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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 8 FEBBRAIO 2018 F a colazione su una ter- razza fronte mare a Marinella, lavora in un meraviglioso palazzo con facciata in pietra a Vigata e insegue cri- minali nell'angolo meridionale della Sicilia. Ma, proprio come l'immaginario ispettore Salvo Montalbano, molti dei suoi luo- ghi sono immaginati, almeno nel nome. Fortunatamente, l'autore Andrea Camilleri ha usato i vec- chi ritrovi siciliani della sua gio- ventù come base per la vita quo- tidiana e lavorativa del suo detective e, oggi, un numero cre- scente di visitatori sta cercando l'ispirazione originale. Allora, dov'è la vera Sicilia di Montalba- no? Dai titoli di testa, è chiaro che la bella architettura barocca della Sicilia, le colline spazzate dal vento e le morbide spiagge sab- biose sono co-protagoniste dello show televisivo. Prima percorria- mo il viadotto di Ponte Guerrieri che sfida la gravità e attraversa un burrone assonnato. La teleca- mera fa poi una panoramica sulle antiche chiese secolari e lungo una barriera frangiflutti prima di arrampicarsi sulle alture ine- brianti di una città arroccata. Infi- ne, i titoli di testa si aprono su una caratteristica villa fronte mare a 3 piani, casa del nostro eroe e punto focale per gran parte dell'azione. Camilleri ha localizzato l'ap- partato santuario marino di Mon- talbano in un sobborgo che ha chiamato Marinella e ha ambien- tato molte storie sulla spiaggia o nei suoi pressi. Dai cavalli da corsa assassinati alle seduzioni del tramonto, dai castelli di sab- bia alle nuotate solitarie, l'ispetto- re è più a suo agio qui. Ma se andate a cercarla su Google Maps troverete uno spazio vuoto, dato che Marinella e la sua spiag- gia poco profonda e arcuata non esistono realmente se non nella finzione. Nella vita reale la villa si trova alla punta di una piccola baia nel Mediterraneo, alla fine di Corso Giuseppe Verdi, nel vil- laggio di pescatori di Punta Secca, Ragusa. Originariamente fondata come "Ayn al-Qasab" dagli invasori arabi che si inse- diarono nell'area durante la loro occupazione tra il VII al IX seco- lo, la gente del posto ora la chia- ma semplicemente 'A Sicca. Oggi ha una popolazione perma- nente di poco più di 200 persone, un faro, un piccolo porto e una torre di guardia del XVI secolo, Torre Scalambri, che si trova die- tro la villa dell'ispettore nella piazza principale. Ma è la Casa di Montalbano e il ristorante adiacente, giustamente chiamato Gli Arancini di Montalbano, che ogni anno attirano i turisti. I visitatori possono persino dormire nella camera da letto di Montalbano e gustare un espres- so sulla terrazza, visto che i pro- prietari della villa si sono recen- temente piegati all'inevitabile, trasformandola in un bed and breakfast sul mare. Se solo ci fosse anche Salvo, sarebbe un sogno dei fan di Montalbano, ma lui, o piuttosto il muscoloso atto- re romano Luca Zingaretti che lo interpreta, arriva solo quando ci sono da fare le riprese. Quando il commissario non si rilassa con la fidanzata Livia nella sua villa Marinella, il Com- missario Montalbano solitamente lavora. Vediamo regolarmente la sua polverosa Fiat Tipo stridere sull'antico lucido lastricato di pietra all'esterno degli uffici dalla facciata in pietra della stazione di polizia di Vigata, nel distretto di Montelusa. E innumerevoli casi sono stati risolti con il vice Mimì Augello e l'aiuto ispettore Giu- seppe Fazio sui gradini di pietra, per non parlare dell'interno. Ma ancora una volta la telecamera inganna. Questa non è Vigata, Vigata non esiste neanche. Dal 1999 la splendida città barocca di Scicli è la sede della squadra di polizia di Montalba- no. Via Francesco Mormino Penna, opportunamente sgom- brata da macchine, tavoli e altri ostacoli dall'equipaggio della tivù, offre una bella piazza aperta e un parcheggio per la Fiat Tipo del commissario. E il Palazzo di Città di Scicli, il municipio, è la stazione di polizia. Non è difficile immaginare il caotico ma affasci- nante Catarella inseguire il com- missario giù per le scale con un altro messaggio urgente dalla Questura. Scicli, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, fornisce anche le meravigliose ambientazioni ester- ne e interne per la questura della Polizia, con sede nella Montelusa fittizia, con l'ufficio personale del sindaco che fornisce la stanza in cui Montalbano si scontra con il suo