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GIOVEDÌ 25 GENNAIO 2018 www.italoamericano.org 33 Montefalco Sagrantino: porta il vino! saranno lieti di sapere che la straordinaria ricchezza del Mon- tefalco Sagrantino nei polifenoli e nei tannini favorisce un lungo invecchiamento, un punto evi- dente nella lunga lavorazione del vino in legno e poi in bottiglia, prima del rilascio. Per quelli di voi che desidera- in modo capillare in tutta l'Um- bria e l'Italia centrale. Le regole del Montefalco Rosso DOC con- sentono il Sangiovese al 60-80%, il Sagrantino al 10-25%, le altre uve ammesse allo 0-30%. I vini Montefalco Rosso sono piuttosto versatili a tavola, adatti per l'ab- binamento con l'intero pasto dal- G li ospiti della cena stanno arrivando. E tu sei uno di loro. "Cosa posso por- tare?" chiedi. "Porta il vino!" dice l'ospite. "Un rosso interessante sarebbe fantastico". Pensieri spaventosi possono attraversare la tua mente. Questi potrebbero includere: scegliere qualsiasi vino in vendita; com- prare bottiglie con belle etichette; chiedere a un tizio nel corridoio della birra. Non aver paura. Per impedirti di vagare confu- so e disorientato (grazie, Led Zeppelin) nei corridoi della tua enoteca, consideriamo il compito a portata di mano. La verità, naturalmente, è che ci sono molti vini eccellenti che potresti sce- gliere. Qui, forse, sta la diffi- coltà, o la facilità, a seconda del tuo punto di vista. Tuttavia, un vino ben scelto non dovrebbe solo accoppiarsi bene con le por- tate di cibo. Dovrebbe aggiunge- re all'insieme qualcosa del suo fascino. Quando si effettua una sele- zione di vini, si apprezzano la premura e l'originalità. Se è diffi- cile da comprendere, immagina semplicemente, in termini di vino, l'eccitazione nel ricevere un altro buono regalo Starbucks al momento del compleanno. Selezionare un vino che abbia un posto di riguardo nella tradi- zione italiana dà l'opportunità di condividere dettagli interessanti e avviare una conversazione. Sce- gliere un vino che, nello spirito, rifletta l'eminenza dell'occasione, uno che completi il menu, ovvia- mente - in questo caso un "rosso interessante" - e uno che porti qualcosa di speciale alla festa. Montefalco Sagrantino è un vino che la spunta in tutte le situazio- ni. Coltivata in Umbria, l'uva Sagrantino non è solo autoctona della zona, ma lì ha un record piuttosto antico di coltivazione secondo i conoscitori della tradi- zione locale. Il nome Sagrantino, alcuni ritengono che derivi dalla sagra italiana, che significa festa, una nozione che risuona in qual- siasi riunione a tavola. La varietà, le cui caratteristiche non assomigliano a nessun altro viti- gno in Italia, viene utilizzata per produrre il vino DOCG noto come Montefalco Sagrantino. Ottenuto da uve Sagrantino al 100%, il Sagrantino di Montefal- co è riconosciuto come il vino più tannico d'Italia, con una qua- lità di tannino straordinariamente levigata, caratteristica davvero unica. Gli intenditori dei rossi invec- chiati profondi, scuri e speziati no un'esperienza di Sagrantino più morbida e meno tannica, si potrebbe prendere in considera- zione un vino del Montefalco Rosso DOC. Qui, il Sagrantino presta la sua formidabile struttura e il carattere per fondersi con il Sangiovese, un altro vitigno autoctono tradizionale coltivato l'inizio alla fine. È interessante notare che, per la maggior parte della sua crono- logia storica, il Sagrantino è stato utilizzato per produrre vini dolci. Non è male per il tavolo dei des- sert. Il Montefalco Sagrantino Passito DOCG ci porta il passito tradizionale, o vino dolce, otte- nuto dal Sagrantino. Le uve subi- scono un rigoroso processo di selezione e vengono poi lasciate ad asciugare su tappetini per almeno due mesi. Successiva- mente, l'uva viene pressata e il mosto viene lasciato fermentare insieme alle bucce. Il risultato è un vino passito molto particolare, dolce e asciutto, grazie a questi straordinari tannini. L'area di produzione del Mon- tefalco Sagrantino DOCG copre la provincia di Perugia e com- prende i comuni di Montefalco, Bevagna, Giano dell'Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritaldi. L'area di produzione è piuttosto piccola, in realtà - poco più di 300 ettari. Il terreno corre lungo colline e pendii di varie altitudi- ni. Le altezze tra 220-472 metri sul livello del mare si combinano con le diverse esposizioni dei vigneti per creare una vasta gamma di microclimi e condizio- ni di coltivazione tali da tenere conto delle differenze stilistiche tra le aree di produzione locali all'interno della zona. Il Montefalco Sagrantino secco, con la sua combinazione di potenza ed eleganza, struttura e robusti tannini, ha la stoffa per tagliare ricchi piatti di cibo e creare una miscela armonica di sapori. Accanto a piatti standard come filet mignon, costolette di maiale, anatra arrosto, prosciutto cotto, arrosto di maiale ripieno, o lasagne al ragù, sostenute da con- torni classici come crema di spi- naci e purè di patate al tartufo, la potenza, l'eleganza, la persona- lità meravigliosamente tannica e il carattere unico del Montefalco Sagrantino offrirà senza dubbio una buona ancora per la serata di una memorabile cena e di lunghe conversazioni. Il Sagrantino Passito di Mon- tefalco può essere gustato come vino da meditazione o come otti- ma chiusura su un buon pasto accompagnato da formaggi sta- gionati o dolci secchi. Tra i produttori consigliati: Antonelli, Bea, Bellafonte, Caprai, Colpetrone, Di Filippo, Tabarrini. Note di degustazione Di Filippo Montefalco Sagrantino DOCG Ricchi aromi e sapori di frutta rossa e nera, erbe saporite, spe- zie, suolo di foresta. Corposo, con tannini vividi e vellutati e un finale lungo e persistente. VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE L'Italo-Americano IN ITALIANO | Il nome Sagrantino, alcuni ritengono che derivi dalla sagra italiana, che significa festa. Foto: Consorzio Tute- la Vini Montefalco Montefalco Sagrantino. Ottenuto da uve Sagrantino al 100%, il Sagrantino di Montefalco è riconosciuto come il vino più tannico d'Italia. Foto: Consorzio Tutela Vini Montefalco