ai nostri tempi, i closet servivano per i vestiti, non per "fare coming out", i Buddies erano coniglietti e i conigli non erano Volkswagens. Pensavamo che il fast food fosse quanto mangiato durante la Quaresima, e l'Outer Space fosse il retro del cinema. Siamo nati prima dei mariti in casa, dei diritti degli omosessuali, dei computer data, delle doppie carriere e dei matrimoni pendolari. Siamo nati prima dei centri diurni di cura e della terapia di gruppo. Non abbiamo mai sentito parlare di radio F.M., videoregistratori, macchine da scrivere elettroni- che, cuori artificiali, elaboratori di testi e, fatta eccezione per i pirati, i ragazzi non indossavano orecchini. Per noi il timesharing significava stare insieme...non computer o condomini. Un chip significava un pezzo di legno. Hardware significava che hardware e software non erano nemmeno una parola. Allora "Made in Japan" significava "spazzatura" e il termine "making out" si riferiva a come era andato un esame. Andavamo dove c'erano nego- zi da 5 e 10 centesimi dove com- pravamo cose per un nichel o una monetina. Per un nichel potevi fare un giro sulla street car, fare una telefonata, comprare una Pepsi o abbastanza francobolli per spedire una lettera e due car- toline. Potevi comprare una nuova coupé Chevy per 600$, ma chi poteva permettersene una? Peccato, perché il gas valeva 11 centesimi a gallone! Ai nostri giorni l'erba si falcia- va, COKE una bevanda fredda e POT era qualcosa in cui cucinare. ROCK MUSIC era una ninna nanna della nonna e l'AIDS gli assistenti nell'ufficio del principa- le. Di certo non c'eravamo prima che venisse scoperta la differenza tra i sessi, ma eravamo l'ultima generazione ad essere così stupi- da da pensare che serviva un marito per avere un bambino. Non c'è da stupirsi che oggi ci sia un simile divario generazionale ... Ma SIAMO SOPRAVVISSUTI! *** I Romani erano antichi mae- stri nell'imbrigliare l'acqua. La città di Roma aveva 11 acquedot- ti che servivano solo la città di Roma. La fonte dell'acqua per- correva miglia, fluendo per gra- vità lungo i confini della terra attraverso una serie di acquedotti che fornivano l'acqua attraverso condutture a città, fontane, case, latrine pubbliche e bagni. Forse non c'è maggiore conquista del- l'abilità tecnologica di Roma rispetto all'architettura. Qualsiasi terra conquistassero i Romani, introdussero le loro conoscenze ingegneristiche e cambiarono la loro cultura. *** La cosa migliore del futuro è che arriva un giorno alla volta. Abraham Lincoln *** La Dole Food Company fu fondata nel 1899 dai fratelli Vac- caro, immigrati siciliani e Salva- tore D'Antoni. Inizialmente, la società fu chiamata Standard Fruit Company e iniziò a impor- tare banane a New Orleans dal- l'Honduras. Fu acquisita negli anni '60 dalla Castle & Cooke Corporation e oggi è conosciuta come Dole Food Company. *** I terremoti sono spesso rilevati dagli animali molto prima che vengano rilevati dagli umani a molte miglia di distanza. Nel libro Farms, Factories and Fami- lies (The Historical Roots of Southern Italian Women), l'auto- re Anthony V. Riccio ha intervi- stato dozzine di anziane donne italoamericane che vivono nel Connecticut e ha incluso le loro storie nel suo libro. Ecco un estratto: Antoinette Tommasi Mazzotta ha detto che il vino di suo padre Tommasi era ben noto nella zona di Pachino in Sicilia. La gente spesso recitava questa filastrocca: "O 'vino di Pachino / È sempre fino, il vino di Pachino è sempre buono". I miei genitori si sono sposati nel novembre del 1908. Si sposa- rono a Melilli, in Sicilia, e poi andarono a casa loro a Pachino. Era il loro primo Natale e stavano tornando a Melilli per festeggiare la festa con la famiglia di mamma. A quei tempi non c'era- no macchine e viaggiavano a cavallo e in calesse. Dopo pochi passi il cavallo si fermò. E non si mosse più. Lo colpivano e lui non si muoveva. Sono rimasti lì per un po'. Mia madre continuava a dire: "Ma perché non va?". Quindi dovette- ro aspettare fino a quando non ebbe voglia di muoversi. Quando arrivarono a Melilli, la gente disse: "C'è stato un terremoto a Messina! E' distrutta completa- mente! C'è stato un terremoto a Messina e la città è completamen- te distrutta!". Il terremoto del 1908 di Messina. Migliaia e migliaia di persone furono uccise; dovettero costruire una nuova Messina perché l'intera città era stata distrutta. Fu quando quel cavallo aveva sentito tremare il terreno sotto i piedi e non si era mosso. Loro non potevano sentir- lo. Non sapevano perché si era fermato, ma il cavallo lo fece. *** In più di un'occasione è stata richiesta la definizione di Cava- liere. Cavaliere come usato dagli ita- liani o dagli italoamericani, è un onore concesso dallo Stato italia- no conferito a personalità ecce- zionali che si sono distinte nei loro campi di competenza per conto della comunità italiana. È un'onorificenza speciale che dà al destinatario un titolo che può essere usato prima del nome o dopo. I seguenti titoli sono emessi in quattro gradi: Cavaliere (Cav.), Cavaliere Ufficiale (Cav. Uff.), Commendatore (Comm.) e Gran- de Ufficiale. A volte i non italiani ricevono il titolo di Cavaliere come, a San Francisco, nei casi del compianto Ben Swig, proprie- tario del Fairmont Hotel, per il suo impegno a favore dei ragazzi italiani delle città, e Adolph Schu- man, fondatore di Lill Ann Fashions, per l'aiuto a ricostruire il devastato settore tessile e l'indu- stria della moda in Italia dopo la seconda guerra mondiale. ***