capo. Nelle migliori tradizio- ni filmiche, tuttavia, la Vigata che vediamo sullo schermo è in realtà un insieme di vari luoghi, non un singolo posto. Così, men- tre Scicli offre gli splendidi edifi- ci bianchi luccicanti della polizia, le morbide facciate in pietra are- naria della vicina Ragusa offrono altri esterni "Vigata" insieme alle città costiere di Scoglitti e Poz- zallo. Intendiamoci, né Scicli né Scoglitti, né Ragusa né Pozzallo sono stati l'ispirazione originale per Camilleri, che in realtà ha collocato l'immaginaria Vigata nella sua vecchia città di Porto Empedocle, vicino ad Agrigento, che a sua volta ha ispirato Monte- lusa sulla costa sud-occidentale della Sicilia. Fa tutto parte della magia della tv! Per tutte queste gloriose loca- tion ufficiali, l'ispettore Montal- bano, lo spettacolo televisivo, non riguarda solo bravi ragazzi: ci sono anche molti criminali. Una nemesi particolare è il boss della mafia dalla voce graf- fiata Don Balduccio Sinagra, capo di una delle due famiglie che opera nel mondo sotterraneo di Camilleri. L'uomo è completa- mente inventato ma, come si con- viene a un boss criminale, la location per la sua casa in "Gita a Tindari" è lo spettacolare Castel- lo di Donnafugata del XIV seco- lo. Situata vicino a Ragusa, la nobile residenza gotica offre simultaneamente la perfetta roc- caforte merlata per Sinagra, uno sfarzoso lusso foderato di seta, e una gloriosa terrazza dove i due uomini si incontrano per conver- sazioni sorvegliate e in codice. A parte gli incontri di mafia della fiction, il castello ha ospita- to la nobiltà siciliana ed è un tipi- co esempio di come si viveva nelle lussuose case di campagna. Le pareti sono tappezzate di carta da parati dipinta a mano, i soffitti sono impreziositi da lampadari in vetro di Murano e le finestre sono ammantate di seta. Fortunata- mente per noi, il primo piano, o piano nobile, è aperto ai turisti quando le troupe televisive non La Sicilia di Montalbano stanno filmando visitatori incan- tati da solo alcune delle 122 stan- ze aristocratiche del castello. Qualche anno fa, in un classico caso di vita che imita l'arte, il castello ha persino ospitato il matrimonio del protagonista Luca Zingaretti e della moglie nella vita reale Luisa Ranieri! Perfetto! All'altro capo dello spettro criminale, nell'attiva immagina- zione di Camilleri, c'è la ruvida rovina della Mannara, una fab- brica di mattoni abbandonata in cui ladri, assassini e prostitute si occupano dei loro affari. E' stata la scena della morte di un aspi- rante politico in "La forma del- l'acqua": raffigurata come un inferno sulla terra, popolata dalla profondità della depravazione, eppure sorprendentemente foto- genica nella vita reale. Situata su una penisola sottile, la Fornace Penna (fornace di mattoni) di Sampieri si affaccia su una spiaggia liscia e rocciosa, che sembra a tutti gli effetti le rovine di un antico tempio greco, piuttosto che un monumento all'archeologia industriale. E anche se è vietata l'esplorazione all'interno per dare un'occhiata più da vicino al camino e alla lunga fabbrica cavernosa, non c'è niente che ti impedisca di imma- ginare Montalbano che sorveglia i cattivi, con la pistola puntata, prima di scendere verso la famo- sa spiaggia sabbiosa a prendere il sole e un gelato! Purtroppo, rispetto a quasi quindici anni di turismo televisi- vo, abbiamo appena scalfito la superficie della Sicilia di Montal- bano. Dalla pace e dalla tranquil- lità della Marinella di Montalba- no alla sontuosa sede dell'impero di don Balduccio, dall'imponente burocrazia della Questura fino all'illegalità della Mannara, quasi ogni angolo della Sicilia sud- occidentale rivela un'altra loca- tion dello schermo. E non abbia- mo nemmeno menzionato i ristoranti dove Montalbano sazia il suo irrefrenabile appetito per i frutti di mare. La vera gioia, tuttavia, è che i set reali offrono ancora di più per il visitatore, che sia un fan delle storie poliziesche o meno. Il comitato turistico siciliano non poteva davvero desiderare una campagna pubblicitaria migliore del glorioso commissario Salvo Montalbano e del suo geniale creatore Andrea Camilleri. Basta non dimenticare il costume da bagno per quella lunga nuotata solitaria che caratterizza la fine di molte delle storie di Salvo. Andiamo! La piazza utilizzata nelle avventure televisive del Commissario Montalbano come piazza di Marinella GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO
