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www.italoamericano.org 17 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 25 GENNAIO 2018 A nche ai tempi degli antichi Greci, il suolo e il clima della Calabria si erano già dimostrati ideali per coltivare le lunghe, fitte e dolci radici della liquirizia. Un'espe- rienza qualificata e poi un'indu- stria si svilupparono intorno alla liquirizia a Rossano, bellissima città collinare fra i principali centri della civiltà bizantina in Calabria, che assunse importanza quando Reggio di Calabria cadde sotto i Saraceni nel IX, X e XI secolo. Gli antichi Greci introdussero i Rossanesi a questa meraviglio- sa pianta con il suo gusto caratte- ristico e una vasta gamma di usi. Oggi, Rossano è ancora sede del commercio italiano della liquirizia e ha anche un museo della liquirizia che celebra il suo prodotto da esportazione più famoso. I turisti amanti della liquirizia ci vanno solo per assa- porare "l'oro nero". La Amarelli Liquirizie è un'il- lustre azienda familiare di Ros- sano che ha trasformato la radice di liquirizia in pura, ricca e pia- cevole pasticceria "dal 1731 quando il fondatore Paolo Fortu- nato Amarelli, insieme al figlio, ebbe la brillante idea di estrarre il succo dalla radice con una pro- cedura simile a quella attuale", spiega Pina Amarelli, presidente di La Amarelli. Paolo Fortunato Amarelli ha anche scoperto come si prepara l'estratto di radi- ce di liquirizia. La liquirizia come la conosciamo oggi era praticamente nata come prodotto e ora è apprezzata in tutto il mondo. Il Museo della Liquirizia "Giorgio Amarelli" celebra il ricco patrimonio della liquirizia calabrese. Il museo, istituito nel 2001, è dedicato a esponenti più recenti della famiglia. Nello stes- so anno, ha ricevuto il Gug- genheim Culture and Business Prize. Secondo il Touring Club, il Museo Amarelli è il secondo museo industriale più popolare d'Italia dopo il museo Ferrari di Maranello. È l'unico nel suo genere in Italia e "in realtà, nel mondo, perché non esiste nessun altro museo dedicato esclusiva- mente alla liquirizia", dice Pina Amarelli. La Calabria rimane la mag- giore produttrice di radici di liquirizia di qualità nel mondo. Le piante di liquirizia (Glycyrrhiza glabra) coltivate in Calabria sono cresciute con pas- sione e selezionate con cura. "L'Enciclopedia Britannica defi- nisce la liquirizia calabrese, senza alcun dubbio, come "la migliore del mondo", afferma Amarelli. La radice di liquirizia è stata usata per millenni come tonico per la salute, purificatore del sangue e per alleviare il mal di gola. I Greci furono i primi a riconoscere i benefici della pian- ta nel trattamento della tosse. Secondo quanto riferito, i sol- dati romani usavano la radice di liquirizia per placare la loro sete, mentre re e imperatori tra cui il faraone egiziano Tutankhamon amavano la radice, che fu trova- ta nella sua tomba. Giulio Cesa- re e Napoleone erano consuma- tori abituali. La liquirizia ha un'antica reputazione di afrodi- siaco. Anche la storia delle Crociate si mescola con la genealogia e la liquirizia della famiglia Amarel- li. "Il nostro antenato Alessandro Amarelli partecipò alla Prima Crociata (1096-99) e morì da valoroso eroe", dice Amarelli. "Il nostro museo conserva una lettera che informa della sua morte. È stata scritta da suo cugino Ugo de' Pagani. Questo importante documento storico è stato usato da alcuni studiosi per dimostrare l'origine italiana dei Templari. Mi riferisco in parti- colare al libro "L'italiano che fondò i Templari" scritto da Mario Moiraghi ", osserva. "I visitatori vedono come la radice, un umile prodotto della terra, diventa elegante liquirizia collocata sugli scaffali del lusso internazionale", dice. "E' possi- bile attraverso la storia di una famiglia che è riuscita a trasfor- marla nell''oro nero' della Cala- bria". Negli anni '30, l'industria sta- tunitense importava circa 35.000 tonnellate di radice di liquirizia all'anno. I tentativi di far cresce- re la liquirizia sul mercato inter- no non hanno avuto successo, quindi la maggior parte è stata importata dalla Calabria. La signora Amarelli dice che la compagnia ha continuato a rafforzare le esportazioni in America negli ultimi anni. "Que- sto grazie al successo delle ope- razioni di Eataly in alcune città degli Stati Uniti come New York, Chicago e l'avamposto moderno e aperto di recente di Century City, Los Angeles. Oltre a tutto ciò, abbiamo una relazio- ne consolidata con i nostri clienti storici", afferma. I loro prodotti più venduti sono principalmente i Sassolini, seguiti dalle caramelle gommose alla liquirizia e da un'ampia sele- zione di pezzi di liquirizia pura e GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO senza glutine alla più fine senza alcun dolcificante. "Un giorno il cantautore Lucio Dalla mi ha chiamato da New York per chie- dermi di rifornire il famoso negozio di alimentari Dean & DeLuca perché Isabella Rosselli- ni era rimasta senza la nostra liquirizia", ricorda. "Lucio aggiunse che Isabella voleva il nostro barattolo rosso di liquiri- zia che lui aveva sempre. Rispo- se che non poteva darle la sua scatola di Amarelli perché non poteva viaggiare senza essere "amarellato" (dipendente dalla liquirizia Amarelli)". Oltre all'oro nero della Cala- bria, la città storica della provin- cia di Cosenza ospita un altro tesoro: il Codex Purpureus Ros- sanensis, un manoscritto unciale greco risalente al V o VI secolo che contiene il Vangelo di Mat- teo e Marco. Il manoscritto, 185 pagine di pergamena tinta di rosso, brilla con spirali d'oro e intrecci bizantini. Il Codex Pur- pureus appartiene al Museo dio- cesano di arte sacra dell'Arcidio- cesi Rossano-Cariati, dove pochi giorni fa l'attore Giancarlo Gian- nini ha tenuto una presentazione su un docufilm in programma sul codice. La Cattedrale di Rossano merita una visita. Contiene l'af- fresco della Madonna Acheropi- ta, una venerata reliquia bizanti- na dell'VIII secolo. Infine, non lasciate Rossano senza vedere l'Oratorio di San Marco, un'ec- cezionale chiesa bizantina a cin- que cupole. Il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto unciale greco risalente al V o VI secolo che contiene il Vangelo di Matteo e Marco Il dolce successo della liquirizia, "l'oro nero" di Rossano Il Museo della Liquirizia "Giorgio Amarelli" celebra il ricco patrimonio della liquirizia calabrese